Albo d’oro MotoGp: l’elenco di tutti i vincitori
ANNO VINCITORE NAZ MOTO CLASSE 500 1949 Leslie Graham GBR AJS 1950 Umberto Masetti ITA Gilera 1951 Geoff Duke GBR Norton 1952 Umberto Masetti ITA Gilera 1953 Geoff Duke GBR Gilera 1954 Geoff Duke GBR Gilera 1955 Geoff Duke GBR Gilera 1956 John Surtees GBR MV Agusta 1957 Libero Liberati ITA Gilera 1958 John Surtees GBR MV Agusta 1959 John Surtees GBR MV Agusta 1960 John Surtees GBR MV Agusta 1961 Gary Hocking RHO MV Agusta 1962 Mike Hailwood GBR MV Agusta 1963 Mike Hailwood GBR MV Agusta 1964 Mike Hailwood GBR MV Agusta 1965 Mike Hailwood GBR MV Agusta 1966 Giacomo Agostini ITA MV Agusta 1967 Giacomo Agostini ITA MV Agusta 1968 Giacomo Agostini ITA MV Agusta 1969 Giacomo Agostini ITA MV Agusta 1970 Giacomo Agostini ITA MV Agusta 1971 Giacomo Agostini ITA MV Agusta 1972 Giacomo Agostini ITA MV Agusta 1973 Phil Read GBR MV Agusta 1974 Phil Read GBR MV Agusta 1975 Giacomo Agostini ITA Yamaha 1976 Barry Sheene GBR Heron Suzuki GB 1977 Barry Sheene GBR Heron Suzuki GB 1978 Kenny Roberts USA Yamaha International 1979 Kenny Roberts USA Yamaha International 1980 Kenny Roberts USA Yamaha International 1981 Marco Lucchinelli ITA Gallina-Nava Olio Fiat 1982 Franco Uncini ITA Gallina-Nava Olio Fiat 1983 Freddie Spencer USA Honda Racing Company 1984 Eddie Lawson USA Marlboro Team Agostini 1985 Freddie Spencer USA Rothmans Honda HRC 1986 Eddie Lawson USA Marlboro Team Agostini 1987 Wayne Gardner AUS Rothmans Honda HRC 1988 Eddie Lawson USA Marlboro Team Agostini 1989 Eddie Lawson USA Rothmans Kanemoto Honda 1990 Wayne Rainey USA Marlboro Team Roberts 1991 Wayne Rainey USA Marlboro Team Roberts 1992 Wayne Rainey USA Marlboro Team Roberts 1993 Kevin Schwantz USA Lucky Strike Suzuki 1994 Mick Doohan AUS Honda Team HRC 1995 Mick Doohan AUS Repsol Honda 1996 Mick Doohan AUS Repsol Honda 1997 Mick Doohan AUS Repsol Honda 1998 Mick Doohan AUS Repsol Honda 1999 Àlex Crivillé SPA Repsol Honda 2000 Kenny Roberts Jr USA Telefonica Movistar Suzuki 2001 Valentino Rossi ITA Nastro Azzurro Honda MOTOGP 2002 Valentino Rossi ITA Repsol Honda 2003 Valentino Rossi ITA Repsol Honda 2004 Valentino Rossi ITA Gauloises Fortuna Yamaha 2005 Valentino Rossi ITA Gauloises Yamaha 2006 Nicky Hayden SPA Repsol Honda 2007 Casey Stoner AUS Ducati Marlboro 2008 Valentino Rossi ITA Fiat Yamaha 2009 Valentino Rossi ITA Fiat Yamaha 2010 Jorge Lorenzo SPA Fiat Yamaha 2011 Casey Stoner AUS Repsol Honda 2012 Jorge Lorenzo SPA Yamaha Factory Racing 2013 Marc Márquez SPA Repsol Honda 2014 Marc Márquez SPA Repsol Honda 2015 Jorge Lorenzo SPA Movistar Yamaha MotoGP 2016 Marc Márquez SPA Repsol Honda 2017 Marc Márquez SPA Repsol Honda 2018 Marc Márquez SPA Repsol Honda 2019 Marc Márquez SPA Repsol Honda 2020 Joan Mir SPA Suzuki Ecstar 2021 Fabio Quartararo FRA Mons.Energy Yamaha 2022 Francesco Bagnaia ITA Ducati 2023 Francesco Bagnaia ITA Ducati 2024Quanti mondiali ha vinto…
SUCCESSI PILOTA QUANDO 8 GIACOMO AGOSTINI 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972, 1975 7 VALENTINO ROSSI 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2008, 2009 6 Marc Marquez 2013, 2014, 2016, 2017, 2018, 2019 5 Mick Doohan 1994, 1995, 1996, 1997, 1998 4 Eddie Lawson, John Surtees, Mile Hailwood, Geoff Duke 3 Jorge Lorenzo, Wayne Rainey, Kenny Roberts 2 FRANCESCO BAGNAIA, Wayne Gardner, Freddie Spencer, Berry Sheene, Phil Reed, UMBERTO MASETTI 1 Joan Mir, Fabio Quartararo, Casey Stoner, Kenny Roberts Jr, Alex Crivillé, Kevin Schwantz, MARCO LUCCHINELLI, FRANCO UNCINI, Leslie Graham, LIBERO LIBERATI, Gary HockingStoria della MotoGP e della classe 500
