Nessuno più di Davide Calabria conosce l’implicazione del rischio che una scelta, per quanto azzardata, possa comportare sulla propria carriera. E il prezzo da pagare oggi, nel giorno dei riscatti, del no che il Bologna ha segnato come opzione per l’ex capitano del Milan.

Un giocatore destinato a indossare il ruolo di bandiera per un intervallo pari a una canzone estiva, un inno al provvisorio che quella società ha interpretato senza interruzione nella stagione più difficile e che impone oggi una constatazione. Amara.

Davide Calabria al Bologna, doppio rischio Dalla Supercoppa allo strappo Il Bologna per Calabria

Davide Calabria al Bologna, doppio rischio

Calabria si ritrova svincolato, ma inglobare in espressioni sintetiche quanto si è consumato negli ultimi sei mesi sarebbe comunque riduttivo. I fatti riportano di un epilogo intessuto dai peggiori degli incroci futuribili. Senza contratto e senza maglia per un giocatore che, come lui, fino a quando non hanno girato le sliding doors della sua carriera pareva un predestinato in un racconto rimasto scritto a metà.

Sergio Conceicao lo aveva offerto sul piano dei sacrificabili, quando si era presentata l’occasione propizia o forse era deciso e quel singolo episodio ha contribuito ad archiviare l’immagine ricamata sul terzino, da alcuni visto come il più promettente della sua generazione.

Invece è stato un turbinio di avvenimenti, dalla Supercoppa in avanti quando posava con Theo di fianco: una storia sovrascritta da quella attuale. La cessione, il concerto di Lazza al centro della vicenda, il trasferimento al Bologna che lo ha risanato nei numeri, nelle presenze e con la Coppa Italia nella storica notte di Roma, con una prepotenza simbolica impari. Sapeva che poteva accadere di fermarsi pure a questo incrocio.

Calabria con Theo, lontano dal Milan

Dalla Supercoppa allo strappo

In sei mesi, dalla vittoria della Supercoppa si è conquistato un livello superiore di inappetenza, di mancato appagamento per trascinarsi fino all’annuncio odierno quando il Bologna ha liquidato con un comunicato alquanto ridotto chi e perché è salutato dalla dirigenza. Gratitudine, ovviamente ma altrettanta polemica derivante dalla consapevolezza nel caso di Calabria che ciò coincide con lo status di parametro zero.

Il mancato rinnovo del terzino che da domani è libero di firmare con chi vorrà lo libera, ma lo condanna anche sul piano delle certezze. Tutto da rifare. Calabria era consapevole che una conclusione simile fosse da contemplare, quando aveva deciso di firmare col club felsineo per gli ultimi sei mesi di contratto che restavano col Milan imponendosi una doppia scadenza che lo avrebbe condotto sul mercati così. Da svincolato.

Il Bologna per Calabria

Nei tre mesi in Emilia, Davide ha totalizzato 13 presenze, di cui 8 da titolare e 5 da 90′ pieni, una Coppa Italia rispetto al suo Milan che ha guidato da capitano e a cui deve successi, emozioni e anche una certa indubbia frustrazione per quanto avvenuto e da domani a un indirizzo nuovo.

Non è un avvio metaforico ma la constatazione amara che sarà tutto da guadagnare, a partire dal contratto. Al Milan torna Pobega, per lui non c’è spazio neanche per questa nuova dirigenza. Vede già oltre, una difesa senza quell’ultimo capitano.