Sembra di stare sulle montagne russe, ma mai come stavolta ciò che più conta è arrivare alla meta. Cosa che l’Italia fa egregiamente, centrando la settima vittoria consecutiva nel suo percorso di VNL e soprattutto liberandosi della compagnia del Giappone in vetta alla classifica. Anche se come da copione c’è stato tanto da sudare per avere ragione delle nipponiche, che hanno rimontato due volte e hanno lottato fino all’ultima goccia di sudore anche nel tiebreak, sprecando 4 palle match prima di capitolare sulla prima avuta a disposizione dalle ragazze di Velasco. Che vincono 3-2 una partita per cuori forti, cove l’Italia ha fatto vedere che se decide di giocare si dimostra superiore, ma se decide di staccare la spina (vedi secondo e quarto set, e in parte anche nel tiebreak, dove era sopra 10-8 e ha mancato due rigiocate per l’11-8) dimostra di essere assai vulnerabile.

Fahr trascinatrice più di Egonu. Ma che brave Eze e Malual… Fatica vera, ma il Giappone è ormai al livello delle big Finale al cardiopalma: domenica si chiude la week 2 con la Cina

Fahr trascinatrice più di Egonu. Ma che brave Eze e Malual…

Guai però a togliere meriti a un Giappone che ormai ha dimostrato di essere assolutamente in grado di reggere il confronto con il meglio della pallavolo mondiale. L’Italia però stavolta si è esaltata col gruppo, perché trovare qualcuna che ha spiccato più delle compagne è impresa ardua. Egonu ad esempio è andata a sprazzi, incapace di trovare quella continuità tra una fase e l’altra della partita che certamente avrebbe aiutato a spegnere qualsiasi ardore delle nipponiche.

Alla fine chi ha tirato la carretta più di tutte è stata Sarah Fahr, peraltro protagonista del muro col quale ha ribaltato l’inerzia del tiebreak sul risultato di 17 pari, dopo che in qualche modo le ragazze di Velasco avevano annullato quattro palle match alle asiatiche. Sia Egonu che Fahr hanno chiuso con 16 punti a testa, Stella Nervini ne ha contato uno di meno (15), mentre Alice Degradi (13) e Anna Danesi (11, di cui 4 a muro) hanno saputo andare oltre nei momenti più delicati.

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Menzione speciale però anche per Chidera Eze, che Velasco ha buttato nella mischia senza indugio fino al punto da promuoverla titolare al posto di Carlotta Cambi dal terzo set in poi, che è stata capace di incidere soprattutto in difesa (tre muri su 4 punti realizzati) dando equilibrio anche in attacco. Ma grandi meriti anche ad Adhu Malual, che ha annullato le prime due palle match (le successive Danesi e Nervini) riuscendo a entrare perfettamente nelle pieghe di una partita pazza, dove di ovvio non c’è stato davvero nulla.

Fatica vera, ma il Giappone è ormai al livello delle big

Il Giappone ha ricevuto tantissimo da Wada (no, non c’entra niente Sinner…) e Ishikawa, a segno rispettivamente con 28 e 26 punti. Ma s’è sfaldato sul più bello dopo che nel quinto set era stato bravo a risalire da una situazione potenzialmente compromessa. Quando ha avuto modo e libertà di giocare, la formazione asiatica ha fatto davvero penare la ricezione italiana, che è andata completamente in tilt soprattutto nel secondo e nel quarto set.

Non che nel primo le cose fossero filate via per il verso giusto, con le azzurre a rincorrere a 3-4 punti di distanza, fino a che un ace di Egonu ha rimesso le cose a post sul 14 pari. Ma sul 22-20 per il Giappone, tutto sembrava compromesso: un parziale di 3-0 realizzato da Fahr (attacco e monster block) e Danesi è servito per rimettere l’Italia avanti, cosa provvidenziale pensando poi al proseguo del match, con l’attacco fuori di Yoshino che ha regalato il primo set alle azzurre (di verde vestite…).

Finale al cardiopalma: domenica si chiude la week 2 con la Cina

Le cose migliori le ragazze di Velasco le hanno mostrate nel terzo set, letteralmente dominato senza lasciare tregua alla difesa nipponica, approfittando anche dei tanti errori commessi dalle avversarie. Nel tiebreak l’Italia è stata brava a riaccendere la luce dopo che nel quarto set, avanti 15-12, s’è ritrovata a soccombere per 25-20 (parziale di 13-5): un paio di rigiocate male sfruttate hanno permesso al Giappone di impattare a quota 11, poi Yoshino ha dato alle compagne la prima chance per chiudere i conti sul 14-13. La resilienza italiana ha fatto il resto, con l’errore finale di Ishikawa che ha chiuso le ostilità dopo quasi due ore e mezzo di battaglia (25-23, 16-25, 25-15, 20-25, 19-17 i parziali).

L’Italia con la Turchia è l’unica squadra a punteggio pieno, ma le turche hanno una gara in meno e vincendo 3-0 o 3-1 contro la Corea del Sud l’aggancerebbero a 19 punti. Le azzurre torneranno in campo domenica alle 14 contro la Cina.