Non si diventa numero 1 per caso. Jannik Sinner ha dimostrato ancora una volta che la classe non è acqua. In campo e fuori. Perché nell’orgia dei festeggiamenti e delle celebrazioni per la seconda Coppa Davis consecutiva vinta dall’Italia, forse un dettaglio molto significativo era sfuggito. O non era stato sufficientemente valorizzato. Un gesto di fair play da parte del rosso di San Candido verso gli sconfitti, verso l’intera squadra dell’Olanda. Un gesto di umanità e sensibilità sportiva. Una zampata da fuoriclasse, l’ennesima: fuoriclasse qual è Sinner.

Italia-Olanda, la festa azzurra e il gesto da numero 1 di Sinner Jannik, i complimenti agli Orange: Haarhuis vuole naturalizzarlo Berrettini incredulo: il messaggio ai compagni di squadra su WhatsApp

Italia-Olanda, la festa azzurra e il gesto da numero 1 di Sinner

Tutti abbiamo impresse negli occhi, nella mente e nel cuore il balzo con cui capitan Filippo Volandri è corso da Jannik subito dopo il punto che ha chiuso la finale contro Tallon Griekspoor. Ma che è successo dopo? Mentre esplodeva la festa, con Berrettini impazzito, gli altri Azzurri in trionfo e i tifosi italiani in delirio, Sinner s’è avvicinato quatto quatto alla panchina dell’Olanda, dove invece regnava la disperazione per la sconfitta appena incassata. E qui ha sorpreso tutti.

Jannik, i complimenti agli Orange: Haarhuis vuole naturalizzarlo

Jannik, infatti, si è complimentato e ha stretto la mano a tutta la formazione olandese, che a Malaga ha centrato la prima finale di Coppa Davis della sua nobile e gloriosa storia tennistica. Una finale chiusa con una sconfitta, ma a testa altissima e contro degli avversari insuperabili: Sinner e Berrettini si sono rivelati imbattibili. E il gesto di fair play dell’altoatesino è stato molto apprezzato. Haarhuis, il capitano dei Tulipani, ci ha persino scherzato su: “Se Jannik vuole, un passaporto per lui è pronto. Ci piacerebbe naturalizzarlo”.

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Berrettini incredulo: il messaggio ai compagni di squadra su WhatsApp

Forse per far vincere l’Olanda ci vorrebbe un passaporto speciale pure per Matteo Berrettini, l’altro grande protagonista della settimana di Davis sulla Costa del Sol. Se un anno prima era sbarcato in Spagna da “tifoso”, stavolta è stato protagonista sul campo. Dove si conviene a un campione come lui. Dopo il successo, come riportato dal Corriere della Sera, “The Hammer” ha inviato un messaggino nella chat della squadra azzurra di Davis su WhatsApp: “Ragazzi, ci dobbiamo fermare per capire quello che abbiamo fatto”.