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Inter, Lautaro è il migliore goleador straniero di sempre: il Toro raggiunge Nyers in vetta alla graduatoria

 

Con la rete che ha permesso ai nerazzurri di Simone Inzaghi di piegare la Roma, Lautaro Martinez raggiunge Istvan Nyers in cima alla classifica dei migliori bomber stranieri di sempre. Una graduatoria che il Toro non avrà di certo problemi ad aggiornare ulteriormente per prendersi il primato solitario. Nella generale, invece, le 284 marcatore di Meazza sembrano al momento irraggiungibili, Lautaro ha appena toccato i 133 gol. Scopriamo l’intera graduatoria.

 

Serie A: l’Inter ferma la Juventus Women, la Roma batte in rimonta il Milan. La classifica aggiornata

 

Sembrava una macchina perfetta, la Juventus Women invece a fermarla è l’Inter nella prima sfida stagionale all’Arena Civica di Milano. Alle nerazzurre è riuscita l’impresa di bloccare l’avanzata in Serie A delle bianconere allenate da Massimiliano Canzi. Una battuta d’arresto che non altera il primato delle juventine, ma ridisegna gli equilibri.

La Juventus Women mantiene la testa della classifica in solitaria a quota 19, con una lunghezza di vantaggio sulla Fiorentina che attualmente occupa il secondo posto.

Inter-Juve femminile, Derby d’Italia Secondo tempo senza reti La classifica di Serie A femminile

Inter-Juve femminile, Derby d’Italia

Il match incomincia su ritmi sostenuti. Un Derby d’Italia teso, cresciuto nel corso dei 90′ come prevedibile anche per via del momento della Juventus Women: Sofia Cantore ha raggiunto quota 100 presenze con la maglia bianconera diventando, così, la quattordicesima giocatrice nella storia della formazione femminile bianconera a riuscirci. Inoltre, le ragazze arrivano da sei risultati eloquenti.

Dopo un avvio super, i ritmi si abbassano notevolmente e per assistere a una nuova situazione da gol bisogna aspettare il 27′ quando l’estremo difensore dell’Inter regala una punizione indiretta all’interno della propria area di rigore: Girelli calcia forte, ma centra la barriera sulla linea di porta. Anche Bergamaschi fallisce la ribattuta che poteva sbloccare il risultato. All’intervallo si va in spogliatoio sullo 0-0 con qualche brivido.

Secondo tempo senza reti

Il secondo tempo incomincia con buone opportunità, ma poco concrete. Il cronometro scorre inesorabile e l’equilibrio continua a regnare sovrano a Milano. Al 78′ brivido per le bianconere quando Merlo con un traversone verso Peyraud-Magnin va a pizzicare la traversa della porta di Pauline.

Alcune occasioni si sprecano, lascindo inviolate le porte e consentendo all’Inter di aggiudicarsi il primato di fermare, per la prima volta in stagione le juventine. Derby d’Italia femminile finisce così, 0-0.

La classifica di Serie A femminile

Ad approfittare del risultato tra nerazzurre e bianconere, in questa domenica di Serie A eBay, è la Roma, che grazie al 2-1 in rimonta sul Milan guadagna terreno e sorpassa in classifica proprio le rossonere. La Fiorentina batte il Como 3-2, Samp-Napoli si chiude 0-0 e il Como batte Sassuolo 4-2.

La classifica della Serie A femminile, alla 7° giornata è la seguente:

Juventus Women 19 Fiorentina 18 Inter 15 Roma 12 Milan 10 Como 7 Lazio 6 Napoli 5 Sampdoria 3 Sassuolo 1

Vicario, Corona racconta il compleanno sopra le righe: “Non si reggeva in piedi, fumava, erano in 8 in auto”

 

Il portiere del Tottenham e dalla Nazionale, Guglielmo Vicario, finisce nella “rete” di Fabrizio Corona che, dopo gli scandali del calcioscommesse, rivela sul proprio canale Telegram i festeggiamenti a suo dire sopra le righe dell’ex Empoli per il suo 28esimo compleanno.

Il racconto di Corona Vicario in auto in 8 e con delle escort Una serata di festeggiamenti L’affondo di Corona a Vicario

Il racconto di Corona

Non si reggeva in piedi, ballava sui tavoli, fumava sigarette e sono andati via con la macchina nella quale erano in 8, solo avanti erano in 3!”. Dopo le accuse all’esterno del Milan, Theo Hernandez, dal suo canale Telegram, Fabrizio Corona descrive la serata di festeggiamenti del numero uno dell’estremo difensore del Tottenham e della Nazionale italiana, Guglielmo Vicario.

