E chi è? In molti quando hanno visto Adams fare tap-in su assist di Ilic e battere il portiere dell’Atalanta si sono chiesti chi fosse quell’attaccante compatto (1,75 per 70 kg) che il tecnico granata Vanoli ha schierato contro la Dea. E sì che il neo-acquisto del Toro ha una storia singolare.

Il vero nome di Adams La carriera di Adams

Il vero nome di Adams

Intanto, come si chiama: Ché Zach Everton Fred Adams. E, sì, “Ché” deriva da Che Guevara. Come rivelato dallo stesso giocatore in un’intervista di qualche anno fa al Guardian, “mi chiamo così per causa sua. Che Guevara era famoso nel periodo in cui sono nato e a mia mamma piaceva il nome”.

La scelta di giocare per la Scozia

Nato a Leicester in Inghilterra, sua madre è scozzese e suo padre è antiguo-barbuadiano. La prima Nazionale a chiamarlo fu proprio Antigua, ma declinò l’invito. Alla Scozia, però, ci arriva quasi per caso. Quando Adams giocava ancora a livello semi-professionistico fu convocato dalla nazionale C dell’Inghilterra, ma con il passaggio allo Sheffield divenne ineleggibile. Fu così che poi arrivò la chiamata della Scozia. Con la nazionale di cui è originaria sua madre ha giocato gli ultimi due europei e nel 2020 divenne il primo giocatore non bianco a giocare una competizione internazionale con la Scozia.

La carriera di Adams

La carriera però, prima del passaggio al Torino, si è svolta in Inghilterra, dove Adams è nato e dove è cresciuto: lo Sheffield United lo ha preso dal piccolo Ilkeston nel 2014, quindi un biennio in biancorosso, un triennio al Birmingham City (dove segnò 22 gol in una sola stagione) e infine cinque anni al Southampton, la sua squadra più importante, dove si è fatto conoscere anche in Premier League. 16 reti, sempre in Championship, nella scorsa stagione. Con tanto di promozione in Premier League del Southampton dopo appena un anno di purgatorio.

Adams ha una buona tecnica di base, è veloce, è potente. Può fare la prima come la seconda punta. ll suo modello da ragazzino era Thierry Henry, leggenda dell’Arsenal e della Premier League. Ai tempi dell’Ilkeston, il suo allenatore dell’epoca Kevin Wilson disse di lui: “Ha un buon ritmo, ma soprattutto è molto potente fisicamente. La sua peculiarità è un’altra però: può cambiare le partite all’improvviso”. E per ora ci sta riuscendo anche in maglia granata.