Le differenze col passato
Tra il suo calcio e quello attuale c’è un abisso: “Io giocavo con 15 italiani ed eravamo la squadra più forte al mondo. Oggi mi pare che il Milan abbia un solo italiano titolare: Gabbia. “Oggi tutto è diverso. Noi giocavamo il derby e con molti giocatori dell’Inter eravamo amici. Con Ferri, con Bergomi, con Zenga, con tanti altri avevamo giocato insieme alle giovanili, ci conoscevamo da anni. Se uno faceva fallo l’altro gli stringeva la mano, poi ci incontravamo al ristorante, in discoteca. Era diverso. Oggi la maggior parte dei giocatori sono stranieri, stanno qui due o tre anni e poi vanno via, c’è molta più estraneità. Io giocavo con persone che conoscevo, che stimavo. C’erano quelli che non sopportavo, ma non lo facevo notare…”. Sacchi (“il Leonardo del rinascimento del calcio italiano“) e Capello gli allenatori preferiti, Baresi il maestro. Ai suoi tempo l’Italia era una nazionale vincente e rispettata: “Io giocavo in Nazionale con Maldini, Nesta, Vieri, Baresi, Del Piero, Baggio, Walter Zenga in porta. C’erano i giocatori più forti del mondo. Oggi nella Nazionale chi potrebbe mai essere considerato tra i più forti al mondo? Forse solo Barella. Sono stato in Slovenia e mi chiedevo come potessero nascere tanti campioni in uno Stato così piccolo. Un allenatore di lì mi ha detto: Perché qui i ragazzini giocano per ore e ore e si sporcano col fango. Da voi no. Le magliette restano pulite. Forse ha ragione lui”.La bordata ad Acerbi
E a proposito di Nazionale Costacurta ci tiene a bacchettare Acerbi per la scelta di aver rifiutato l’azzurro: “I momenti più belli della mia vita da calciatore. I tempi sono cambiati. Non capisco la scelta di Acerbi. Ma come? Noi tremavamo prima delle convocazioni. Quando non sono stato più convocato dopo il mondiale del ’98 sono stato davvero male. Ho compreso la scelta di Zoff. Ma sono stato molto male”. “Acerbi non ha avuto rispetto per i compagni di squadra. Avevano bisogno di lui. La squadra aveva bisogno di lui! Lo sai, no? E tu che fai? Dici di no per una questione di orgoglio? Ma che cosa fai?”.Costacurta e i problemi del figlio
Infine la parentesi privata e il rapporto con il figlio Achille e la moglie Martina Colombari: “Credo di essere stato un buon padre. Mio figlio ha delle fragilità. Ha avuto dei problemi, li ha superati e oggi è il ragazzo più bello del mondo ma un paio d’anni fa non le avrei dato la stessa risposta. Mio figlio ha attraversato un momento molto, molto difficile. Ci siamo aiutati uno con l’altro. Lui, io, mia moglie. Io in quei giorni ho scoperto la forza incredibile di mia moglie. Marti ha una capacità di protezione del figlio pazzesca. Ho capito che la donna per certe cose è un essere superiore.Ha delle capacità incredibili. Senza di lei non so come avremmo fatto. Come si è presa cura del figlio, e anche di me… Io guardavo mia moglie e mi dicevo: Ma guarda questa donna cosa ha dentro!. Io ho avuto momenti terribili, lei un gigante!”.