C’eravamo amati poco. Quello che doveva essere il matrimonio del secolo fra il giocatore più forte al mondo e il club più ricco della terra che però non aveva ancora vinto niente di veramente importante era finito maluccio. Messi e il Psg nei due anni di matrimonio si sono annusati, accarezzati e poi respinti. Attrazione scarsa, da una parte e dall’altra. L’argentino domani giocherà per la prima volta contro una sua ex squadra (il Barca non l’ha mai affrontato) e non sarà una reunion qualsiasi. Sarà contro la squadra con cui ha vissuto il periodo peggiore della sua carriera e con la peggiore media gol a partita (32 in 75 partite), nemmeno un gol ogni due partite, un risultato insolito nella sua carriera.

Due anni senza gioie Male al Psg, bene con l’Argentina L’addio e la rivincita

Due anni senza gioie

Leo (e la sua famiglia) non erano felici a Parigi, dove non si sono mai adattati. “Sono stati due anni”, ha ammesso di recente la Pulce, “che non mi sono goduto, non ero felice giorno dopo giorno. Non mi hanno fatto bene. Non ero contento di nessuna giornata, degli allenamenti, delle partite. È stato molto difficile per me adattarmi”.

“Fin dall’inizio, l’accoglienza è stata molto positiva. Ma poi la gente ha iniziato a trattarmi in modo diverso, parte del pubblico parigino. C’è stata una frattura con gran parte dei tifosi, ovviamente non era mia intenzione. È successo come era già successo con Mbappé e Neymar. So che è il loro modo di comportarsi”.

Male al Psg, bene con l’Argentina

Furono due stagioni (21-22 e 22-23) che, curiosamente, rappresentarono il periodo migliore della sua carriera a livello di nazionale. Con l’Argentina, da giocatore del Paris Saint-Germain, aveva appena vinto il Campionato Americano (estate 2021); era stato campione del Mondo (2022); e aveva vinto la Finalissima (2022). Ma con il PSG è riuscito a vincere solo tre titoli (entrambi di Liga e una Supercoppa). Non gli basta, visto che il PSG ha perso entrambe le stagioni agli ottavi (contro Real Madrid e Bayern Monaco).

Nel maggio 2023, arrivò l’episodio più buio. Il PSG perse in casa contro il Lorient e Leo, in una trasferta già programmata ma rimandata, si recò in Arabia Saudita per un impegno promozionale. Il PSG, vedendo la sua assenza, lo accusò di indisciplina, lo sanzionò finanziariamente. Il Qatar (tramite Luis Campos) voleva rinnovare il contratto dell’argentino per due anni, a prescindere… ma Leo (tramite Jorge, suo padre) li sfidò a scoprire maggiori dettagli sul nuovo progetto 2023-2024. Leo non si fidava. Dopo quel rifiuto, arrivò la sanzione, qualcosa di inedito visto che Messi non ha mai saltato un allenamento con la sua squadra senza permesso. Leo si scusò in un video sui suoi social media. Fu l’episodio più triste di due tristi anni.

L’addio e la rivincita

E così, tra insoddisfazione sportiva e malessere generale, si è concluso il suo viaggio, una vita parigina che sembrava bella (una grande squadra con Neymar, Sergio Ramos, Mbappé…), ma che si è rivelata un piccolo inferno anche se i rapporti sono rimasti buoni. Martedì scorso, in occasione del 38° compleanno di Leo, il PSG gli ha inviato le sue congratulazioni: “Buon compleanno Leo! Ci vediamo domenica”. E sicuramente per Messi – che in questo Mondiale è partito benissimo – la voglia di fare uno sgambetto ai francesi è enorme.