Si tingono sempre più d’azzurro gli Europei di ciclismo: nel Limburgo belga non passa giorno senza una medaglia d’oro a tinte tricolori, con la staffetta mista a cronometro che ha visto l’Italia imporsi davanti alla Germania e al Belgio, padrone di casa. Un trionfo non certo scontato, ma arrivato grazie a una favolosa prima parte di gara, con il trio maschile composto da Edoardo Affini, Mattia Cattaneo e Mirco Maestri che ha saputo costruire un vantaggio rilevante che poi Elena Cecchini, Vittoria Guazzini e Gaia Masetti hanno saputo gestire, rintuzzando l’assalto delle tedesche che hanno cullato fino all’ultimo il proposito di mettere le ruote davanti alle azzurre.

Una condotta di gara perfetta e scelte azzeccate Staffetta Mista fa rima con Italia: secondo oro di sempre

Una condotta di gara perfetta e scelte azzeccate

Anche senza Ganna, l’Italia ha dimostrato di avere tante belle carte da giocare nelle prove contro il tempo. Affini e Cattaneo, rispettivamente oro e bronzo della prova individuale che ha aperto il programma elite della rassegna, hanno rispettato debitamente le consegne: i 55 secondi di vantaggio con i quali hanno consegnato il testimone alle ragazze sono stati più che sufficienti per metterle al riparo da brutte sorprese. Bravissimo Marco Velo a selezionare il trio più performante, capace di gestire bene le prime fasi della corsa (segnata da un po’ di pioggia, non forte ma abbastanza fastidiosa) e di allungare sensibilmente nella seconda parte dei 28,4 km affrontati dai corridori.

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Quando il testimone è passato alle ragazze, il lauto vantaggio è stato gestito con intelligenza: la Germania s’è avvicinata rosicchiando una quarantina di secondi scarsa, chiudendo a 17 secondi dalla nazionale italiana. Il Belgio ha chiuso sul podio a un minuto e mezzo, a riprova della netta superiorità mostrata dalle prime due della classifica finale.

Staffetta Mista fa rima con Italia: secondo oro di sempre

La medaglia d’oro nella staffetta mista non è una novità assoluta per la nazionale azzurra: era già stata centrata nel 2021 a Trento, quando furono Ganna, Sobrero e De Marchi, insieme a Cecchini, Cavalli e Longo Borghini, a conquistare la prima vittoria assoluta in una disciplina che aveva debuttato due anni prima in Olanda, con l’Italia che chiuse al terzo posto (e così anche l’anno dopo a Plouay). La rivincita peraltro è servita pensando all’argento conquistato per soli 5 secondi lo scorso anno, quando a conquistare la vittoria finale fu la Francia (oggi inspiegabilmente assente alla corsa continentale).

Insomma, la staffetta mista a squadre si dimostra una volta di più un pozzo di medaglie per il ciclismo italiano, che spera di rimpinguare il proprio bottino già domani nelle due prove Under 23. Sabato toccherà alla prova elité femminile, domenica il gran finale con la prova elité maschile dove Jonathan Milan è tra i favoriti nel caso (probabile) di un arrivo in volata. Intanto a Peccioli con un gran numero Marc Hirschi ha vinto per la seconda volta in carriera la Coppa Sabatini.