Stavolta è l’ultima, e lo è per davvero: Mark Cavendish ha già appeso il chiodo dove appenderà la propria bicicletta al termine del Tour Prudential Singapore Criterium, uno degli appuntamenti asiatici di fine stagione che le squadre del World Tour usano per promuovere il proprio marchio in giro per il mondo. Una gara un po’ fine a se stessa, ma pur sempre l’occasione per vedere all’opera per un ultimo giro di giostra il velocista dell’Isola di Mann, che ha praticamente riscritto la storia delle volate un po’ in tutte le manifestazioni alle quali ha preso parte in 20 anni di carriera.

Il record di tappe al Tour e un finale dolcissimo I numeri di una carriera inimitabile: 17 vittorie al Giro Tragedia in Belgio: morto il 18enne Miel Dekien

Il record di tappe al Tour e un finale dolcissimo

Cavendish avrebbe dovuto ritirarsi già alla fine del 2023, ma sapeva di avere ancora un appuntamento con la storia: centrare la vittoria di tappa numero 35 al Tour de France, e staccare così Eddy Merckx nell’albo d’oro dei corridori che hanno vinto il maggior numero di tappe alla grand boucle (Pogacar quest’anno è arrivato a quota 17 a soli 26 anni: è lui la “minaccia” più seria per vedere resistere il record il più a lungo possibile).

Una volta conquistata la tanto agognata tappa numero 35, a quel punto il britannico ha capito di non avere null’altro da chiedere alla propria carriera, accettando l’idea di arrivare a fine stagione e salutare tutto il mondo del ciclismo professionistico. “Quella di domani sarà la mia ultima gara – ha scritto su Instagram – e sono fortunato al pensiero di essere riuscito a fare ciò che più amo per 20 lunghi anni. Il ciclismo mi ha dato tanto ed è uno sport che adoro, ho sempre voluto fare la differenza in questo mondo e ora sono pronto per vedere quale sarà il nuovo capitolo che il ciclismo ha in serbo per me”.

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I numeri di una carriera inimitabile: 17 vittorie al Giro

Cavendish, classe 1985, saluta dopo aver vinto 165 corse in carriera: la più preziosa di tutte è il mondiale 2011 conquistato a Copenaghen, ma nel 2009 era arrivata anche la Milano-Sanremo, unica classica monumento nel suo palmares (ma per un velocista, l’unica realmente possibile da vincere). Oltre alle 35 tappe vinte al Tour de France (la prima nel 2008, l’ultima nel 2024) se ne contano anche 17 al Giro d’Italia e 3 alla Vuelta, terzo corridore all time per successi di tappa nei tre grandi giri per antonomasia (in totale fanno 55: solo Merckx con 65 e Mario Cipollini con 57 ne hanno conquistate di più).

Da ricordare anche la medaglia d’argento conquistata ai giochi olimpici di Rio 2016 nell’Omnium, battuto solo da Elia Viviani, così come quella mondiale su strada nel 2016 a Doha, battuto da Peter Sagan. Ha attraversato più ere ciclistiche, battagliando con Cipollini, Petacchi e Freire per chiudere con Philipsen, Girmay e Milan. In carriera ha vestito le maglie di T-Mobile, High-Road, Columbia, HTC, Sky, Omega Pharma, Etixx-Quick Step, Dimension Data, Bahrain, Deceuninck, Quick Step e Astana.

Tragedia in Belgio: morto il 18enne Miel Dekien

Intanto dal Belgio arriva un’altra brutta notizia: il 18enne Miel Dekien, corridore in forza al team Air College-B-Concept, è morto per le conseguenze riportate in un incidente stradale avvenuto nei pressi dell’abitato di Beerts, nella zona delle Fiandre, non molto lontano da Halle.

Classe 2006, Dekien s’era messo in luce nelle ultime annate tra gli Juniores, cimentandosi tanto nel ciclismo su strada, quanto nel ciclocross e con buoni risultati. Di recente aveva anche fatto il suo esordio nel Koppenbercross Under 23, chiudendo al 27eseimo posto il primo appuntamento in carriera. La squadra lo ha ricordato con un messaggio intriso di tristezza e commozione:Rimarrai per sempre nei nostri cuori, Miel. Non ti dimenticheremo mai e siamo grati per i meravigliosi momenti trascorsi insieme. Eri e rimani per noi un ragazzo fantastico. Sentite condoglianze ai genitori, alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che sono vicini a Miel. Le parole non bastano… ovunque tu sia adesso“.