Vicario in auto in 8 e con delle escort

Al post, l’ex “re dei paparazzi”, allega un video che mostra l’estremo difensore classe 1996 mentre si gode la serata di festa in compagnia di amici in alcuni locali milanesi, ballando e cantando. Le immagini non sempre propriamente chiare sembrano, poi, immortalare Vicario a bordo di un’automobile in compagnia di altre sette persone, tra cui – secondo Corona – anche alcune escort. “Ieri sera, Guglielmo Vicario, festeggiava il suo compleanno fumando, bevendo, accompagnato da escort e guidando l’auto con 3 persone ‘sedute’ davanti“.

Una serata di festeggiamenti

“Lui giocava e quindi non ha potuto festeggiarlo una settimana fa (Vicario compie gli anni il 7 ottobre, ndr), ciò non gli ha impedito però di venire ieri in Italia dove aveva già organizzato e programmato tutto da un mesetto, hanno affittato tutta la sala de La Risacca, in circa 40 persone tra procuratori e ‘ragazze’. La serata è poi continuata al Pianeta a Milano, un nuovo locale che ha aperto”, prosegue la descrizione fornita da Corona, prima di affondare il colpo con le accuse.

L’affondo di Corona a Vicario

“Lui non si reggeva in piedi, ballava sui tavoli, fumava sigarette e sono andati via con la macchina nella quale erano in 8, solo avanti erano in 3! La ragazza con la quale è stato fotografato è sconosciuta ma era pieno di escort chiamate per l’occasione. È andato via poi alla guida ubriaco perso e fuori dal locale hanno gridato, fieri… Ripeto… FIERI: ‘ABBIAMO FATTO LA STORIA DELLA RISACCA’. Il futuro della nazionale Italiana“, chiude polemicamente la sua denuncia l’ex paparazzo.

 

Verona-Monza 0-3: decidono la doppietta di Dany Mota e la rete di Bianco, crolla la difesa dei gialloblù

 

Prima vittoria in campionato per il Monza di Nesta, che espugna il Bentegodi nel Monday Night contro il Verona. La gara, valida per l’ottava giornata di Serie A, è terminata con il risultato di 0-3 grazie alla doppietta di Dany Mota e il gol di Bianco, il suo primo in Serie A. Serata da ricordare anche per l’allenatore dei brianzoli, che ha conquistato il suo primo successo in massima Serie. Crollano gli scaligeri, che non sono riusciti a dare continuità alla vittoria nell’ultimo turno contro il Venezia.

Verona-Monza, il racconto del match Verona, top e flop Monza, top e flop

Verona-Monza, il racconto del match

Il Monza parte forte, sfruttando i cambi di gioco per mettere in difficoltà il Verona e trovando subito il gol del vantaggio con Dany Mota. La squadra di Zanetti risponde con aggressività, cercando di ristabilire subito la parità: prima con una potente conclusione dalla distanza di Lazovic, respinta dalla difesa, poi con un colpo di testa di Ghilardi, neutralizzato dal tuffo sartoriale di Turati.

Il Verona aumenta man mano i giri del motore, ma i biancorossi resistono bene al pressing incessante dei gialloblu. Il primo tempo si chiude con tanta confusione e nessuna delle due squadre capace di consolidare il possesso palla con serenità.

Al Bentegodi la gara si accende immediatamente, con Lazovic pericoloso, ma fermato da un intervento decisivo di Turati. Il ritmo della partita cresce rapidamente, caratterizzato da un pizzico di nervosismo e qualche errore di troppo nel palleggio dei brianzoli. I veneti, pur spingendosi in avanti con diverse fiammate, faticano a concretizzare per mancanza di lucidità e troppa frenesia nella fase offensiva.

Tra sussulti ed errori da entrambe le parti, è nuovamente il Monza a sfiorare il gol: Kyriakopulos esplode una bordata da fuori area che si stampa sulla traversa. Poco dopo, arriva il raddoppio firmato dal solito Dany Mota, approfittando del totale sbandamento della difesa del Verona.

La retroguardia veronese, ormai in bambola, crolla definitivamente subendo anche il terzo gol, con Bianco che mette il sigillo finale sul match. Grande prova di forza e solidità del Monza, che ha saputo capitalizzare le proprie occasioni contro un Verona che, pur gestendo il possesso, è apparso troppo confuso e disorganizzato per rendersi davvero pericoloso.

