Doveva cominciare alle 20.30, secondo le previsioni utopistiche degli organizzatori che l’avevano messo in programmazione appena un’ora dopo l’inizio della partita tra Dominic Thiem e Holger Rune. Sesto incontro del giorno sul centrale di Parigi-Bercy, ultimo tassello di un calendario fittissimo, che prevedeva ben sei incontri. E invece, come logica lasciava intendere sin dall’inizio,il match tra Jannik Sinner e Mackenzie McDonald non è cominciato alle 20.30, ma quattro ore dopo. Oltre venti minuti dopo la mezzanotte. Ed essendosi protratto per due ore e sedici minuti, si è chiuso alle 2.37. Quasi alle 3 del mattino. Un notturno, più che un match serale. Anzi, quasi un mattutino.

La maratona notturna di Sinner contro McDonaldOggi Jannik di nuovo in campo: alle 17 c’è De MinaurLa minaccia di Sinner: “Non se se rigioco subito”

La maratona notturna di Sinner contro McDonald

Jannik ha vinto in rimonta, ha superato McDonald dopo aver perso il primo set al tie-break e dopo aver rischiato grosso nel secondo, vinto solo al termine di una una maratona di dodici giochi, sul 7-5. Fortuna ha voluto che nel terzo set lo statunitense sia praticamente evaporato, con Sinner che ha potuto chiudere abbastanza agevolmente sul 6-1, evitando il protrarsi di partita e fatiche. La principale? Mantenere gli occhi svegli per il sonno. Va bene che Parigi è la città delle luci, ma Bercy non affaccia sulla Tour Eiffel, o sull’Arc de triomphe.

Oggi Jannik di nuovo in campo: alle 17 c’è De Minaur

Il paradosso è che oggi Sinner rigioca di nuovo. O meglio, dovrebbe. Già, perché il suo era l’ultimo dei sedicesimi e oggi bisogna giocare tutti gli ottavi. Domani, venerdì, sono infatti in programma i quarti di finale, sabato le semifinali e domenica la finale. Un tour de force senza soste. Ci sarebbero tre campi su cui distribuire gli incontri, ma ovviamente gli organizzatori vendono più biglietti per la sessione serale, dove sono concentrati più incontri. Non hanno interesse a dividerli su più campi, col rischio poi che vengano acquistati da un numero minore di persone. Già nei primi giorni del torneo c’erano state polemiche per un match tra Thiem e Wawrinka chiuso intorno alle due e mezza. Ma si sono esaurite presto.

La minaccia di Sinner: “Non se se rigioco subito”

Oggi invece Sinner minaccia di far riesplodere il caso. Alle 17, infatti, dovrebbe rigiocare per affrontare Alex de Minaur.

Sinceramente non so se giocherò gli ottavi di finale. Vedremo come mi sento domani.

Queste le enigmatiche parole del campione altoatesino subito dopo la conclusione della partita chiusa nel cuore della notte contro McDonald, che non lasciano presagire nulla di buono. Forse Jannik si aspettava di rigiocare più tardi, forse sperava addirittura in un rinvio. Sicuramente c’è rimasto male per la mancanza di rispetto degli organizzatori. Ma quello dei tornei compressi all’inverosimile, degli incontri giocati a orari impossibili è un problema sempre più frequente nel tennis attuale.

Che si abbina ad altri storici ‘bug’: la cronica mancanza di certezze sull’orario d’inizio delle partite, che si unisce – nei tornei all’aperto – alla possibilità (in molti casi la sicurezza) di rinvii e sospensioni per pioggia, vento o oscurità. Bercy ha uno splendido palazzetto al chiuso e tre campi omologati per giocare. Si sperava che – almeno stavolta – tutto potesse andare liscio, rispettando tennisti, spettatori e anche il pubblico da casa. E invece non è stato così. Qualcosa però bisogna fare per evitare nuove polemiche: le Finals non sono lontane.