Mick Schumacher, la F1 dal sogno al grande incubo
Un nome pesante, un’eredità pesantissima ma anche un importante lasciapassare. Così Mick Schumacher si è approcciato al mondo delle corse, addirittura nei primi anni col nome della mamma, Corinna Betsch proprio per non essere chiamato “figlio di papà”. Schumacher o non Schumacher all’iscrizione i successi sono comunque arrivati e il piccolo Schumi per un periodo anche sotto l’egida Ferrari Driver Academy è arrivato alle porte della F1. Proprio la Haas motorizzata Ferrari lo ha preso con se. Due anni difficili, il confronto col russo Nikita Mazepin sempre vinto. Ma anche qualche incidente di troppo, una monoposto non facile da portare al limite e ai punti, hanno fatto il resto. Gunther Steiner lo ha defenestrato con quella frase: “Non puoi picchiare un cavallo morto”. Detto americano un po’ fuori luogo di cui lo stesso ex team principal si è pentito. Da allora la F1 per Schumacher è diventata un miraggio che si concretizzava ad ogni week end, passato nei box Mercedes a fare da collaudatore e terzo pilota, scavalcato quasi subito nelle gerarchie per il post Hamilton, da Andrea Kimi Antonelli. Anzi, probabilmente Toto Wolff non lo ha mai preso in considerazione.Non c’è posto per Mick Schumacher in F1
Ci ha provato con tutti i team di seconda fascia, a proporsi Mick Schumacher. Sempre con ottimismo. Ma ha trovato solo porte chiuse. Difficile tornare in Haas, c’è stata l’opzione Alpine specie dal momento in cui Briatore ha preso le redini del team francese. Anche un test tra lui e Doohan. Ma con condizioni completamente differenti, denunciate dallo zio Ralf Schumacher. Alla fine però Alpine ha scelto il figlio della leggenda del Motomondiale. Mick sarebbe potuto rientrare addirittura in stagione in F1. Con la Williams. Quando il team di Groove ha appiedato per i troppi errori Logan Sargeant il nome di Schumacher era circolato, candidatura appoggiata dallo stesso Wolff e dalla Mercedes. Eppure alla fine James Vowles ha scelto la soluzione interna Colapinto. Anche qui non è mancata la frase di bocciatura che non piacque a mamma Corinna che chiese e ottenne un faccia a faccia col team principal della Williams. Infine l’ultima porta a chiudersi è stata quella della Sauber/Audi. Anche qui Schumi jr ci aveva creduto, ancor più con l’insediamento di Mattia Binotto ex team principal Ferrari che lo conosceva dai tempi della FDA. Ma niente, la scelta è caduta su Bortoleto.Schumacher dice “addio” alla F1 con un messaggio social
Mick Schumacher sconsolato e rassegnato visto che l’ultimo posto ancora a disposizione in Red Bull andrà ad uno tra Perez, Tsunoda, Lawson o al massimo Colapinto, in una storia di Instagram ha così scritto: “La vita non sempre va come previsto, e gli ostacoli possono essere difficili da affrontare. Ma ogni sfida è un’opportunità per imparare, crescere e tornare ancora più forti. Questa è solo un capitolo, non l’intera storia. Il viaggio continua, e sono determinato a superarlo. Grazie a tutti per il vostro supporto, significa tutto per me”.