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Verona, top e flop

Belahyan 6: Solido anche in fase di non possesso. Bravo a coprire le linee, aggressivo e abile nel recupero palla. Ghilardi 6: Attento, almeno in alcune fasi del match. Il suo colpo di testa su corner rappresenta l’occasione più pericolosa del primo tempo, ma trova sulla sua strada una parata splendida di Turati. Nella ripresa, decisivo l’intervento in anticipo su Pablo Marì. Tengstedt 6: Vicinissimo all’eurogol. Splendida azione personale lungo la linea di fondo, ma al momento della conclusione Turati interviene con un tocco decisivo che gli nega la gioia del gol. Duda 5.5: Impreciso in fase di impostazione, commette diversi errori che pesano sulla manovra. Il cartellino giallo, che da diffidato lo costringerà a saltare la sfida con l’Atalanta, completa una prestazione sottotono. (17′ st Serdar 5.5) Bradaric 5: Non accorcia a dovere, lasciando troppo spazio a Dani Mota in occasione del gol. Male anche in occasione del raddoppio. (32′ st Faraoni 5.5)

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Monza, top e flop

Dany Mota 8: Prima la sblocca su assist al bacio di Caprari coordinandosi perfettamente, poi approfitta della sbandata della difesa del Verona e segna la doppietta. (45′ st Vignato) Turati 6.5: Tuffo provvidenziale per neutralizzare il colpo di testa di Ghilardi. Decisivo anche sulla grande giocata personale di Tengstedt, toccando quanto basta per evitare il peggio, e su Lazovic nella ripresa. Attento nel corso di tutta la gara. Caprari 6.5: Intelligente nei movimenti tra le linee, fondamentale nel servire a Dani Mota l’assist per il gol. Cala con il passare dei minuti, soprattutto per le tante energie sprecate. (27′ st Bianco 7: Sfrutta al meglio la sua prima occasione, centrando il primo gol in Serie A) Djuric 6.5: Gara di sacrificio. In avvio di ripresa sbaglia sotto porta ed è impreciso in alcune situazioni, ma è da lui che nasce il secondo gol di Dany Mota e la rete di Bianco. (40′ st Maric)

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Djokovic rinuncia al Masters 1000 di Parigi Bercy: ATP Finals e top-10 a rischio per la prima volta dopo sette anni

 

Niente ultimo Masters 1000 stagionale per Novak Djokovic, che rinuncia alla possibilità di difendere i 1000 punti conquistati l’anno scorso contro Grigor Dimitrov a Parigi-Bercy. Un forfait che rischia di costare caro a Nole, che potrebbe non strappare il pass per le Nitto ATP Finals e uscire dalla top-10 per la prima volta dal 2017, anno del grave infortunio al gomito.

Djokovic rinuncia al Masters 1000 di Parigi-Bercy Nitto ATP Finals a rischio Anche la top-10 potrebbe scricchiolare

Djokovic rinuncia al Masters 1000 di Parigi-Bercy

Jannik Sinner avrà un contendente in meno per l’ultimo Masters 1000 stagionale. Novak Djokovic si è infatti cancellato dall’entry list di Parigi-Bercy, torneo di cui è campione in carica – e recordman di trionfi con sette successi in carriera – in virtù del successo dell’anno passato su Grigor Dimitrov. A riferire la notizia è stato il canale televisivo Sportklub.

Nitto ATP Finals a rischio

Con la rinuncia a Parigi-Bercy, Djokovic rischia di venire escluso dalle ATP Finals per la prima volta dal 2017, quando a impedirgli di prendere parte al torneo dei maestri fu un infortunio al gomito. Con 3910 punti, attualmente Nole si trova in sesta posizione nella Race per Torino. Probabile a questo punto un sorpasso ai suoi danni da parte di Casper Ruud (settimo con 3845), che – oltre a disputare il Masters 1000 nella capitale transalpina – questa settimana è impegnato nell’ATP 500 di Basilea.

Nella città elvetica è presente anche Andrey Rublev, che al momento occupa l’ultimo slot valido per la qualificazione al torneo di fine anno con 3620 punti, solo 290 in meno di Nole. Ma più che al norvegese e al russo, Djokovic deve guardarsi da Alex de Minaur, che con 3355 punti è il primo degli esclusi ed è impegnato all’ATP 500 di Vienna questa settimana.

Nonostante le ATP Finals non siano un obiettivo di Djokovic in questa stagione – ad ammetterlo è stato lui stesso -, è probabile comunque che alla fine Nole a Torino ci arrivi, visto che in passato i 3910 punti sono praticamente sempre risultati sufficienti a qualificarsi al torneo dei maestri e che venire superato da ben tre giocatori quando rimangono così pochi tornei è un’eventualità difficile da immaginare.

Anche la top-10 potrebbe scricchiolare

In caso però non dovesse davvero partecipare alle ATP Finals e quindi perdere i 1300 punti del successo della passata stagione, l’anno prossimo Djokovic rischierebbe anche l’uscita dalla top-10 (anche questo un evento che non si verifica dal 2017).

