“Cosa mi aspetto dalla nuova avventura con il Milan? Di vincere e conquistare la seconda stella” – così Alvaro Morata nella conferenza stampa di presentazione a fianco a Zlatan Ibrahimovic. Il nuovo attaccante rossonero, acquistato dall’Atletico Madrid per 13 milioni di euro, ha toccato tanti temi: i suoi riferimenti, i retroscena della trattativa, il passato alla Juve, la Spagna come modello e il futuro di Camarda.

Milan, Morata si presenta: la conferenza stampa “Ibra riferimento. Non me ne frega dei gol, voglio vincere” “Juve? Molto grato, ma gli amici restano solo a cena” “Milan come la Spagna. Camarda? Magari giocheremo insieme”

Milan, Morata si presenta: la conferenza stampa

Ha preso parola prima il Senior Advisor, Ibrahimovic: “Prima di tutto voglio dare il benvenuto a Morata. Noi cercavamo un attaccante completo in campo e fuori e lui è un esempio perfetto. Giroud aveva questo ruolo da leader e Alvaro farà lo stesso. Lo aiuteremo perché ancora non conosce la squadra, ma non sono preoccupato vedendo quello che ha fatto con la Spagna all’Europeo da capitano. Poi ha vinto tanto. Quando ho parlato con lui gli ho sempre detto che nel nostro schema tutto ruoto intorno all’attaccante”.

Poi una battuta sul calciomercato: “Dio ha creato il mondo in sette giorni e ora siamo arrivati al quarto. Per il resto vediamo, se vi dico tutto non ci sarà la sorpresa”. Il microfono è passato poi alla punta spagnola: Appena Zlatan mi ha chiamato, ho parlato con l’allenatore e i dirigenti e non ci ho pensato più di una volta. Nessuno mi ha voluto più di così. Non ho problemi a gestire le pressioni e a sentirmi dire ‘stai facendo cagare’. Penso che sia difficile trovare una società con questa organizzazione. Non posso promettere titoli, ma correrò come un cane per aiutare la squadra. Un leader non è quello che fa 50-60 gol, ma chi aiuta i compagni”.

“Ibra riferimento. Non me ne frega dei gol, voglio vincere”

“Per me Ibra è un grande riferimento. Poi ho avuto il modo di parlare con Kakà, Sheva, Beckham. So che nel mondo del calcio tanti campioni sono passati per questa società” – ha spiegato Morata. Poi ha proseguito: “Cosa mi aspetto? Di vincere. Non me ne frega di fare milioni di gol. Ci sono tanti calciatori che fanno tante reti e non vincono nulla. Se sto qui è perché voglio aiutare questa società a prendersi la seconda stella. Se questo è il miglior Alvaro? Senza dubbio. Dimostrerò che sono stato un buon acquisto. Potevo andare a prendere soldi altrove e rilassarmi, ma sto nel posto perfetto per dare il massimo nei prossimi anni. Ho avuto tanto da imparare da Giroud. Zlatan mi ha mandato un video con tutti i gol delle stelle del Milan e mi sono emozionato. Che Serie A ritrovo? Un campionato che è cresciuto molto e che ogni anno è sempre più bello da vedere. Prima era molto più tattico. Poi l’anno scorso mi sono tolto una grande soddisfazione contro l’Inter in Champions League”.

Poi Zlatan ha aggiunto: “Sono passati tanti nomi nella storia del Milan e sono sicuro che farà lo stesso. Appena abbiamo visto che era libero abbiamo provato subito a prenderlo e gli ho detto che lo renderò felice. Non voglio avere una squadra troppo buona, anche per questo abbiamo acquistato anche Pavlovic (qui i motivi della scelta). L’equilibrio è importante e so che Alvaro sarà importante per questo. Ora dovrà farsi conoscere della squadra e dai compagni. Non farà fatica, ha giocato già in Italia e non è un calciatore che deve crescere, lui è già al top e ha esperienza. Siamo sicuri al 200% che si integrerà bene. Vogliamo creare una rosa competitiva per raggiungere gli obiettivi. Poi Morata ha il dna da Milan, poi è anche bello (ride ndr). Voglio ringraziare anche i suoi agenti per la disponibilità”.

“Juve? Molto grato, ma gli amici restano solo a cena”

Morata ha poi parlato del suo passato in bianconero:Juve? Sono molto grato per quello che hanno fatto in passato per me. Gli amici restano amici ma per andare a cena. In campo ci saluteremo dopo la partita, anche se a volte per l’arrabbiatura può anche non capitare (ride ndr). Ora è iniziato un altro percorso e un’altra avventura. I fischi in Italia? Fanno parte del calcio, come a teatro se non vedi qualcosa che ti piace. Sono giusti quando li meriti. Ma non mi è mai capitato subire mancanze di rispetto per strada, solo per il Fantacalcio. Se ho sentito Allegri? Non ci ho parlato, penso che abbia avuto altro a cui pensare. Ha vissuto un momento complicato. Gli mando un abbraccio, in passato mi ha aiutato tanto. Che lingua parlo a casa? Spagnolo quando sono arrabbiato io, italiano quando lo è mia moglie, con i bimbi in inglese.

“Milan come la Spagna. Camarda? Magari giocheremo insieme”

Milan come la Spagna? Molto simili per il gioco. L’idea di Fonseca ha caratteristiche come quella della Roja, ma mi fermo qui altrimenti diamo troppi aiuti alle altre squadre” – ha detto Morata. Poi su Theo Hernandez: “Ho un grande rapporto e spero abbia messo benzina per il suo motorino. Ha le potenzialità per essere il miglior terzino al mondo e cercherò di ricordarglielo ogni mattina. Che tipo di squadra mi piace? Quella convinta delle proprie idee. Dobbiamo abituarci a pressare nella parte alta del campo e togliere “aria” agli avversari, come fatto con la mia Nazionale. Camarda come Yamal? L’ho incontrato oggi, lo conosco e ho visto le sue partite. Mi rivedo in lui, ma fa molti più gol di quanti ne facevo io alla sua età. Sarà il futuro o forse anche il presente, magari farò panchina per lui. Anzi, magari se il mister ci ste sentendo possiamo giocare anche insieme (ride ndr). Poi conclude Ibrahimovic: “Camarda deve solo lavorare”.