Assen è alle spalle. Sachsenring all’orizzonte. Il Motomondiale si prende la giusta pausa dopo il back to back tra Italia e Olanda. Una settimana di motori spenti per ricaricare le batterie in vista di un’altra doppietta tra Germania e Repubblica Ceca. Utile a molti, vedi Alex Marquez e Luca Lunetta per leccarsi le ferite dopo le cadute. Ma anche per fare qualche piccolo bilancio. E chi se non il “grande vecio” della MotoGP, Carlo Pernat per spaziare dal dominio di Marc Marquez alla grana Aprilia con Jorge Martin ma anche all’esplosione di Marco Bezzecchi sempre più leader del team di Noale alla faccia delle bizze del campione del mondo spagnolo.

Carlo Pernat: “Dall’Igna con Marquez ha staccato la spina alla MotoGP” Bezzecchi trascinatore Aprilia Pernat plaude a Bezzecchi e tira le orecchie a Martin Martin sì al test (come Marini), no al Sachsenring Acosta è un caso: Ducati sì, Ducati no

Carlo Pernat: “Dall’Igna con Marquez ha staccato la spina alla MotoGP”

La metafora è di quelle forti. Come è nello stile del personaggio. Non sarebbe Carlo Pernat altrimenti. Nella sua consuetudine analisi post gara per GPOne, il decano dei manager del motomondiale ha sottolineato come tutti il dominio assoluto di Marc Marquez come una sorta di pietra tombale per il Mondiale MotoGP:Ducati e Dall’Igna, con Marquez, hanno un po’ staccato la spina del Motomondiale. Non è che stiamo vedendo un grande spettacolo. Abbiamo il pilota migliore sulla moto migliore e con la squadra migliore”.

Per Pernat c’è poco dare per arginare lo strapotere dello spagnolo: Marc fa un po’ quello che vuole. Potrebbe chiudere il discorso per il titolo già a quattro gare dalla fine. L’unico dubbio era il fisico ma dopo tutte le cadute e le operazioni, si è rimesso a posto, è un fenomeno. Solo lui può perdere il Mondiale”

Bezzecchi trascinatore Aprilia

Assen ha messo in luce l’Aprilia e Marco Bezzecchi. Incredibile ma vero in un fine settimana cominciato con l’ennesima grana Martin, dopo le dichiarazioni del suo agente Albert Valera, la casa di Noale ha reagito come e meglio di Silverstone. Lì era arrivata una vittoria addirittura in gara sempre col Bez, frutto di varie combinazioni anche fortuite, tra meteo e cadute varie. In Olanda invece la moto è andata forte, il suo pilota ancora di più.

Bezzecchi è riuscito finalmente a partire nelle prime due file dopo un’ottima qualifica cosa che non era arrivata nelle gare precedenti. Ma è stato in corsa che lui e la moto hanno fatto la differenza: terzo nella Sprint, secondo attaccato alla Ducati di Marquez nel GP mettendosi sempre dietro gente come Quartararo, Bagnaia e le altre Desmo a cominciare dal suo ex Team VR46. Una doppia prestazione maiuscola che fa bene al gruppo di lavoro di Noale.

Pernat plaude a Bezzecchi e tira le orecchie a Martin

Dopo l’investitura del team manager Massimo Rivola, anche Carlo Pernat ha dato i giusti meriti a Bezzecchi: “Marco ha dimostrato di essere un pilota veramente forte. E bene ha fatto l’Aprilia a prenderlo. E’ lì vicino a Marquez, ha fatto l’ultimo salto di qualità. E poi l’arrivo di Fabiano Sterlacchini in Aprilia, secondo me, è stato molto importante”.

Sulla querelle contrattuale di Martin con Aprilia, Pernat prende posizione: “Mi sembra una cosa veramente sbagliata. Se io fossi un pilota, lasciare una moto che in questo momento sta andando molto forte, io starei dove sono. Comunque, questi poi sono motivi di movimenti di mercato”.

Martin sì al test (come Marini), no al Sachsenring

Jorge Martín tra una polemica e l’altra, si è sottoposto a un controllo medico a Barcellona, ​​al Quirón Dexeus, sotto l’occhio vigile del dottor Ángel Charte, direttore medico del motomondiale. Per i medici il campione del mondo è idoneo a fare dei test privati con la MotoGP, motivo per cui Aprilia stessa si è battuta per cambiare il regolamento. Martinator però non è stato dichiarato “fit to race”, quindi non può correre nel GP di Germania, dall’11 al 13 luglio.

Buona notizie invece per Luca Marini. Il pilota Honda prenderà parte a un test privato sul circuito di Brno per valutare la propria condizione fisica, dopo l’incidente in un test privato per la 8 Ore di Suzuka lo scorso maggio. L’obiettivo è capire se il fratello di Valentino Rossi potrà correre al Sachsenring.

Acosta è un caso: Ducati sì, Ducati no

Altro nome al centro del mercato piloti è Pedro Acosta. Lo spagnolo attualmente sulla Ktm in Olanda ha ritrovato le posizioni davanti, quarto in gara a ridosso del podio e il sorriso al netto di una puntura di vespa che ha complicato il suo post gara. Acosta non è soddisfattissimo di restare in Ktm alla luce della crisi economica della casa austriaca.

Non è un mistero che, come Marc Marquez prima di lui, voglia andare in Ducati. Da tempo flirta con il Team VR46 e anche la sua visita “privata” al Museo Ducati di settimana scorsa è stata vista con occhio circospetto. Non le ha mandate a dire Fabio Di Giannantonio: “Non mi interessa cosa fa Pedro. Forse dovrebbe concentrarsi sul suo, perché ci sono molti piloti con KTM che stanno facendo bene“.

Secondo quanto scritto da Marca nelle ultime ore, Pedro Acosta dovrebbe tenere fede al suo contratto con Ktm a scadenza 2026 così come ha rimarcato nelle ultime ore il suo manager, che poi è sempre Albert Valera: “La realtà è che abbiamo ancora un anno di contratto, che abbiamo firmato l’anno scorso. Le cose non sono andate come ci aspettavamo, ma è vero che KTM sta lavorando e che siamo tutti nella stessa direzione“.