Senza i 2300 punti di Parigi e Torino, Nole infatti si ritroverebbe con i soli 3910 della race, il che lo porterebbe a non essere tra le prime quattro teste di serie al prossimo Australian Open, con la conseguenza che nell’Happy Slam potrebbe affrontare già ai quarti uno tra Sinner e Alcaraz, che – se come avvenuto quasi sempre nel recente passato – dovessero batterlo, gli causerebbero un’altra perdita di 400 punti, che lo farebbe scivolare a 3510, punteggio che – per esempio – al momento lo relegherebbe all’undicesimo posto.

 

F1, Ferrari e Leclerc ora fanno paura: l’allarme di Marko. Penalità Norris, alta tensione McLaren, Mercedes, Red Bull

 

Non è stato un week end come tutti gli altri quello di Austin per la F1. La doppietta di Leclerc e Sainz, lo strapotere della Ferrari potrebbe aver segnato una svolta, forse tardiva, nel Mondiale della rossa. Anche se 5 gare alla fine del campionato con un paio di Sprint da disputare lasciano aperti diversi scenari. Lo sa uno che ne ha viste tante come Helmut Marko che lancia l’allarme in casa Red Bull.

Intanto senza verdetti scritti è una Formula 1 dei veleni. Ha cominciato la vicenda del T-tray che ha investito la Red Bull proprio alla vigilia del GP degli Stati Uniti, ha continuato il caso della penalità a Norris che ha fatto esasperare gli animi non solo dei diretti interessati, dalla McLaren alla Red Bull passando per Verstappen e lo stesso pilota inglese, ma anche la Mercedes con Toto Wolff e Russell che hanno voluto dire la loro, ovviamente al veleno.

Strapotere Ferrari ad Austin: Marko fa scattare l’allarme in casa Red Bull Ferrari e Leclerc possono vincere il Mondiale? Dopo il T-tray la penalità di Norris: tutti contro tutti, McLaren e Mercedes furiose

Strapotere Ferrari ad Austin: Marko fa scattare l’allarme in casa Red Bull

La Ferrari ha conquistato una splendida doppietta al COTA. Primo Charles Leclerc, secondo Carlos Sainz. Un successo mai veramente in discussione ad Austin per le rosse che hanno sorpreso. Anche se la scuderia di Maranello aveva dichiarato di aver portato zero aggiornamenti in Texas gli sviluppi sulla SF-24 hanno sortito gli effetti sperati. I due ferraristi volavano soprattutto nella seconda parte del giro, soffrendo solo un po’ nelle curve veloci destra-sinistra dello snake iniziale. Poi la strategia è stata perfetta specie quella che ha consentito a Sainz di sopravanzare Verstappen e prendersi il secondo posto.

Una Ferrari perfetta e imbattibile. Lo sa bene Helmut Marko. Il superconsulente Red Bull spera che il risveglio della rossa e di Leclerc in ottica mondiale sia tardivo: “La forza della Ferrari dipende molto anche dal circuito. Spero che non continuino così, ma il vantaggio di Max su Leclerc dovrebbe sicuramente essere abbastanza grande per difendere il titolo. Speriamo che sia sufficiente”.

Ferrari e Leclerc possono vincere il Mondiale?

Nel mondiale piloti Leclerc al momento è terzo staccato di 22 punti da Norris e ben 79 da Verstappen. Difficile se non impossibile pensare ad una rimonta del monegasco considerando anche che quest’anno, se si esclude proprio l’olandese a inizio stagione, non c’è mai stato un dominio assoluto di una monoposto e di un pilota. L’alternanza dei successi tra Mercedes con Russell e Hamilton, la McLaren con Piastri e Norris e la Ferrari con Charles lo dimostra.

Più realistico per la Ferrari pensare di poter fare il colpaccio tra i costruttori dove la Red Bull dista solo 8 lunghezze e la McLaren è a 58 punti. Ma come dice Vasseur: “Ci sono qualcosa come 200 punti ancora in palio da qui ad Abu Dhabi…”

La classifica pilotiLa classifica costruttori

Dopo il T-tray la penalità di Norris: tutti contro tutti, McLaren e Mercedes furiose

Alle spalle della Ferrari è successo un po’ di tutto. In gara e non solo. Partiamo dalla fine e da quel sorpasso di Norris a Verstappen che è stato “abortito” dai commissari di gara che hanno sanzionato l’inglese con 5 secondi di penalità per aver usufruito dell’esterno della pista per completare il sorpasso. Non la pensa così Norris che ha sbottato subito via radio:

“Mi ha chiaramente spinto all’esterno, non aveva intenzione di fare la curva, è persino uscito di pista. Potevo solo andargli contro, o lui venire contro di me”.

