E ora Spalletti ha una freccia un più al proprio arco: Nicolò Rovella. L’esordio in Nazionale del giovane regista della Lazio, scartato dalla Juve proprio come Kean (quanti rimpianti!), si è rivelato più che convincente. C’è tanto del suo nel blitz in Belgio grazie al quale l’Italia ha ottenuto la qualificazione ai quarti di Nations League.

L’Italia (e non solo la Lazio) scopre Rovella: la sua partita L’exploit alla Lazio: da Sarri a Baroni Rovella come Kean: ennesimo rimpianto della Juve Le passioni di Rovella e l’idolo Modric

L’Italia (e non solo la Lazio) scopre Rovella: la sua partita

L’avvio di partita è stato leggermente timido. Ci sta quando hai solo 22 anni e ti ritrovi ad assumere le redini del centrocampo in un match decisivo per la tua nazionale. Spalletti lo ha più volte sollecitato a velocizzare i ritmi di gioco e, minuto dopo minuto, Rovella ha esaudito le richieste del ct mostrando tutto il meglio del suo repertorio con una personalità disarmante.

Le statistiche aiutano a far chiarezza sull’apporto alla causa del classe 2001 di Segrate: nei suoi 79′ in campo al Re Baldovino di Bruxelles ha completato 65 passaggi su 68 per una percentuale monstre del 96% di precisione. Sicurezza ed efficacia al servizio dell’Italia.

L’exploit alla Lazio: da Sarri a Baroni

Sulle sponde biancocelesti del Tevere lo ha fortemente voluto nell’estate 2023 Maurizio Sarri. E per esaudire la richieste del tecnico di Figline Valdarno, Lotito non ha esitato a staccare un assegno da 17 milioni di euro alla Juventus. Messo al centro del progettato tattico dell’ex Napoli e Chelsea, la stagione di Rovella si è rivelata più complicata del previsto a causa della pubalgia, ma soprattutto in seguito all’avvento dell’era Tudor.

Già, secondo l’allenatore croato che aveva sostituito Sarri dopo la debacle di Udine, Nicolò non aveva abbastanza ‘fisico’ per il suo credo tattico, tanto da inserirlo tra i sacrificabili a fine stagione. Ma tra Rovella e Tudor Lotito ha scelto il primo, valorizzato dal 4-2-3-1 di Baroni in cui sta sprigionando tutte le sue qualità. La convocazione in Nazionale è la naturale conseguenza del suo rendimento in campo in questo prima parte di stagione.

Rovella come Kean: ennesimo rimpianto della Juve

Allegri l’avrebbe tenuto volentieri dopo l’annata in prestito al Monza, ma la Juventus ha optato per altre scelte. Il club bianconero si è privato del gioiellino che aveva acquistato dal Genoa con troppa leggerezza: chissà quanto avrebbe fatto comodo la scorsa annata con le vicende Fagioli e Pogba che hanno ridotto all’osso i centrocampisti a disposizione di Max e anche in questa attuale, visti i soldi spesi (finora male) per Douglas Luiz e anche per Thuram.

Come per Kean, che si sta consacrando a Firenze dopo essere stato pedina di scambio a Torino e poi solo attaccante di scorta, qualcuno all’ombra della Mole rimugina e storce il naso.

Le passioni di Rovella e l’idolo Modric

Cresciuto nel settore giovanile nell’Accademia Internazionale, dov’è rimasto per nove anni, Rovella è approdato prima all’Alcione e poi, nel 2017, al Genoa. Il suo talento non è affatto passato inosservato, tanto è vero che, a gennaio 2021, la Signora lo ha acquistato per 18 milioni lasciandolo in prestito in Liguria per un anno e mezzo.

Il golden boy di Segrate, che ha come idoli Modric e Frankie de Jong, segue anche altri sport oltre al calcio: tennis e MMA su tutti. Tra gli hobby non poteva mancare la PlayStation. Musica preferita? Il rap italiano. E sotto la Lanterna non poteva non apprezzare le trofie al pesto, il suo piatto preferito.