Questa settimana avremo quasi certamente l’ufficialità sul repentino cambio della guardia nel team Red Bull. Accanto all’incrollabile Max Verstappen, ci sarà un nuovo gregario al posto di Liam Lawson, durato il tempo di due gare. Da Suzuka approderà per la prima volta nel team maggiore Yuki Tsunoda, in arrivo dalla squadra satellite Racing Bulls. Dove invece verrà retrocesso lo stesso Lawson.

Liam Lawson e il flop delle prime gare di questa stagione Honda spinge per la promozione di Tsunoda in Red Bull Ma Verstappen è rimasto spiazzato dalla decisione di bocciare Lawson Lawson nel mirino dei social: quella frase che si è ritorta contro di lui

Liam Lawson e il flop delle prime gare di questa stagione

Dalle indiscrezioni che circolano la decisione è già stata presa dai vertici di Red Bull, e manca solo l’ufficializzazione del tutto. Il neozelandese paga risultati non all’altezza, a cominciare dal ritiro nel primo appuntamento stagionale a Melbourne e il 12esimo posto in Cina (tra l’altro, risultato migliorato per via dell’estromissione dei piloti Ferrari dalla classifica finale), con nel mezzo prestazioni al limite dell’horror nelle sessioni delle prove e delle qualifiche (come l’ultimo posto in griglia a Shanghai).

In una F1 da tutto e subito pur puntando su piloti giovanissimi, non c’è tempo per risultati opachi, soprattutto quando condividi il box di Verstappen e corri in una scuderia che non può tollerare di perdere anche quest’anno il titolo Costruttori.

Honda spinge per la promozione di Tsunoda in Red Bull

E a Lawson non è stato concesso il lusso di adattarsi ad una RB21 che a dirla tutta sta mettendo in croce anche il blasonato compagno di squadra. Che comunque, dall’alto dei suoi quattro Mondiali, sa come si vince e non perde di vista in ogni caso il treno dei migliori (attualmente la McLaren).

Inoltre sul neozelandese potrebbe calare la mannaia di Honda, che fornisce i motori a Red Bull e spingerebbe per portare un giapponese come Tsunoda nel team maggiore, inizialmente nel lotto dei possibili nuovi compagni di squadra del quattro volte campione del mondo per questa stagione. Il tutto debuttando a Suzuka, nella gara di casa: un incrocio di variabili che sta remando contro Lawson.

Stando alle indiscrezioni dei media olandesi, sembra inoltre che Honda possa rilanciare l’offerta di una sponsorizzazione extra dell’equivalente di 20 milioni di euro per avere il giapponese in Red Bull.

Certo è che il sedile del gregario di Verstappen non trova pace: dopo il mancato rinnovo di Sergio Perez (con la corresponsione di 18 milioni di penale da parte della scuderia), dato attualmente per tornare in F1 in quota Cadillac nella prossima stagione, anche la mossa di Lawson non si è rivelata azzeccata, a meno che non s’intenda concedere del tempo al giovane pilota per ambientarsi sulla monoposto. Ma così, a quanto pare, non sarà.

Ma Verstappen è rimasto spiazzato dalla decisione di bocciare Lawson

Pare tuttavia che la decisione frutto della volontà di Christian Horner (che pure si era speso per Lawson) ed Helmut Marko possa suscitare qualche malumore da parte di Verstappen.

Secondo GPBlog e l’olandese De Telegraaf il pilota avrebbe voluto la conferma di Lawson, e il fatto che quest’ultimo venga retrocesso in Racing Bulls pare sia stato accolto con un certo stupore da parte di Verstappen, che invece ritiene la monoposto il vero vulnus alla base dei risultati non eclatanti della scuderia.

Se quindi ci sarà il cambio della guardia, sarà interessante vedere come l’olandese – che notoriamente se ha qualcosa da dire la dice e basta – accoglierà una decisione del genere e se essa contribuirà a spingere il pilota verso altri lidi nelle prossime stagioni, assieme alle prestazioni Red Bull che dallo scorso anno non sono più così solide.

Lawson nel mirino dei social: quella frase che si è ritorta contro di lui

Intanto, Lawson deve anche gestire l’ondata di sfottò che lo sta travolgendo sui social. Tutto nasce da una dichiarazione dello scorso autunno, quando il neozelandese allora in forze a Racing Bulls disse ai microfoni della F1: “Non sono qui per farmi degli amici, sono qui per vincere”.

Apriti cielo: il web non dimentica ed ecco quindi che da diversi post sul suo Instagram a questa parte, Lawson ha ricevuto commenti corrosivi e sprezzanti (soprattutto dagli appassionati di F1 latinoamericani e in particolare messicani). Il tenore è questo: “Bro la prossima volta fatti degli amici…”, “Non è lì per farsi degli amici ma neppure per fare punti”, “Mr P20”, “Sono più veloce di te al simulatore”, “Ci vediamo in Giappone, ma non in Red Bull”, “Hai parlato più di quanto sei rimasto in Red Bull”, “Fiasco totale, hai criticato Alonso insistentemente e stanno per farti scendere dall’alto. Impara l’umiltà”. E per carità di patria sorvoliamo sull’epiteto coniato nelle ultime settimane, Slowson…