Più duro Andrea Stella, team principal della McLaren ai microfoni di Sky Sports F1 UK: “Gli steward hanno interferito in modo inappropriato, perché entrambe le auto sono uscite di pista, quindi entrambe hanno ottenuto un vantaggio. È un peccato perché ci costa un podio. Siamo rimasti pazienti dopo essere stati spinti fuori pista al primo giro, alla prima curva. Per noi il capitolo è ormai chiuso e passiamo alla prossima gara”.

Come se non bastasse il clima già esasperato dalla questione T-tray che vede proprio la Red Bull protagonista, anche Mercedes si è schierata a favore della McLaren e contro Red Bull sulla penalità inflitta a Norris. In particolare Toto Wolff è stato duro specie considerando che in una situazione per lui analoga, a inizio gara, Russell che era all’interno e non Bottas è stato penalizzato, il contrario di Max-Lando: “Ricevere quella penalità è assolutamente strano e bizzarro. Penso che ne conosciamo il motivo, ma ovviamente non posso dirlo in televisione“.

 

America’s Cup, Auckland pensa a una tassa per riportare la competizione a casa. Ma Emirates ha altri piani

 

È tutta una questione di soldi: quelli degli arabi fanno gola a tutti, quelli dei neozelandesi… un po’ meno. Soprattutto a chi li deve cacciare di tasca propria, come ad esempio il governo locale che già dopo la 36esima edizione dell’America’s Cup fece sapere a chiare lettere che “organizzare un evento di simile portata comporta una perdita secca decisamente importante”. Tanto che al netto della volontà degli appassionati di riportare la competizione nel Golfo di Hauraki c’è da tener conto quel fardello di spese per l’organizzazione che in pochi nella terra dei Kiwi si vogliono accollare.

Via al casting: Jeddaha favorita per la coppa del 2027 Il sindaco di Auckland e la tassa per finanziare la coppa Team NZL non sembra intenzionata a tornare a casa

Via al casting: Jeddaha favorita per la coppa del 2027

Nella testa di Emirates Team New Zealand probabilmente il problema non si pone: Grant Dalton ha fatto affari d’oro decidendo di portare la 37esima edizione a Barcellona, e probabilmente sta già pensando di farne altrettanti (se non di più) quando la vecchia brocca verrà rimessa in palio (salvo sorprese nel 2027).

Dove? Jeddah, che ha già ospitato alcune regate del percorso di avvicinamento all’ultima edizione, ha già risposto presente: in Arabia Saudita scorrono fiumi di denaro per favorire l’organizzazione di eventi sportivi (Riyadh Season vi dice qualcosa?) e la vela rientra tra gli obiettivi sensibili che gli arabi non vorrebbero lasciarsi sfuggire. Con buona pace di Barcellona, che ha ospitato egregiamente tutte le regate di Louis Vuitton Cup e pure quelle che hanno confermato New Zealand detentrice dell’America’s Cup, ma che al confronto con Jeddah rischia di non poter reggere sul piano dell’offerta.

Il sindaco di Auckland e la tassa per finanziare la coppa

Ad Auckland, però, i più “tradizionalisti” hanno fatto sapere di non voler più tirare fino a tardi la sera per gustarsi le regate di Emirates. E pertanto hanno escogitato un piano, proposto dal sindaco della città Wayne Brown: “obbligare” letteralmente il governo della città (e indirettamente quello nazionale) a istituire una tassa di soggiorno che dovrà andare a coprire quante più spese possibili per l’organizzazione di tutte le attività legate alla 38esima America’s Cup.

Una richiesta che pure, almeno tra i politici locali, non sembra aver attecchito più di tanto. “Nel 2021, benché ancora sotto l’influsso del Covid, l’organizzazione della coppa ci è costata 292 milioni di dollari di perdite, al netto peraltro di 249 milioni di dollari stanziati dal Governo centrale e da altri enti”, ha spiegato John Watson, consigliere dell’amministrazione municipale di Auckland. “Non è possibile spendere tutti quei soldi dei contribuenti per un evento soltanto, e non sarà certo un’altra tassa a risolvere il problema”.

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Il premier Christopher Luxon a sua volta s’è detto perplesso: “Non mi pare una gran cosa istituire una tassa per la sicurezza a carico di chi verrà a visitare il nostro Paese. E poi è Team New Zealand che deve decidere dove andare a regatare: davanti a una proposta come Governo saremo pronti a vagliarla, ma l’analisi dei costi e dei benefici sarà fondamentale per prendere una decisione al riguardo”.

