Europei volley maschili, ottavi di finale

Bari, inizio ore 18

Italia – – – – – – Nord Macedonia – – – – – –

Casa dolce casa. Quella di Fefè De Giorgi, che in Puglia è nato e che a Bari (ore 18) contro la Macedonia del Nord apre ufficialmente la rincorsa al secondo oro europeo della sua carriera da commissario tecnico.

Ma anche quella di Giuseppe Manfredi, il presidente federale che negli ultimi giorni si è preso suo malgrado la scena per via della querelle (telenovela?) che ha avuto per protagonisti Davide Mazzanti, Paola Egonu e un universo fatto di 60 milioni di commissari tecnici, tutti migrati dalle questioni calcistiche a quelle del volley nazional popolare.

Quasi non sembra vero a Manfredi di avere la possibilità di parlare di una squadra che somiglia per davvero a un blocco granitico, dove l’armonia regna sovrana da quando, storia vecchia di due anni, Fefè diede vita a una rivoluzione “silenziosa” che pure ha pagato dividendi sul breve e anche sul medio lungo periodo.

Questo Europeo lo avevo immaginato proprio così, anche se sarebbe stato più comodo giocare sempre in un unico posto, poiché avremmo avuto meno dispendio di energie e meno difficoltà. Ma il nostro obiettivo era e sarà sempre quello di portare le nazionali sul territorio, soprattutto dove ci sono tanti bambini e appassionati che stanno facendo grande la pallavolo. Tutti questi sold out sono importanti per noi

ha spiegato Manfredi. Al quale l’aria di casa, evidentemente, ha fatto immensamente bene dopo i giorni difficili di Bruxelles.

Battere la Macedonia del Nord agli ottavi per cominciare ad annusare l’aria di casa, quella in cui siamo a nostro agio. Bari? Sì, ma non solo: l’aria più congeniale resta quella dei grandi eventi, le competizioni delle fasi finali, lo sguardo fisso verso l’obiettivo più prestigioso.