Dieci anni dopo il suo addio, Walter Mazzarri è pronto per tornare ad essere l’allenatore del Napoli: l’accordo col club è raggiunto, in giornata arriverà l’ufficialità. Il tecnico di San Vincenzo ha bruciato Igor Tudor nella corsa al ruolo di successore di Rudi Garcia, esonerato da Aurelio De Laurentiis: alla fine il presidente degli azzurri ha preferito l’esperienza del toscano, assunto come traghettatore fino al termine della stagione. 

Mazzarri brucia Tudor, è il nuovo allenatore del Napoli   Napoli, Mazzarri traghettatore dopo l’esonero di Garcia Napoli, Bellucci e Aronica nello staff di Mazzarri Napoli, Mazzarri tecnico in corsa come nel 2009 L’era Mazzarri al Napoli  Come giocherà il nuovo Napoli di Mazzarri

Mazzarri brucia Tudor, è il nuovo allenatore del Napoli  

Walter Mazzarri, 62 anni, è il nuovo allenatore del Napoli. Il tecnico toscano ha sorpassato Igor Tudor nelle preferenze del presidente Aurelio De Laurentiis come successore di Rudi Garcia, il cui esonero diventerà ufficiale a breve. Fino a stamattina Tudor pareva in pole position, ma alla fine De Laurentiis ha preferito rifugiarsi in un allenatore che conosce bene come il toscano. 

Napoli, Mazzarri traghettatore dopo l’esonero di Garcia

Decisiva la disponibilità di Mazzarri a tornare al Napoli col ruolo di traghettatore puro: il tecnico resterà in carica fino al termine della stagione, lasciando a De Laurentiis mani libere per individuare l’allenatore con cui aprire un nuovo ciclo la prossima estate. Tudor, invece, aveva chiesto al Napoli un contratto biennale, con De Laurentiis che aveva replicato con un accordo fino a giugno 2024 e rinnovo legato ad un’opzione unilaterale a favore del club partenopeo. 

Napoli, Bellucci e Aronica nello staff di Mazzarri

Dello staff di Mazzarri farebbero parte alcuni personaggi che ben conoscono la piazza napoletana. In questo momento il favorito come vice del tecnico toscano è Claudio Bellucci, ex attaccante che ha militato nel Napoli dal 1997 al 2000. Inoltre Mazzarri riporterebbe in azzurro lo storico preparatore Giuseppe Pondrelli e anche Salvatore Aronica, ex difensore e colonna del Napoli mazzarriano di 10 anni fa.

Napoli, Mazzarri tecnico in corsa come nel 2009

E chissà che sulla scelta di De Laurentiis non abbia influito anche la scaramanzia: nell’ottobre 2009 si affidò a proprio Mazzarri dopo l’esonero di Roberto Donadoni alla 7a giornata. Il tecnico toscano avviò una clamorosa scalata della classifica, conclusasi con il 6° posto e la qualificazione all’Europa League con due giornate di anticipo. 

L’era Mazzarri al Napoli 

Quello fu l’inizio dell’era Mazzarri al Napoli: nelle successive tre stagioni gli azzurri si consolidarono come realtà europea (2 qualificazioni alla Champions, 1 in Europa League), sfiorando imprese clamorose come l’eliminazione agli ottavi del Chelsea poi divenuto campione d’Europa (nel 2012). Inoltre Mazzarri firmò il primo trofeo dell’era De Laurentiis, la Coppa Italia del 2012. Dopo aver perso la SuperCoppa Italiana nella finale di Pechino contro la Juventus e aver chiuso il campionato col secondo posto e il record di punti del club in serie A (78, poi battuto da Maurizio Sarri nel 2017/18) nell’estate 2013 Mazzarri non rinnovò il contratto e diede l’addio al Napoli, passando all’Inter: De Laurentiis non la prese affatto bene, ma negli anni il rapporto tra i due s’è sanato. E ora è al vecchio Walter che ADL chiede di rimettere in sesto il Napoli: proprio come in quel lontano 2009.  

Come giocherà il nuovo Napoli di Mazzarri

Mazzarri è considerato un vero e proprio profeta della difesa a tre: le sue squadre sono sempre state caratterizzate da questo sistema e da un gioco fatto di aggressività e ricerca immediata della verticalità. Questo Napoli, all’opposto, è una squadra costruita per giocare con una linea difensiva a quattro e con una fortissima vocazione al possesso palla: come giocherà con l’arrivo del nuovo tecnico? Passare alla difesa a 3 non sarà facile, al Napoli mancano numericamente centrali difensivi e terzini per rotazioni efficaci, mentre abbondano gli esterni offensivi. Che sia dunque Mazzarri a “convertirsi” alla difesa a quattro? Possibile, soprattutto dopo le parole del tecnico toscano al Corriere dello Sport nello scorso ottobre, quando aveva detto di aver studiato a fondo il 4-3-3 di Luciano Spalletti. “Io il 4-3-3 non ho mai potuto farlo perché non avevo i giocatori adatti – le sue parole -. L’anno scorso il Napoli ha trovato un’alchimia incredibile. Ha fatto un calcio bello, bellissimo. Il 4-3-3, con tutti i movimenti delle catene di destra e di sinistra, i terzini che, a volte, invece di allargarsi costruivano da dentro”. Insomma, Mazzarri pare disposto a cambiare: il 4-3-3 potrebbe essere il vestito anche del suo nuovo Napoli.