Team NZL non sembra intenzionata a tornare a casa

Difficile, per non dire impossibile, che Dalton e tutto il team neozelandese possano realmente pensare di fare ritorno in patria per la terza difesa consecutiva della coppa. Questo perché già tre anni fa, scegliendo di traslocare in Europa, Emirates ha fatto capire che la miniera d’oro è ben lontana dai confini nazionali, al netto del fascino che il Golfo di Hauraki ha sempre esercitato sui Kiwi.

Jeddah ad oggi appare la soluzione più logica, proprio perché “viziata” da un’iniezione di capitali che nemmeno Barcellona potrebbe garantire. E farebbe gola a tutte le 6 partecipanti dell’ultima edizione, ai quali dovrebbero aggiungersi gli svedesi di Artemis.

Intanto Ineos Britannia ha ufficialmente presentato la lettera rilanciando la sfida ai detentori: saranno ancora una volta i britannici il Challenge of Record, pronti a concordare novità regolamentari e programma in vista della prossima edizione, alla quale naturalmente sarà presente anche Luna Rossa.

 

Soncin convoca 30 calciatrici, due le novità più importanti. Dove vedere Italia-Malta e Italia-Spagna

 

Si tratta di amichevoli, ma anche di test per il ct azzurro Andrea Soncin quel che vedremo in campo contro Malta e Spagna: le Azzurre a tre mesi dalla qualificazione a Euro 2025 tornano in campo per le amichevoli, in programma venerdì 25 ottobre (ore 18.15, Rai Sport) al Tre Fontane di Roma e martedì 29 ottobre (ore 18.15, Rai 2) al Romeo Menti di Vicenza.

Due match indicativi per sperimentare, provare, effettuare dei test utili prima della Germania che aiuteranno il ct azzurro a preparare al meglio la Nazionale femminile in vista di un 2025 denso di appuntamenti dalla Nations League alla partecipazione al torneo continentale in Svizzera.

Italia femminile: 30 le convocate con due novità I precedenti con Malta e Spagna Le convocate Il programma L’appuntamento con la prevenzione

Italia femminile: 30 le convocate con due novità

Appuntamenti che devono indurre le Azzurre a ritrovare quell’ambizione che abbiamo già visto in occasioni competitive con una grinta e quella convinzione che sono state costruite nel tempo e nei risultati visti in campionato. Soncon ha già lanciato dei segnali, diramando la lista delle 30 calciatrici convocate.

Le principali novità sono rappresentate dal ritorno di Francesca Durante ed Eleonora Goldoni: per il neo portiere della Fiorentina si tratta della prima convocazione dopo il Mondiale del 2023, mentre la centrocampista della Lazio – che vanta cinque presenze con la maglia della Nazionale maggiore – è stata richiamata in azzurro dopo sei anni di assenza.

I precedenti con Malta e Spagna

Passiamo ai match in programma: per l’Italia si tratterà del terzo confronto con Malta, battuta in entrambi i precedenti disputati nel 2019, e della seconda gara al Tre Fontane dopo il 2-1 inflitto alla Colombia nell’aprile dello scorso anno si ricorda sul sito della Figc.

Contro la Spagna, a Vicenza, si ripeterà l’incontro disputato dieci anni fa e terminato 0-0 davanti a più di 5500 spettatori. Bilancio a favore delle Azzurre che devono confermare il vantaggio di 12 a 19.

Le convocate

Portieri: Rachele Baldi (Inter), Francesca Durante (Fiorentina), Laura Giuliani (Milan), Margot Shore (Bologna); Difensori: Elisa Bartoli (Inter), Valentina Bergamaschi (Juventus), Lisa Boattin (Juventus), Lucia Di Guglielmo (Roma), Maria Luisa Filangeri (Fiorentina), Martina Lenzini (Juventus), Elena Linari (Roma), Elisabetta Oliviero (Lazio), Julie Piga (Milan), Angelica Soffia (Milan); Centrocampiste: Arianna Caruso (Juventus), Giulia Dragoni (Roma), Manuela Giugliano (Roma), Eleonora Goldoni (Lazio), Giada Greggi (Roma), Eva Schatzer (Juventus), Emma Severini (Fiorentina); Attaccanti: Chiara Beccari (Juventus), Barbara Bonansea (Juventus), Agnese Bonfantini (Fiorentina), Michela Cambiaghi (Inter), Sofia Cantore (Juventus), Valentina Giacinti (Roma), Cristiana Girelli (Juventus), Benedetta Glionna (Roma), Martina Piemonte (Lazio).

