Le donne hanno aperto la strada, ora tocca agli uomini proseguire nel solco tracciato. Con la Superlega pronta ad aprire i battenti in un insolito lunedì di fine ottobre, con le due big più attese in campo però di martedì. Giusto per far capire a tutti che l’attesa sarà in larga misura concentrata su quello che faranno Trento e Perugia, non a caso le formazioni che si sono spartite gli ultimi tre campionati. L’Itas di Michieletto e Lavia (quando tornerà) da una parte, la Sir di Giannelli e Russo dall’altra: è sempre una sorta di “derby azzurro” a caratterizzare il campionato numero 81 della storia della pallavolo maschile italiana.

Trento sogna con Faure, ma pesa l’assenza di Lavia Perugia mai così forte e completa: Dzavoronok l’asso in più Lube per la conferma, Piacenza riparte dai giovani Verona ha alzato l’asticella. A Cuneo c’è Zaytsev

Trento sogna con Faure, ma pesa l’assenza di Lavia

C’eravamo lasciati con Michieletto MVP di una stagione che per Trento a un certo punto sembrava stregata, con i ko. raccolti strada facendo (specie al Mondiale per Club e in CEV Cup) che hanno segnato con largo anticipo il destino di Fabio Soli. Che come regalo d’addio ha lasciato appunto con lo scudetto cucito al petto, e con Trento che ripartirà da Marcelo Mendez, tecnico dell’Argentina agli ultimi mondiali.

Aspettando il rientro di Lavia, vera incognita stagionale (il contenzioso tra Itas e FIPAV è destinato a durare a lungo: Daniele non tornerà prima di anno nuovo, ma non c’è ancora una data precisa al riguardo), l’arrivo di Theo Faure in posto 2 (Rychlicki se n’è andato a giocare in Polonia) è comunque un bell’innesto. Finché però mancherà Lavia, per Michieletto ci sarà da fare qualche straordinario: Ramon in banda dovrà dargli una mano, perché i tanti impegni (torna pure la Champions) richiederanno molte energie.

Perugia mai così forte e completa: Dzavoronok l’asso in più

Perugia ha il dente avvelenato dopo l’epilogo della passata stagione italiana, anche se la vittoria della Champions (la prima della società perugina, inseguita per più di un decennio) ha addolcito e pure tanto il finale. Lorenzetti ripartirà da un roster confermato in toto nella sua versione titolare, ma con l’aggiunta preziosa di Donovan Dzavoronok in banda: uno così altrove giocherebbe titolare ovunque, qui non appena rientrerà a pieno regime dall’infortunio al ginocchio subito la scorsa stagione si dovrà sudare una maglia con Ishikawa, Plotnytskiy e Semeniuk (mai vista tanta abbondanza in banda).

Sulla carta, la Sir parte per vincere tutto: la Supercoppa in Arabia, il Mondiale per Club in Brasile, la Champions, la Coppa Italia e pure lo scudetto. Con Russo ritrovato dopo i guai dell’anno passato e Giannelli rinfrancato da un mondiale ripreso per i capelli (e poi letteralmente dominato). Giusto considerare gli umbri come la squadra da battere: sulla carta, probabilmente non sono mai stati così forti e profondi.

Lube per la conferma, Piacenza riparte dai giovani

Civitanova lo scorso anno è stata una piacevole sorpresa, squadra giovane che una volta che ha trovato entusiasmo e continuità s’è divertita a rompere le uova nel paniere a molti. Per Giampaolo Medei però confermarsi sarà più complicato: la Lube ormai l’attendono tutti al varco, anche perché Bottolo, Gargiulo e Balaso sono tornati dalle Filippine con l’oro mondiale al collo (e tutti e tre sono stati attori protagonisti) e Nikolov con un argento che pesa tanto. In più è rimasto anche Mattia Boninfante, il palleggiatore del domani (che è già presente).

Giusto considerare i cucinieri come il terzo incomodo, mentre dietro ci sono tante squadre che vogliono dire la loro: da Piacenza che ha cominciato un nuovo corso, svecchiando tanto (è rimasto solo Simon: ha salutato anche Romanò, salpato per la Russia) e affidandosi alla diagonale con Paolo Porro e Alessandro Bovolenta (e in panchina a Dante Boninfante), a Milano che ha il talento belga Reggers che tanto ha fatto penare l’Italia al mondiale (è l’unico ad averla battuta), oltre a Cachopa in regia e il giapponese Otsuka in banda.

Da Modena dove è rimasto Anzani ed è arrivato in regia Giraudo al posto di De Cecco (ma soprattutto Luca Porro come schiacciatore assieme a Davyskiba) a Monza che dopo una stagione tribolatissima è ripartita dal bulgaro Atanasov e dal martello Marttila.

Verona ha alzato l’asticella. A Cuneo c’è Zaytsev

Se volete cercare però un’outsider, allora fareste bene a citofonare a Verona. Dove è sbarcato Fabio Soli (da campione d’Italia in carica) e sono arrivati il palleggiatore americano Christenson e l’opposto brasiliano Darlan. E poi c’è Francesco Sani, l’uomo della provvidenza a Pasao City con i suoi turni di battuta spacca partite.

Soprattutto ci sono Keita, rivelazione della passata stagione, e ancora Mozic. Insomma, Verona mina vagante è un più di un’ipotesi. Mentre Cisterna, Padova, Grottazzolina e la neopromossa Cuneo, che presenta in banda l’eterno Ivan Zaytsev (e pure Baranowicz in cabina di regia), si giocheranno la permanenza nel massimo campionato italiano.