Silenzio, parla Frederic Vasseur! Il team principal della Ferrari prende la parola dopo il flop del cavallino rampante in Cina culminato con la figuraccia della doppia squalifica di Hamilton e Leclerc al termine di una gara già di per se non entusiasmante. Il manager francese nella lunga intervista concessa a L’Equipe parla anche di traguardi, di obiettivi e dell’operazione che ha portato Lewis a Maranello cercando di allontanare ancora una volta le voci di una sorta di pensione d’oro per il 7 volte campione del mondo.

Vasseur spiega la doppia squalifica Ferrari in Cina Hamilton non è scarso

Vasseur spiega la doppia squalifica Ferrari in Cina

Il Mondiale 2025 della Ferrari non è cominciato come tutti speravano. Dopo la debacle in Australia il più classico “di male in peggio”. Nel Gran Premio della Cina una vera e propria figuraccia. Non tanto in pista dove Leclerc ed Hamilton erano riusciti a strappare un quinto e sesto posto comunque sotto le attese. Quanto nella doppia squalifica, per di più per due motivi diversi, che ha rappresentato un record negativo per la F1 e per il Cavallino Rampante. Una vera onta che va al di là degli zero punti portati a casa e che ha cancellato la vittoria di Hamilton nella Sprint.

Dopo qualche giorno per digerire la delusione l’arringa difensiva è affidata al timoniere di Maranello, Fred Vasseur che nella lunga intervista concessa a L’Equipe difende il lavoro del team: “Dobbiamo essere stati troppo aggressivi. Questa delusione dimostra che siamo alla ricerca della perfezione e che a volte guardiamo troppo lontano”.

Il team principal della Ferrari ripete in sostanza quanto già detto nel comunicato Ferrari post squalifiche: “È necessario distinguere tra una squalifica perché si prendono rischi e una squalifica perché qualcuno vuole imbrogliare. Lo scopo della F1 è spingersi al limite di tutti i parametri, ovunque – continua Vasseur – Per raggiungere l’ultimo grammo di peso, per raggiungere l’ultimo decimo di millimetro del pattino, per raggiungere l’ultimo millimetro di deformazione delle pinne. Quindi è certo che più siamo sotto pressione, più intensa è la lotta, più abbiamo bisogno di avvicinarci a questi limiti, tanto più rischi si corrono”.

Hamilton non è scarso

L’intervista al giornale francese è stata il modo per fare il punto della situazione in casa Ferrari. Ed è impossibile non parlare dell’effetto Hamilton in tutte le sue sfaccettature, anche sulle critiche mosse al cavallino rampante per aver preso un piloti, sì plurivittorioso, ma già a 40 anni suonati. Dubbi in parte fugati dalla vittoria nella Sprint in Cina. E allora Vasseur si toglie qualche sassolino dalla scarpa:

“Non c’era bisogno di questo successo. Il ‘progetto’ è molto più ampio dello sprint cinese. Ma almeno abbiamo già risposto alla domanda su quando sarebbe arrivata la prima vittoria di Hamilton con la Ferrari. E che vittoria, con sette secondi sul secondo alla fine di una gara che è un terzo di un GP, questo risponde ad alcune domande e dubbi su Lewis”

Ma Vasseur va oltre e punta il dito contro le critiche verso Hamilton: “Quando sei alla Ferrari non sei mai nella norma, la pressione è il quotidiano. Certamente ancora di più con Lewis. Con lui le critiche sono state… molto dure. Pensare che Hamilton sia usurato, sorpassato, è duro. Ed è falso. Bastava guardare l’ultima gara dell’anno scorso, ad Abu Dhabi, è partito sedicesimo e finito quarto, sorpassando il compagno di squadra all’ultimo giro“.