Il programma

Domenica 20 ottobre
Raduno presso Coverciano Lunedì 21 ottobre
Ore 13 Conferenza stampa Ct
Ore 15 Allenamento Martedì 22 ottobre
Ore 11.30 Allenamento (primi 15’ aperti ai media) Mercoledì 23 ottobre
Ore 11.30 Allenamento (chiuso) Giovedì 24 ottobre
Ore 10.00 Partenza per Roma
Ore 15.30 Conferenza stampa Ct + calciatrice
Ore 16.30 Allenamento ufficiale MD-1 presso stadio Tre Fontane di Roma Venerdì 25 ottobre
Ore 18.15 gara ITALIA-Malta
Al termine della gara rientro presso Coverciano Sabato 26 ottobre
Ore 11.30 Allenamento Domenica 27 ottobre
Ore 11 Allenamento
Ore 17.20 Trasferimento a Vicenza Lunedì 28 ottobre
Ore 12.30 Pranzo
Ore 16.30 Conferenza stampa Ct + calciatrice
Ore 17.30 Allenamento ufficiale MD-1 presso stadio ‘Romeo Menti’ di Vicenza Martedì 29 ottobre
Ore 18.15 gara ITALIA-Spagna

L’appuntamento con la prevenzione

Importantissimo l’appuntamento con la prevenzione. A ottobre la FIGC anche quest’anno scende in campo per contrastare i tumori al seno.

Come avvenuto anche in occasione del raduno della Nazionale di Luciano Spalletti, durante la permanenza delle Azzurre a Coverciano e fino alla fine del mese l’Auditorium del Centro Tecnico Federale sarà illuminato di rosa, in un viaggio simbolico che accompagna la Carovana della Prevenzione di Komen Italia (il programma nazionale itinerante di prevenzione della salute femminile) e che porterà a illuminarsi di rosa altri simboli dell’Italia, a partire dal Colosseo.

 

La Juve ha preso Arda Guler dal Real Madrid, ma l’annuncio è falso: hackerato il profilo X dei bianconeri

 

Giornata non certo tranquilla per gli addetti social della Juventus, che si sono visti “sottrarre” il profilo inglese ufficiale su X (ex Twitter) da un hacker, che ha sganciato la bomba di mercato: “Arda Guler nuovo giocatore della Juventus”. Ovviamente, tutto falso, tranne l’attacco informatico a cui è stata sottoposto il team web del club bianconero, che ha prontamente chiarito la situazione.

La Juve annuncia Arda Guler La smentita del club Account X bianconero sotto attacco

La Juve annuncia Arda Guler

Sono giorni non proprio sereni in casa Juve. Se il campo restituisce comunque buone sensazioni, altrettanto non si può dire per quello che accade fuori dal rettangolo di gioco. Dopo la notizia dei ladri in casa di Douglas Luiz e Alisha Lehmann, infatti, è toccato all’account X del club essere preso di mira da uno (o più) malintenzionati, che hanno “movimentato” il pomeriggio sui social bianconeri.

Come un fulmine a ciel sereno, la Juventus annuncia l’acquisto di Arda Guler. A rendere nota l’operazione con il Real Madrid per talentino turco è direttamente il club bianconero dal proprio account X ufficiale inglese, che scuote per qualche minuto il mondo del pallone lanciando la clamorosa bomba di mercato. Sono le 14.43 e su @juventusfcen, con tanto di foto del classe 2005 ex Fenerbahçe soprannominato “il Messi turco” in aeroporto (ovviamente non Caselle) si legge: “Benvenuto alla Juventus, Arda Güler! La stella nascente del calcio fa ora parte della famiglia #Juventus! Pronti a fare la storia insieme in questo nuovo viaggio?”.

La smentita del club

L’enfasi e lo stupore hanno, però, vita breve: sì, perché non esiste nessuna trattativa imbastita sull’asse Torino-Madrid e la notizia è opera di un hacker che è riuscito a prendere il controllo del profilo dei bianconeri. A togliere ogni dubbio ha pensato l’account ufficiale italiano della Vecchia Signora, che ha svelato l’attacco informatico e smentito la notizia: “Il nostro account inglese è stato hackerato. Si prega di ignorare le false informazioni pubblicate su @juventusfcen. Stiamo lavorando per risolvere il problema“, hanno prontamente postato i media manager bianconeri alle 14.57.

[iol_placeholder type=”social_twitter” url=”https://twitter.com/juventusfc/status/1848347890038825036″ profile_id=”juventusfc” tweet_id=”1848347890038825036″/]

Account X bianconero sotto attacco

Il tweet è stato eliminato dopo un quarto d’ora, ma in tanti avevano creduto al clamoroso annuncio della Juventus. Non è bastato, infatti, sapere che il calciomercato è chiuso ormai da tempo e che non riaprirà fino a gennaio a frenare l’entusiasmo dei tifosi, che hanno commentato il post, invadendolo di messaggi. C’è anche chi ha ipotizzato a un clamoroso errore del social media manager bianconero. Ci ha pensato la smentita sull’account ufficiale italiano della Juve a togliere ogni dubbio e arginare il caso, anche se nelle ore successive sono stati condivisi ulteriori tweet chiaramente fasulli e opera dell’hacker.

