A poche ore dalla prima tappa, Jonas Vingegaard infiamma il Tour de France e lancia una frecciatina al rivale, nonché grande favorito in questa 111° edizione della Grande Boucle, Tadej Pogacar. Il danese, vincitore delle ultime edizioni, ha infatti ricordato il complicato periodo dopo la spaventosa caduta al Giro dei Paesi Baschi e ha colto l’occasione per accendere la rivalità con lo sloveno della Emirates. Pogacar ha, invece, sorpreso tutti annunciando di avere avuto il Covid. E risputano le mascherine.

Jonas Vingegaard racconta i mesi più difficili La frecciatina a Pogacar Pogacar ha avuto il Covid Il Tour è già rovente

Jonas Vingegaard racconta i mesi più difficili

Intervenuto nel corso della conferenza stampa organizzata a Palazzo Vecchio a Firenze, città da cui prende il via l’edizione di quest’anno del Tour, Jonas Vingegaard ripercorre in un crudo racconto le settimane successive alla bruttissima caduta di cui è stato vittima durante il Giro dei Paesi Baschi e, alla vigilia del via della Grande Boucle: “Essere qui a Firenze per il Tour è un miracolo, tutto quello che viene, per me è un miracolo. Tre mesi fa ero più morto che vivo sul letto di un ospedale in Spagna, immobile per due settimane. Ho dovuto imparare di nuovo a pedalare e solo a fine aprile sono riuscito ad allenarmi bene”.

La frecciatina a Pogacar

Poi, il messaggio provocatorio di Vingo al rivale della Emirates: “Pogacar? Tadej non mi ha fatto nemmeno una telefonata dopo l’incidente, ma io non ho il suo numero e lui non ha il mio…”, ha proseguito sibillino il danese delle Visma, che ha consapevole delle difficoltà di difendere i due arrivi consecutivi a Parigi con la maglia Gialla, ha concluso: “Arrivo dal peggior periodo della mia carriera. Mi sono preparato bene, ma non nascondo che dovrò fare i conti con le profonde ferite che solo la strada mi permetterà di valutare al meglio. Ma devo lottare e non piangermi addosso“.

Pogacar ha avuto il Covid

Lo stesso Pogacar, dominatore al Giro, si è presentato in conferenza stampa con un annuncio inatteso: “Dieci giorni fa ho avuto il Covid. Non sono stato benissimo, ma dopo un giorno di riposo e uno di rulli ho ripreso gli allenamenti in bici” e su Vingegaard, il favorito numero uno ha confermato una distanza e una scarsa conoscenza personale: “Lo rispetto moltissimo e sono felice sia qui, ma di fatto non ci conosciamo, corriamo uno contro l’altro da quattro anni, ma solo per tre settimane l’anno…”.

Il Tour è già rovente

Insomma, i due campioni che si sono equamente spartiti le ultime quattro edizioni del Tour si rispettano, ma non hanno mai sentito necessità di andare oltre la rivalità e chi lo ha detto che siano costretti a farlo? Quello che è certo è che, mettendoci anche una lieve allerta Covid che ha fatto rispuntare qualche mascherina, vedi Remco Evenepoel in conferenza stampa, la Grande Boucle si è fatta rovente ancora prima del via.

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