Finisce nel peggiore dei modi l’avventura di Spalletti sulla panchina dell’Italia. A comunicarlo lo stesso ct nella conferenza stampa della vigilia della sfida con la Moldavia. “Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di ct della Nazionale. Io non avevo nessuna intenzione di mollare” ha detto.

Caos Italia, Spalletti silurato da Gravina Il feeling con i giocatori e l’ultima partita da esonerato

Caos Italia, Spalletti silurato da Gravina

L’esonero del ct arriva nel momento sbagliato. Perché alle porte di una partita fondamentale per le sorti Mondiali degli azzurri un nuovo terremoto è l’ultima cosa che serviva. E, invece, è proprio Spalletti a gettare ulteriore benzina sul fuoco al termine dei giorni più complicati della storia recenti azzurra.

I veleni con Acerbi e le polemiche annesse, la batosta con la Norvegia, il mea culpa di capitan Donnarumma, Gravina che in mattina ha elogiato il ct ma di fatto scaricandolo. Una decisione che proprio non va giù a Luciano. “Ieri sera con il presidente Gravina siamo stati insieme un bel po’. Mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di ct della Nazionale. A me è dispiaciuto, visto il nostro rapporto. Io non avevo nessuna intenzione di mollare. Avrei preferito rimanere al mio posto e continuare a fare il mio lavoro. Esonero è, devo prenderne atto”.

Il feeling con i giocatori e l’ultima partita da esonerato

Quando gli viene chiesto se c’era scarso feeling con la squadra, Spalletti risponde in maniera piccata: “Dimmi nome e cognome con chi ho avuto scarso feeling. L’ho trovato con tutti. Anzi, ho lisciato forse troppo. Sono andato sempre verso gli abbracci, sempre verso il fatto di comprendere tante cose, di essere più amico, più disponibile nelle richieste di allenamento. Mi farebbe piacere se qualcuno ti ha raccontato qualcosa per telefono”.

Su come si allena da esonerato dice: “È sempre il carattere che fa la differenza. Con la figura che si è fatta l’altra sera non voglio chiudere, voglio chiudere con una bella vittoria. Mi aspetto che ci sia una presa di coscienza. Io sarei andato avanti con questo gruppo qui”.

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