ATP Vienna, Berrettini e Cobolli brillano e avanzano: martedì il derby Musetti-Sonego e la last dance di Thiem

 

Buona la prima all’ATP 500 di Vienna per gli azzurri Flavio Cobolli e Matteo Berrettini, che hanno rispettivamente eliminato in due set Alejandro Davidovich Fokina e Marton Fucsovics, approdando così agli ottavi.

Martedì scenderanno in campo anche gli altri italiani, ovvero Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego – che daranno vita a un inedito derby – e Luciano Darderi, che affronterà il giocatore di casa ed ex n°3 Dominic Thiem all’ultimo torneo della sua splendida carriera.

Cobolli si sbarazza di Davidovich Fokina Berrettini elimina Fucsovics Martedì il derby Musetti-Sonego e Thiem-Darderi

Cobolli si sbarazza di Davidovich Fokina

Continua l’ottimo stato di forma di Flavio Cobolli, che regola in due set (7-6 6-3) Alejandro Davidovich Fokina all’esordio nell’ATP 500 di Vienna. Dopo una partenza equilibrata è l’italiano il primo ad andare in difficoltà, commentando alcuni errori un po’ banali che fruttano allo spagnolo ben tre palle break, che però l’azzurro cancella di gran carriera.

Superato quel momento Flavio torna a non concedere più nulla come il suo avversario, portando dunque il set a concludersi al tie-break, che viene giocato alla perfezione da Cobolli, vincitore per 7 punti a 1. L’esito del primo parziale cambia anche l’inerzia del match, con l’azzurro in totale controllo nel secondo e che alla settima chance supera la resistenza di Davidovich e si porta avanti di un break che mantiene sino al 6-3 finale. Al prossimo turno Cobolli affronterà il vincente della sfida tra Jan-Lennard Struff e la testa di serie n°2 Alex de Minaur, a caccia di punti per qualificarsi per le ATP Finals di Torino.

Berrettini elimina Fucsovics

Vittoria convincente e sempre in due set (7-5 6-4) anche di Matteo Berrettini su Marton Fucsovics. Primo set molto equilibrato tra i due, con il tie-break che appare l’inevitabile conclusione del parziale. E quella sarebbe se non fosse che nell’undicesimo game l’azzurro decide di alzare i giri del motore e trovare alla prima occasione il break, che conferma nel gioco successivo chiudendo il parziale.

Berrettini mantiene l’intensità della fine di primo set anche nel secondo, andando vicino al break nel quinto game (durante il quale fallisce due chance) e strappando la battuta a zero a Fucsovics nel settimo, conservando poi il vantaggio – con un unico momento di difficoltà nel gioco successivo in cui viene obbligato ai vantaggi – fino al 6-4 finale. Al prossimo turno Matteo affronterà il vincente della sfida tra Cameron Norrie e la testa di serie n°5 Frances Tiafoe.

Martedì il derby Musetti-Sonego e Thiem-Darderi

Nella giornata di martedì 22 ottobre a Vienna si terranno due interessanti match con azzurri in campo. Uno è il derby inedito tra gli omonimi Lorenzo Musetti (testa di serie n°6) e Lorenzo Sonego. L’altro è quello tra Dominic Thiem e Luciano Darderi, reso ancora più affascinante dall’imminente ritiro dell’austriaco, che dopo il torneo di casa appenderà la racchetta al chiodo.

Nonostante non sia più tornato il giocatore devastante capace di vincere lo US Open nel 2020 dopo l’infortunio al polso, l’addio al tennis di Thiem farà certamente scendere qualche lacrimuccia a tutti gli appassionati che nel corso degli anni si sono innamorati del suo talento e del suo bellissimo rovescio a una mano.

Proprio pochi giorni fa Dominic aveva parlato delle difficoltà legate all’infortunio al polso – “Non sono più in grado di giocare come un tempo dall’infortunio” – e alla salute mentale: “Negli ultimi quattro anni ho dedicato molto tempo al tema della salute mentale per comprendere cosa potesse aiutarmi. Un esempio è la meditazione, poi ho anche letto molto in generale. Ho imparato a passare più tempo lontano dai riflettori quando la situazione supera un certo limite. Questo mi aiuta, perché si prova una certa sensazione quando c’è un rischio per me. Da quando faccio di più per me stesso, le cose sono migliorate molto”.