C’era una volta la 500: gli anni di Sturges, Duke e Hailwood
La primissima stagione del Campionato Mondiale di Motociclismo, per tutti il MotoMondiale, risale al 1949. L’edizione inaugurale prevedeva un numero di gare ridottissimo se comparato a oggi, appena 6, e si svolgeva interamente in Europa. Ad eccezione di Monza, unico circuito permanente, tutte le altre gare in programma si svolsero su circuito ritagliati da aree urbane. La prima gara di quella stagione fu lo storico Tourist Trophy dell’Isola di Man, in mezzo al mare d’Irlanda. Probabilmente la più spettacolare e affascinante, nonché pericolosa, gara motociclistica del mondo. Fino all’inizio degli anni ’60, si trattò quasi interamente di un monologo britannico, con John Surtees e Geoff Duke a spartirsi la vittoria finale, intervallati dagli italiani Umberto Masetti e Libero Liberati. A partite dal ’62, però, un nuovo grande nome si impose come dominatore delle classe regina delle due ruote: Mike Hailwood. Anch’egli inglese, classe 1940, fu uno dei più grandi piloti della storia, in grado di primeggiare sia in moto, collezionando 4 mondiali e 76 vittorie, sia in auto, con 50 GP corsi e due vittorie. Non solo, Hailwood vinse anche 14 Tourist Trophy. Soprannominato “Mike The Bike” per la sua estrema classe e bravura nell’andare in moto, morì a 40 anni, nel 1981, per un incidente auto tra la sua Rover e un camion.Giacomo Agostini, per tutti Ago, vinse 15 titoli mondiali, di cui ben 8 nella classe regina
Il regno di Giacomo Agostini e il commiato di Barry Sheene
A spezzare l’egemonia di Hailwood ci pensò un pilota italiano, Giacomo Agostini. Corse per MV Agusta e Yamaha, partecipando a due mondiali contemporaneamente: quello 350 e quello 500. Ago, come lo chiamavano tutti, vinse così 15 titoli mondiali, di cui ben 8 nella classe regina. Per 7 stagioni, dal 1966 al 1972, lasciò solo le briciole agli avversari. Il suo percorso fu interrotto nel 1973 dall’inglese Phil Read, anch’egli su MV, capace di vincere due mondiali consecutivi. Nel ’75, però anche lui dovette abdicare, nuovamente in favore di Agostini. Il canto del cigno dell’Inghilterra, che da quel momento non avrà più un proprio pilota vincitore del titolo iridato, coincise col biennio ’76-’77, in cui Barry Sheene sbaragliò la concorrenza con la propria Suzuki. Fu soprannominato “Iron Man” per la resistenza fisica ai numerosi infortuni: memorabile quello occorsogli nel ’75 a Daytona, quando cadde a 280 km/h per lo scoppio della ruota posteriore, procurandosi svariate fratture; oppure nel 1980 quando, per una caduta nel circuito francese Paul Ricard, dovette subire l’amputazione di un mignolo maciullato; o ancora nel 1982 quando, durante le prove del Gp di Silverstone, finì con la moto contro quella del collega Patrick Igoa, caduto poco prima, fracassandosi entrambe le gambe e dovendo subire l’impianto di 27 viti per rimetterle in sesto. Morì a 52 anni per un tumore all’esofago.Gli americani “cannibali”: Kenny Roberts, Eddie Lawson, Wayne Rainey
