Accolto con un pizzico di scetticismo (le esperienze con dirigenti francesi in casa Juve non sono felici, basti pensare all’epoca di Jean Claude Blanc) per Damien Comolli – la prima scelta di Elkann per rifare il look a Madama dopo la deludente stagione scorsa – la strada si fa già in salita. Per ora la Vecchia Signora ha ancora lo stesso organico dell’anno passato ed ha confermato il tecnico Tudor quando tutti sognavano il grande nome in panchina, da Conte a Gasperini.

Si respira un certo scetticismo sul neo-dg perché dal suo arrivo (il 4 giugno) è passato quasi un mese ma la Juve sul mercato è rimasta alla finestra ed è alle prese con non pochi problemi. C’è il nodo Vlahovic da sciogliere, con il serbo che vuole svincolarsi a parametro zero a fine contratto nel 2026 e di fatto paralizza il mercato, e ci sono tanti giocatori cui trovare una sistemazione perché non fanno parte del progetto.

Il no di Weah Il paragone con Giuntoli Lo sfogo dei tifosi sul web

Il no di Weah

Per ora Comolli sta prendendo solo due di picche come nei casi di Weah e Mbangula, con la trattativa definitivamente saltata dopo il no del centrocampista statunitense al Nottingham Forest o di Douglas Luiz, altro illustre bocciato, che per ora resta in rosa con il suo stipendio elevato (e una minusvalenza scontata visti i 25 milioni spesi per acquistarlo).

In entrata solo nomi, da Wesley a Osimhen, da David a Gyokeres ma niente di concreto. Non solo. Oggi, 30 giugno, scadranno definitivamente i prestiti di diversi giocatori della Juve che hanno passato la stagione lontano da Torino, e dunque faranno ritorno alla base. Andranno tutti piazzati altrove, da Arthur Melo, tornato in bianconero dopo una serie di prestiti tra Liverpool e Fiorentina, ma con l’ultima presenza che risale al 2022, a Tiago Djalò, che con la Juventus ha giocato una manciata di minuti nella gara finale della stagione 2023/24, da Mattia De Sciglio che tornerà alla Juventus dopo il prestito all’Empoli, a Miretti, Facundo Gonzalez e Gori.

Il paragone con Giuntoli

Che Giuntoli nei suoi due anni bianconeri abbia commesso tanti errori è sotto gli occhi di tutti ma il primo anno è riuscito a vendere tutti i giocatori con stipendi alti per abbassare il monte ingaggi come richiesto dalla società e nel secondo ha rastrellato sul mercato fior di giocatori (da Koopmeiners a Conceicao) senza badare a spese anche se in troppi (da Nico Gonzalez a Douglas Luiz e lo stesso Koopmeiners) hanno fallito. Il confronto non si può fare ancora ma c’è già tra i tifosi chi comincia a dubitare della scelta di Cobolli.

Tra le tante accuse anche il ritardo sulla scelta del nuovo direttore tecnico e del nuovo direttore sportivo, fondamentali in questa fase del mercato. Anche qui, finora, solo nomi che circolano e niente più.

Lo sfogo dei tifosi sul web

Fioccano le reazioni sui social: “Quindi l’Inter prende Leoni e con Bastoni avrà la coppia nazionale, il Milan Ricci il Napoli Lucca…ma quae è l’unica società che non riesce a comprare mezzo italiano? E quelli che ha sono scarsi? Indovinate? L’italJuve di Comolli” e poi: “Juventus acquisti zero…. Cerchiamo di svegliarci Comolli” e anche: “Ok, Vlahovic blocca il mercato degli attaccanti…ma mancano sempre: 2 difensori, 2 esterni x il 3-4-2-1, 2 centrocampisti. Dai Comolli non nasconderti dietro a Dusan” e ancora: “Giuntoli ha fatto danni devastanti e Comolli ne farà altrettanti. Non un Presidente, Dirigenti non all’altezza, allenatore non da grande squadra, giocatori scarsi. Ma dove vogliamo andare?”

C’è infine chi scrive: “Non ho nessuna intenzione di difendere Giuntoli a prescindere: ha commesso scelte sbagliate, tanto da essere giustamente sollevato dal suo incarico. Ma raccontarla come se fosse il peggior DS della storia della Juventus mi sembra francamente un’esagerazione utile solo a semplificare una realtà ben più complessa. Oggi siamo ostaggi del contratto da 12 milioni netti di Vlahovic, che non vuole andarsene e blocca tutte le mosse in entrata. Prima ancora, siamo stati prigionieri di altri rinnovi o acquisti scriteriati: Queste scelte non nascono dal nulla, ma sono figlie di anni di gestione scellerata, in cui si è confuso il “fare plusvalenze” con il costruire una squadra competitiva e sostenibile. Ripeto: Giuntoli ha sbagliato. Ma chi c’era prima ha spianato la strada ai suoi errori, lasciando zavorre economiche e tecniche che oggi rendono quasi impossibile ricostruire senza sacrifici enormi. Colpe recenti e colpe passate: raccontiamole tutte, senza sconti, ma anche senza favole comode”.