Nell’imprevedibile Gran Premio del Brasile vinto da Max Verstappen c’è stato spazio anche per il colpaccio dell’Alpine, capace di piazzare sul podio i suoi due piloti, ovvero Esteban Ocon, secondo, e Pierre Gasly, terzo.

Il sorprendente podio di Alpine al GP del Brasile Briatore: “L’Alpine è più competitiva sul bagnato, la fortuna ha aiutato” La pulizia dentro Alpine: via in 300, focus sulle corse e sulla F1 Quanto vale il risultato in Brasile per Alpine

Il sorprendente podio di Alpine al GP del Brasile

Il primo era partito decimo, l’altro tredicesimo (certo, il vincitore scattava addirittura dalla 17esima posizione in griglia, ma questa è un’altra storia). Ma la pioggia e le bandiere rosse, come spesso avviene in F1 (e Gasly ne sa qualcosa, basti pensare al suo trionfo in un rocambolesco GP di Monza del 2020), possono sovvertire i rapporti di forza più consolidati, figurarsi se queste variabili accadono nel medesimo Gran Premio come quello ad Interlagos.

Le Alpine A524 sul bagnato hanno dato il meglio di sé, oltre a condurre dal muretto una gara molto attenta ed oculata dal punto di vista strategico. E ovviamente c’è sempre il fattore fortuna che aiuta, e non poco.

Cosa che ha riconosciuto Flavio Briatore, da questa estate advisor di una scuderia che sta cercando di uscire da un periodo di crisi. E sta cercando di farlo con l’aiuto di colui che aveva razzolato successi con realtà quali Benetton prima e Renault poi tra gli anni Novanta e i primi Duemila.

Briatore: “L’Alpine è più competitiva sul bagnato, la fortuna ha aiutato”

A Sky Sport l’imprenditore ha spiegato il trionfo di un team che ha ottenuto un risultato che altre scuderie di media classifica in F1 se lo possono solo sognare. Riconoscendo, come abbiamo anticipato, il fatto che ha giocato un ruolo fondamentale anche la fortuna (“Senza nulla togliere ad Ocon che è stato fantastico sul bagnato e a Gasly”), il consigliere esecutivo di Alpine ha sottolineato il fatto che la loro vettura “è più competitiva sul bagnato che sull’asciutto. Purtroppo temo che le prossime gare non saranno sul bagnato”, ha quindi scherzato Briatore.

La pulizia dentro Alpine: via in 300, focus sulle corse e sulla F1

Ma il risultato in Brasile potrebbe essere anche il frutto dell’opera di ristrutturazione che è stata avviata con l’arrivo dell’imprenditore: “Abbiamo fatto un po’ di pulizie di Pasqua, e le stiamo ancora facendo“, ha spiegato. Ovvero “bisogna tornare ad avere persone che lavorano per una squadra corse, e non per una realtà corporate. Tornare quindi a com’era prima la Renault“. Briatore ha parlato di un ridimensionamento della forza lavoro da 1.150 persone a 850: “Tutti quelli che sono rimasti si occupano esclusivamente del team e della F1”.

E dal punto di vista tecnico per lo monoposto “abbiamo fatto un solo vero progresso evolutivo per non creare disturbo al progetto del 2025, anche se si tratta di uno step in direzione del prossimo anno. Questa è l’unica cosa che ho autorizzato. Ed è andata bene, perché a differenza di altri team che hanno fatto dei passi indietro con i propri aggiornamenti, noi siamo andati avanti. Perciò bravi i nostri ingegneri”.

Quanto vale il risultato in Brasile per Alpine

Certo, c’è ancora da lavorare, ad esempio “sull’aerodinamica e sullo studio delle gomme, evitando di piangerci addosso”. Infine Briatore, da persona pratica quale è, ha fatto i conti in tasca in merito al vantaggio dei punti ottenuti in Brasile per la classifica Costruttori, dove Alpine è passata dal nono al sesto posto: “Questo salto vale 29,6 milioni, è la prima cosa che ho chiesto”.