Era il 2009. Prima Luca Badoer poi Gianluca Fisichella si alternavano sulla Ferrari orfana di Felipe Massa infortunatosi seriamente all’occhio in Ungheria. Da allora nessun pilota italiano era riuscito a mettere piede sui pedali e mano sul volante di una rossa di Formula 1. A riportare l’Italia su una rossa del circus nelle prove libere 1 del Gran Premio del Messico, al posto di sua maestà Lewis Hamilton, ci sarà Antonio Fuoco. Alle soglie dei 30 anni il pilota calabrese, soprannominato Speedy per ovvi motivi, viene “premiato” da Maranello dopo aver portato il Cavallino Rampante al triondo a Le Mans per la seconda volta consecutiva nel 2024. E allora cerchiamo di capire meglio chi è Antonio Fuoco.

La Ferrari a… Fuoco Chi è Antonio Fuoco: il 2024 il suo anno d’oro Fuoco e il post in risposta alla Ferrari F1, chi è stato l’ultimo italiano alla guida di una Ferrari

La Ferrari a… Fuoco

Antonio Fuoco sostituirà Lewis Hamilton al volante della SF-25 nelle Fp1 del GP del Messico. Pilota ufficiale del Cavallino nelle competizioni Endurance e vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 2024, Fuoco scenderà in pista affiancando Charles Leclerc reduce dal terzo posto di Austin.

Da regolamento ogni pilota ufficiale deve cedere il proprio sedile almeno due volte nel corso della stagione a un pilota che abbia all’attivo al massimo due partenze in Formula 1. Ecco anche spiegato il perchè non possono scendere in pista i tester e/o riserve Antonio Giovinazzi e Zhou Guanyu che in F1 hanno corso già diverse gare.

Rispetto allo scorso mondiale, le opportunità per i giovani piloti sono aumentate, perché è stato scelto di raddoppiare il numero di uscite per ogni pilota ufficiale, passando da una a due, per un totale di 4 FP1 da cedere ai talenti dell’accademia. Finora, nelle altre due occasioni, al posto di Leclerc a disputare le prove era stato il giovane Dino Beganovic.

Chi è Antonio Fuoco: il 2024 il suo anno d’oro

Partiamo dal 2024. Anno da incorniciare. Da raccontare, un giorno, a figli e nipoti. Nel giugno del 2024 Antonio Fuoco ha conquistato al volante della Ferrari 499P la mitica 24 ore di Le Mans, ovvero la gara endurance più famosa e prestigiosa al mondo, insieme con Nicklas Nielsen e Miguel Molina. Si trattava del secondo trionfo per il Cavallino nella più prestigiosa corsa di endurance della storia dell’automobilismo.

Antonio Fuoco ha sangue calabrese nelle vene, nato a Cariati il 20 maggio 1996. Ha iniziato a sfrecciare sui kart quando aveva solo 4 anni. Poi tutta la trafila nelle serie di preparazione ma già dal 2013 è entrato a far parte del programma del Ferrari Driver Academy. Debutta senza troppa fortuna nella Formula 2 nel 2017, nel 2018 corre anche in Formula E. Col passare degli anni entra nel progetto endurance della nuova Ferrari Hypercar che vince a Le Mans nel 2023 ma lui arriva 2° col suo equipaggio. Successo solo rimandato al 2024

Fuoco e il post in risposta alla Ferrari

Per Fuoco il poter disputare la prima sessione di prove libere del Gran Premio del Messico, al posto niente di meno che di Lewis Hamilton, alla soglia dei 30 anni, 29 per la precisione, è un vero e proprio premio alla carriera e alla sua militanza in Ferrari.

Comunque per Fuoco non si tratterà del primo approccio con una F1. Il 15 dicembre 2020 Speedy ha partecipato ai test di Yas Marina con la Ferrari SF1000, ottenendo il settimo tempo. Quattro anni più tardi ha disputato i test post stagionali sempre ad Abu Dhabi. Oltre ovviamente a vari test privati TCT tra Fiorano e Mugello. La sua risposta alla chiamata Ferrari sui social è stata questa:

“Ho ricevuto la chiamata. Messico, ci vediamo in pista per la FP1. Let’s do it! (trad. Facciamolo)”

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F1, chi è stato l’ultimo italiano alla guida di una Ferrari

Come detto in incipit è addirittura dal 2009 che un italiano non sale a bordo di una Rossa in una prova del Mondiale di F1. L’ultimo, anzi gli ultimi a farlo furono Luca Badoer e Giancarlo Fisichella che si alternarono al posto dell’infortunato Felipe Massa nel Gran Premio di Ungheria dopo aver preso quasi nell’0cchio un bullone perso dalla BAR di Barrichello davanti a lui.

Per risalire a un ferrarista italiano sul podio, invece, bisogna riavvolgere il nastro al 1° maggio 1994 quando Nicola Larini, chiamato a rimpiazzare Jean Alesi, si classificò al secondo posto a Imola, nella drammatica corsa in cui perse le vita la leggenda Ayrton Senna. L’ultimo a trionfare, invece, fu il compianto Michele Alboreto, che nel 1985 tagliò per primo il traguardo al Nurburgring.