Tiago Pinto punta il dito contro il VAR
È un Tiago Pinto che non usa mezze misure quello che commenta in conferenza stampa le prime tre giornate di serie A della Roma. In particolare, nel mirino del gm giallorosso ci finisce il VAR e la classe arbitrale: Siamo appena alla terza di campionato e non è mia intenzione fare guerre e o polemiche sugli arbitri, però, devo dire che non capisco più nulla. Dobbiamo sentire quello che dicono, ma anche loro devono iniziare ad ascoltarci. Ancora non riesco a capire che differenza c’è tra l’episodio di Zaniolo a Napoli l’anno scorso e quello di Rui Patricio contro il Milan. Non vuole essere una critica, ma in questo momento mi pare che c’è un calcio giocato e uno del VAR… Pinto, poi, prosegue: Mi sento in difficoltà a dare una mia opinione su alcune questioni. È difficile quando non capisci l’uniformità. E non parlo solo in Italia. Ovvio che dopo le gare, a caldo, possiamo avere atteggiamenti che possono non piacere, ma davvero fatico a capire la strada che il calcio sta seguendo. Mi pare che oggi il potere decisionale sia minore. Credo che più che le polemiche e le interviste, le persone responsabili dovrebbero iniziare ad ascoltare giocatori e allenatori.Rinnovo Mourinho
Il discorso passa, inevitabilmente, sul rinnovo di José Mourinho, la cui posizione dopo il ko con il Milan è stata messa in discussione anche da alcuni tifosi giallorossi:
La questione del rinnovo è importante. Sono temi che trattiamo internamente e non pubblicamente. Siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo, ma siamo carichi e motivati per riprendere dopo la sosta a fare risultati. Siamo concentrati sulla Roma e su che cosa poter fare meglio. Con Mourinho ci diciamo le cose in faccia. Siamo motivati e carichi per la Roma. Non vogliamo il minimo scontro con nessuno.
Obiettivi stagionali
In merito agli obiettivi della Roma e la necessità di qualificarsi per la Champions League, Pinto rivela:
Champions? È la grande ambizione della proprietà e anche la mia. L’obiettivo è quello, ma se ci arriviamo o no è un’altra cosa. Siamo obbligati a qualificarci? No, non uso queste parole. Ovvio, che quando prendo gente come Wijnaldum, Dybala, Lukaku e Abraham qualcosa devi dirgli, ma non è che questi giocatori non vengono se non lottiamo per la Champions League. La penso così e non credo che io e Mourinho siamo in disaccordo su questo punto.
Come sta Dybala e la voglia di continuare insieme
Sulla situazione legata a Paulo Dybala, Pinto si sbilancia sulla voglia di proseguire ancora insieme:
Con lo staff tecnico di Mourinho e quello medico della Roma, siamo riusciti a portare a condizioni interessanti i giocatori con problemi. E non penso solo a Paulo. L’anno scorso su Dybala si è parlato solo della clausola. C’è un grande rapporto con lui e il suo entourage e devo dire che oltre a essere un giocare è anche uomo fantastico… godiamocelo ora. Negli ultimi due anni e mezzo non ho ma venduto false aspettative, ma sono contento di lui e lui è contento qui. Faremo di tutto per continuare insieme.
Tiago Pinto e la passione per Renato Sanches
Il gm giallorosso ammette, poi, di avere un debole per Renato Sanches:
Se Renato Sanches dovesse andar male l’unico responsabile sono io. Sono ossessionato da lui, come giocatore mi fa impazzire. Lo volevo già ai tempi del Benfica e, ora, siamo riusciti a prenderlo. Se dovesse avere problemi in futuro, la colpa sarà mia, ma sono convinto che questo allenatore, lo staff medico e quello tecnico, oltre a tutto quello che c’è intorno alla Roma, possiamo farlo rendere al meglio. Da questa convinzione nasce il contratto con riscatto dopo un tot di gare giocare.
I tre paletti del mercato giallorosso
Allargando il discorso all’ultimo mercato, Tiago Pinto prosegue:
Quando si apre una nuova sessione di mercato lavoriamo per mettere insieme tre piani differenti. Il primo è tecnico, per fare la squadra migliore possibile e, da quando sono qui, mi pare di poter dire che siamo migliorati. C’è, poi, un piano economico, che impone di restare entro un settlement agreement… io, invece di andare in vacanza a giugno, mi sono mosso per soddisfarlo. Infine, c’è un piano strategico per prendere giocatori giovani e di prospettiva che aiutino la Roma a uscire da questa situazione, soddisfacendo anche risultati economici. Dobbiamo fare fatti. Ho fatto tanto, ma alla fine non siamo mai contenti del mercato… penso sempre di poter fare meglio, anche se oggettivamente si è fatto un buon lavoro.