Per qualche interminabile momento l’incubo s’è materializzato nuovamente davanti agli occhi di Emma Raducanu. Lo stalker che a Dubai l’aveva perseguitata durante la partita contro Karolina Muchova ha tentato nuovamente di avvicinare la giocatrice britannica, tanto da essersi iscritto nell’elenco di coloro che proveranno ad acquistare i biglietti di Wimbledon rimasti invenduti (per i quali, va detto, c’è una lista d’attesa lunghissima… e ogni anno in tanti restano a mani vuote). Grazie al tempestivo intervento del personale di sicurezza dell’All England Lawn Tennis Club, lo stalker (già noto a tutte le organizzazioni dei tornei) è però stato bloccato.

Dopo lo spavento di Dubai, Raducanu ha di nuovo paura Il precedente e le misure di sicurezza aumentate

Dopo lo spavento di Dubai, Raducanu ha di nuovo paura

Raducanu, appena venuta a conoscenza della notizia, ha tirato un bel sospiro di sollievo, unito però alla consapevolezza che quanto ha vissuto a Dubai ormai 4 mesi fa rischia un giorno di ripresentarsi alla sua porta. In quell’occasione la giocatrice britannica arrivò persino a rifugiarsi sotto alla sedia del giudice, impaurita dalla presenza sugli spalti di quell’individuo che aveva riconosciuto essere il suo stalker. Il gioco venne interrotto per qualche minuto per consentire agli steward di allontanare il soggetto, mentre Raducanu scoppiò in lacrime e venne consolata anche dalla sua avversaria.

La partita poi riprese con la vittoria della Muchova per 7-6 6-4, ma chiaramente quel giorno tutto passò in secondo piano, col racconto della giocatrice britannica che immediatamente face drizzare le antenne a tutte le organizzazioni dei tornei WTA.

Emma il giorno precedente al misfatto aveva ricevuto una lettera dallo spettatore, che le chiedeva una foto in un bar del centro sportivo dopo che già aveva tentato di raggiungerla nei tornei di Singapore, Abu Dhabi e Doha. Quando lo riconobbe sugli spalti, raccontò che le venne a mancare il fiato. “Con lui in tribuna non sarei mai riuscita a terminare la partita, spiegò in conferenza stampa, aggiungendo altri dettagli inquietanti.

Il precedente e le misure di sicurezza aumentate

Raducanu era già stata perseguitata da uno stalker, che arrivò persino davanti alla porta di casa sua a Londra pur di ottenere in cambio una foto o comunque la possibilità di conoscerla. Da allora (storia di almeno un paio d’anni fa) la vita di Emma è cambiata. “Quando esco cerco di guardarmi sempre alle spalle, non lo faccio mai con superficialità e spensieratezza. Ho vissuto una situazione davvero spiacevole e non vorrei per nulla al mondo che possa accadermi di nuovo in futuro una cosa simile”.

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Il fatto di essere britannica, e quindi di giocare a Wimbledon come una delle beniamine del pubblico locale, ha portato l’All England Lawn Tennis Club ad aumentare sensibilmente le misure di sicurezza. “Impiegheremo agenti di polizia e militari anche a ridosso del campo, con i giocatori che potranno segnalarci qualunque anomalia”, ha spiega Sally Bolton, AD dell’organizzazione. E dopo l’allarme scattato con l’inserimento e la rimozione dello stalker di Raducanu, certamente l’attenzione sarà ancora maggiore.