Adesso è proprio finita. Il caso Clostebol, quello che aveva tolto il sonno a Jannik Sinner dopo la comunicazione della positività a due controlli eseguiti tra Indian Wells e Miami, in primavera, si è ufficialmente concluso. La Wada, l’Agenzia Mondiale Anti Doping, aveva tempo fino alla mezzanotte del 9 settembre per presentare ricorso contro la decisione dell’Itia, che di fatto aveva scagionato Jannik da ogni responsabilità: come ha accertato il Corriere della Sera, la segreteria del Tribunale Arbitrale internazionale dello Sport di Losanna, il Tas, chiamato anche CAS, non ha ricevuto alcun documento.

Wada, niente ricorso per il caso Clostebol di Sinner Jannik è innocente e ora può programmare il futuro Sinner, le accuse di doping e il definitivo proscioglimento

Wada, niente ricorso per il caso Clostebol di Sinner

Quelli della Wada, forse anche per tenere a bada i “forcaioli” come Nick Kyrgios e altri giocatori o ex giocatori che dal primo giorno della vicenda non hanno nascosto il loro punto di vista sulla necessità di squalificare Jannik, avevano lasciato aperta una porta: “Valuteremo la possibilità di fare ricorso”. In realtà, il ricorso non è stato presentato. E da oggi, Sinner è completamente prosciolto da ogni accusa di doping a suo carico. Il Clostebol trovato in quantità minime nel suo corpo non è stato assunto in modo volontario, bensì del tutto inconsapevole. Insomma, l‘altoatesino è innocente. Anche per l’agenzia mondiale antidoping.

Jannik è innocente e ora può programmare il futuro

Nessun ricorso, ovviamente, anche dall’agenzia antidoping italiana, la Nado, che per competenza territoriale pure avrebbe potuto impegnare la decisione dell’Itia. Sinner, dunque, adesso è libero in tutto e per tutto di programmare i prossimi impegni e di guardare al futuro con ottimismo. Lo aspetta un finale di stagione entusiasmante, da vivere puntando alla conferma della posizione numero 1 nella classifica ATP – il vantaggio nei confronti del numero 2, Alexander Zverev, è lievitato a dismisura – e alla conquista degli ultimi titoli di prestigio: due Masters 1000 (a Shanghai e a Parigi-Bercy) e soprattutto le ATP Finals a Torino e – si spera – le finali di Davis con l’Italia a Malaga.

Sinner, le accuse di doping e il definitivo proscioglimento

La Wada, dunque, ha confermato la consuetudine che la vuole spettatrice silente di fronte alle sentenze delle agenzie indipendenti come quelle di tennis, appunto, ma anche atletica o ciclismo, ritenendole motivate in tutto e per tutto dal punto di vista giuridico. Eppure, in linea puramente formale, l’agenzia avrebbe potuto presentare appello. La situazione comunque spinosa vissuta fino alla mezzanotte del 9 settembre non ha impedito a Sinner di concentrarsi esclusivamente sul campo, portando a casa un altro straordinario trionfo: la vittoria degli US Open, la prima di sempre per un tennista italiano almeno in campo maschile.