L’Inter è eliminata: i quarti di finale del Mondiale per Club ci va il Fluminense. I brasiliani sbloccano la partita dopo tre minuti di German Cano. In pieno recupero, Hercules segna il gol che regala l’accesso al turno successivo e tra le migliori otto squadre del mondo ai suoi. Delusione per i nerazzurri che non capitalizzano il primo posto ai gironi ed escono agli ottavi del torneo negli Stati Uniti.

German Cano sorprende la difesa dell’Inter De Vrij spreca la palla del pareggio, Hercules regala la qualificazione Top e flop di Inter-Fluminense

German Cano sorprende la difesa dell’Inter

Inizio shock per l’Inter che dopo tre minuti va subito in svantaggio per una dormita generale della difesa: ne approfitta l’esperto German Cano che la mette alle spalle di Sommer e porta in vantaggio il Fluminense. Un regalo per la chiave tattica dei brasiliani che lasciano il pallino del gioco alla squadra di Chivu e si limitano a difendere ordinatamente.

I nerazzurri creano poco e perdono diversi palloni in uscita, regalando occasioni importanti, come in occasione del tap in sbagliato da Xavier o del gol annullato per fuorigioco a Ignacio. L’Inter tiene il pallone, ma crea pochissimo dalle parti di Fabio.

De Vrij spreca la palla del pareggio, Hercules regala la qualificazione

Lo spartito non cambia nel secondo tempo, con l’Inter che fa girare di più il pallone ma non riesce a sfondare il muro difensivo del Fluminense, guidato da Thiago Silva. Ne approfittano i brasiliani che si spingono in avanti con Arias che sfrutta la sua qualità nel tiro dalla distanza, serve il miglior Sommer per evitare il raddoppio.

L’Inter va vicinissima al pareggio con De Vrij che da due passi senza marcatura mette fuori con l’esterno e non sfrutta la sponda di testa di Lautaro. Lo stesso argentino nel giro di un minuto sfiora il gol dell’1-1: prima un miracolo di Fabio gli nega il gol, poi colpisce in pieno il palo interno, ma il pallone viene risputato fuori. Nel finale, l’Inter prova ad assediare l’area del Fluminense con traversoni e palloni alti, ma si sbilancia e in pieno recupero subisce il gol del raddoppio con Hercules: il brasiliano si mette in proprio e chiude i discorsi. Dimarco prova a riaprirla, ma colpisce l’incrocio dei pali pieno.

Top e flop di Inter-Fluminense

Barella 6,5: Non ai suoi soliti livelli, decisamente meno impattante, ma anche in giornate del genere riesce a dare il suo importantissimo contributo. Fondamentale in entrambe le fasi, ripulisce tanti palloni nel mezzo.

Darmian 4,5: Paga lui per tutta la difesa dell’Inter nelle colpe del primo gol. De Vrij che esce troppo morbido, Bastoni fuori giri e Sommer poco reattivo, ma lì Darmian ha la colpa più grande. Non spazza il pallone che gli rimbalza davanti nell’area piccola, nessun alibi.

Lautaro Martinez 7: Si sacrifica tantissimo, da vero capitano. Aiuta in ripiegamento, si abbassa per fare il regista offensivo e poi torna ad occupare l’area, anche tutto nella stessa azione. Sempre tra i più pericolosi dei suoi. Fabio e il palo gli negano il gol che sarebbe stato meritato.

De Vrij 4: Troppo frettoloso, nei rilanci e nelle scelte. Regala il pallone del vantaggio al Fluminense e perde diversi palloni in uscita. Nella ripresa si divora il gol del pareggio a due passi dalla porta lasciato completamente solo.

Bastoni 5: Non è in giornata, come tutta la difesa dell’Inter. Ammonizione ingenua, compromette la sua partita e Chivu, in inzaghiana memoria, lo toglie. Non supporta Dimarco nella maniera giusta e in ripiegamento non trova i tempi giusti.

Dimarco 7: Spesso si carica l’Inter da solo sulle spalle. Trova spazi e li sfrutta bene. Nel primo tempo va vicino al pareggio, nella ripresa sfiora l’eurogol da punizione. Nel finale colpisce anche una traversa.

German Cano 7,5: Un’assoluta sicurezza del calcio sudamericano che prova ad affermarsi nel palcoscenico internazionale, anche all’età di 37 anni. Un attaccante come lui non può farsi scappare un’occasione come quella del primo gol regalato dalla difesa interista. Non solo il gol; fa un lavoro sporco importantissimo spaziando su tutto il fronte offensivo.

Thiago Silva 7: A settembre compirà 41 anni. Non avrà lo stesso passo di un tempo, ma ancora oggi detta legge in qualsiasi fase della partita. Guida perfettamente la difesa dei suoi e combatte come chi avesse 20 anni in meno contro due avversari ostici come Lautaro e Thuram.

Xavier 5: Tap in clamoroso sbagliato nel primo tempo. Chiede spesso il pallone lungo a scavalcare la difesa, ma quasi sempre si fa leggere la giocata da Dimarco.