Continua il momento d’oro del Bologna, che non perde dalla prima giornata. Ai rossoblù basta un gol di Ferguson per continuare a sognare ad occhi aperti e volare al quinto posto in classifica, a pari punti con il Napoli. La Lazio dopo tre vittorie di fila in Serie A, torna a casa senza punti e con tanti passi indietro. Thiago Motta vede l’Europa, Sarri perde un po’ di strada.

Bologna-Lazio, la chiave della partitaLazio, cosa ha funzionatoLazio, cosa non ha funzionatoLe pagelle della LazioTop e flop del BolognaBologna-Lazio 1-0, il tabellino

Bologna-Lazio, la chiave della partita

I due allenatori prendono le sembianze di Carlsen e Caruana. Chi sono? Due tra i più grandi giocatori di scacchi. Ogni pedina ha la sua funzione. Le idee delle due squadre sono simili, la palla è sacra e non la butta nessuno. Nei primi minuti il pressing della Lazio costringe il Bologna ad arretrare molto e ripartire in velocità. Thiago Motta nel secondo tempo aggiusta i suoi pezzi e modifica le uscite, con Freuler pronto ad appoggiarsi di più sulle ali e meno in verticale. Cambia il copione, con Zirkzee bravo a prendersi una posizione distante dai centrali e a giocare da rifinitore. I suoi piedi glielo permettono e il tecnico gialloblù li sfrutta ogni settimana, Ferguson ringrazia.

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Lazio, cosa ha funzionato

I biancocelesti approcciano bene con un ottimo pressing, che disinnesca il talento nel palleggio del Bologna. La fisicità di Guendouzi e i suoi inserimenti aprono il campo alle discese di Felipe Anderson e Lazzari, bravi e costanti nel mettere in crisi Likogiannis.

Lazio, cosa non ha funzionato

Il campo della Lazio sembra diviso in due: sulla destra tanti uomini pronti a far male, a sinistra tutti assenti. Pedro e Marusic non incidono e perdono il duello con Posch e spesso non leggono le giocate di Orsolini. La pressione dura poco e dopo 20′ di qualità, la luce si spegne. Il palleggio non produce nulla negli ultimi 30 metri, con Skorupski spettatore non pagante.

Le pagelle della Lazio

Provedel 6: Non può nulla sul gol subito, per il resto gioca con personalità dal basso e non è costretto a compiere miracoli. Lazzari 6: La sua partita ha due volti e in tema Halloween è attuale: il paradisiaco primo tempo, con tanti inserimenti e ottimi coperture, e l’inizio shock della seconda frazione. Patric 5.5: Tiene bene la linea e gioca in modo ordinato, ma paga la disattenzione dell’intero pacchetto di difesa nei primi 24 secondi della ripresa. Nel calcio un minimo errore può costare caro, ecco un esempio. Romagnoli 5.5: Zirkzee lo costringe a stare alto e spesso lo attira come una calamita. Tiene bene nel primo tempo, nel secondo non è attento dopo i primi secondi e lascia troppo spazio all’attaccante, che rifinisce per il gol di Ferguson. Marusic 5.5: Dal suo lato i biancocelesti non spingono molto, si preoccupa di tenere a bada Orsolini. Non proprio un compito banale. Guendouzi 6: Sarri punta sulla sua fisicità e sulla sua tecnica. In campo risponde presente e si inserisce spesso. Crea tanti grattacapi alla difesa. Una piccola copia di Milinkovic, piccola però e nel secondo tempo si nota. Resta il migliore nei biancocelesti. Rovella 6: In una partita a scacchi è necessario giocare con intelligenza. Lo fa senza strafare, ma il lavoro sporco non so vede. La dura legge del mediano. Luis Alberto 5: Non si illumina e la Lazio senza le sue magie va in tilt. I centrocampisti del Bologna lo accerchiano, non può che alzare le mani. Felipe Anderson 6: Corre, punta l’uomo, lo salta, ma è poco incisivo negli ultimi metri. Con Lazzari prende il comando del lato destro, ma non dell’area di rigore. Castellanos 6: Attacca la profondità e rifinisce con qualità. Colpisce una traversa (a gioco fermo) e fa salire la squadra. Un inizio che fa preoccupare soprattutto Immobile. Però le partite non durano 20 minuti. Poi scompare. Pedro 5.5: Alza lo sguardo e trova Posch, si inserisce e trova Posch. E’ poco cattivo e il difensore lo contiene senza soffrire. Stasera non balla e soprattutto non è il meglio di Santa Fe. Pellegrini 5.5: Entra al posto di Orsolini, ma il film della partita non cambia e per pochi minuti vive un horror. Zaccagni 6: Sarri lo inserisce per spaccare la partita, ma non si applica. Immobile 5.5: Ha tutto il tempo per dimostrare che il posto da titolare lo merita lui, ma non ci riesce. Non gli arrivano molti palloni e i pochi che gli capitano non li gestisce bene. Kamada: SV Isaksen: SV

Top e flop del Bologna

Calafiori 6.5: Da quando ha cambiato ruolo le sue prestazioni sono migliorate a livello esponenziale. Tiene a bada le offensive biancocelesti ed esce spesso in anticipo con coraggio. Zirkzee 7: È alto 1.93, ma non lo sa e si muove come un fantasista leggero. Protegge palla, la smista e regala a Ferguson il pallone del vantaggio. Si rende partecipe anche in fase difensiva con molti recuperi.
Ferguson 7: Non vocabolario vicino la parola “costanza” compare il suo nome. Non sbaglia quasi mai una partita, fa da pendolo tra il centrocampo e l’attacco. Ancora una volta i suoi inserimenti sono decisivi. Lykogiannis 5.5: Soffre le discese di Felipe Anderson e Lazzari. Per fronteggiarli chiede spesso aiuto a Saelemaekers.

Bologna-Lazio 1-0, il tabellino

RETI: Ferguson 46′

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Beukema, Calafiori, Lykogiannis (Kristiansen 80′); Aebischer (Moro 73′), Freuler; Orsolini, Ferguson, Saelemaekers (Ndoye 80′); Zirkzee (Fabbian 93′).  A disp: Ravaglia, Bagnolini, Bonifazi, Lucumi, Corazza, Urbanski, Karlsson, Van Hooijdonk. All.: Thiago Motta

LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Patric, Romagnoli, Marusic (Pellegrini 48′); Guendouzi (Kamada 81′), Rovella, Luis Alberto; Felipe Anderson (Isaksen 81′), Castellanos (Immobile 57′), Pedro (Zaccagni 57′). A disp.: Sepe, Mandas, Hysaj, Gila, Cataldi, Vecino,. All.: Sarri.

AMMONIZIONI: Pedro, Romagnoli, Ferguson, Beukema, Zaccagni, Isaksen

ARBITRO: Federico La Penna della sezione di Roma