Inter, sorriso amaro con il Como: Napoli campione d’Italia
Le idea dell’Inter è chiara, provare a sognare lo scudetto ma senza rischiare infortuni in vista della Champions e Inzaghi manda in campo tutte le secondo linea. Nel Como a guidare il gruppo è Reina alla sua ultima partita prima di dire addio al calcio. Parte forte la squadra di Fabregas, che muove il pallone veloce e libera Van der Brempt per il tiro, ma il destro del difensore è debole. I nerazzurri rispondono subito con Darmian che va vicino al gol: l’esterno tira bene al volo su assist di Dimarco, ma la sua conclusione viene salvata sulla linea da Perrone. I nerazzurri al 20′ sfruttano la loro arma migliore, la palla inattiva: Calahoglu pennella per De Vrij, che fa centro. Gli ospiti si affidano alle sgasate di Zalewski che brucia la difesa avversaria e pesca Taremi, che si fa ipnotizzare da due metri. Sul finire del primo tempo l’iraniano salta Reina e il portiere lo sgambetta, ma l’arbitro non fischia nulla. Interviene il Var e chiama Massa al monitor, che guarda le immagini e sventola il rosso allo spagnolo per DOGSO, che dà l’addio al calcio in questo modo. Da sottolineare poi gli applausi dello stadio al “numero uno” e un bel abbraccio con Sommer. Pronti via con la ripresa e grandi proteste Como per un tocco con il gomito di Dimarco, giudicato non punibile. Passano pochi istanti e l’Inter realizza poi il raddoppio con Correa, bravo a far sedere un avversario e piazzarla. Nel finale, dopo il raddoppio del Napoli contro il Cagliari, la partita si congela e l’unica occasione capita sui piedi di Cutrone. Emozionante l’ingresso in campo di Iovine, dopo un abbraccio sentito con Fabregas: anche il difensore dà l’addio al calcio. L’ultima grande emozione fino al triplice fischio: tre punti inutili per Inzaghi, ma il tricolore va a Conte e ai partenopei. QUI LE AZIONI SALIENTI DEL MATCHPagelle Inter
Sommer 6 – Non viene quasi mai chiamato in causa. Passa una serata tranquilla, anche se avrebbe sperato un finale diverso. Bisseck 6 – Gioca con la tranquillità di un’amichevole fino al 60′, quando la caviglia si gira e lascia tutti con il fiato sospeso.Acerbi (dal 60′) 6 – Si limita a gestire. De Vrij 6.5 – Mette la firma sul match e tiene a bada Douvikas, senza farlo respirare un minuto. Carlos Augusto 6.5 – Sui social i sondaggi sono dalla sua parte, lo vorrebbero titolare per la finale di Champions. Stasera ha dato un’altra risposta. Darmian 5.5 – Non è Dumfries e si sa, ma spinge troppo poco anche con l’uomo in più. Cestina una grande occasione Calhanoglu 6.5 – Non ha le chiavi della regia, ma le migliori occasioni passano dai suoi piedi. Come se avesse un radar, spedisce il pallone sulla testa di De Vrij.
Barella (dal 60′) – Entra con un solo obiettivo: non farsi male. Asllani 6 – Ha l’occasione per prendersi i riflettori, ma si limita al compitino. Lo fa bene, ma le sue giocate con restano impresse. Dimarco 6 – Sulla fascia risponde presente, anche se sbaglia qualche scelta per lui banale.
Dumfries (dal 60′) 6 – Fa qualche corsa in vista della finale di Champions. Zalewski 6.5 – Mette nel dimenticatoio sula sua vecchia copia di Roma, gioca con personalità e salta spesso l’uomo. La mina vagante della partita.
Topalovic (dall’80’) 6 – Fa l’esordio in Serie A: una data che ricorderà nonostante la serata amara. Correa 7 – Resetta la stagione negativa e gioca in “Lazio-mod”. In campo è ovunque e mette a segno un bel gol. Taremi 6 – Tocca pochi palloni, ma li ripulisce bene. Sbaglia una grande palla gol, ma causa l’espulsione di Reina.
Arnautovic (dal 72′)