Dalla fine degli anni ’70 all’inizio dei ’90, per oltre un decennio, la Classe 500 fu terreno di conquista di un manipolo di giovani e talentuosissimi piloti provenienti dagli Stati Uniti. Questa decade di egemonia fu intervallata da un biennio magico in cui, per la prima volta da Giacomo Agostini, un altro italiano si erse sul gradino più alto del MotoMondiale. Si parla, ovviamente, delle stagioni 1981 e 1982, quando vinsero in sella alla Suzuki. Memorabile la frase detta da Uncini quando i massimi dirigenti Suzuki lo tacciarono di essere troppo esile per una moto ufficiale (aveva corso sino a quel momento con una moto “clienti” e con un team privato): La moto va guidata, non spezzata in due Tornando agli americani, il primo a vincere un mondiale nella categoria fu Kenny Roberts, in sella a una Yamaha. King Kenny vinse tre campionati consecutivi e rivoluzionò lo stile di guida, spostandolo verso uno che spingeva il pilota a sporgersi in curva “a bandiera” fuori dalla moto, toccando col ginocchio, imbottito, a terra. Chiamato anche “il Marziano” si ritirò dalle corse nel 1983, diventando manager di una propria scuderia e facendo crescere i propri figli, Kenny Jr e Kurtis, che sarebbero diventati anche loro piloti di MotoGP. E nel primo caso anche campione del mondo. Dopo il già citato biennio Lucchinelli–Uncini, ci fu un quadriennio in cui Freddy Spencer ed Eddie Lawson si spartirono i mondiali, con Lawson che andò a collezionarne quattro in totale, vincendo per due anni di fila tra il 1988 e il 1989, con Gardner a prendersi il mondiale 1987. Tra il 1990 e il 1992, a dominare nella categoria fu Wayne Rainey, pilota della Yamaha del team proprio di Kenny Roberts, con 24 gare vinte su 93 GP disputati. Sfortunatamente, nella stagione 1993, in cui era ancora in testa al mondiale, durante il GP di Misano subì un grave infortunio, riportando la frattura della colonna vertebrale e la conseguente paralisi alle gambe. Dovette smettere con le moto, ma non con le corse, iniziando a gareggiare in California con i Go-Kart. L’ultimo americano di questa lista è Kevin Schwantz, che vinse appunto nella stagione ’93 in sella a una Suzuki.Mick Doohan, qui in compagnia di Marc Marquez, tra il 1994 e il 1998 in sella a una Honda dominò il motomondiale
L’era di Mick Doohan: Australia davanti a tutti
Chiunque pensi agli ultimi anni di vita della 500, prima del passaggio alla MotoGP, avrà subito chiaro in mente un nome: Mick Doohan. Originario di Brisbane, ebbe un gravissimo incidente nella stagione 1992: durante il GP di Assen, a seguito di una caduta, rischiò l’amputazione di una gamba, salvata per miracolo dai medici. Costretto ad azionare il freno posteriore con un comando a mano, data l’impossibilità di modulare con precisione la forza nella gamba ferita, tra il 1994 e il 1998, in sella a una Honda, dominò il campionato, vincendo cinque titoli consecutivamente e collezionando la bellezza di 54 vittorie su 137 GP disputati. Subito all’inizio della stagione 1999 ha un nuovo infortunio alla gamba, che ne causa un prematuro ritiro. Quella stagione sarà poi vinta dallo spagnolo Alex Crivillé, sempre in sella a una moto della “Casa dell’Ala“, primo iberico nella storia a riuscirci. L’inizio del nuovo millennio è dominato dal figlio di Roberts, Kenny Jr, che fa sua la stagione 2000. Il 2001, però vede l’inizio dell’epopea di quello che a quasi unanimità è considerato il pilota più forte della storia del motociclismo, vincitore del campionato 2001 e ultimo nella storia della 500: Valentino Rossi.Valentino Rossi o, più semplicemente, il Dottore della MotoGp