A giugno è terminata la lunga squalifica di Alex Schwazer per doping: a pochi giorni da quella scadenza, l’altoatesino ha annunciato che parteciperà alla QAlex 20k di Arco di Trento del 19 luglio. Sarà la sua ultima gara, quella dell’addio alla marcia.

Atletica, Schwazer in gara alla QAlex 20k Schwazer alla sua ultima marcia Schwazer e il post polemico alla fine della squalifica per doping

Atletica, Schwazer in gara alla QAlex 20k

Tra la squalifica e il ritiro, Alex Schwazer vuole gareggiare un’ultima volta. E così, a pochi giorni dalla fine della squalifica di 8 anni per doping, terminata lo scorso 7 giugno, l’atleta altoatesino ha annunciato che parteciperà alla gara QAlex 20k di Arco di Trento, in programma il 19 luglio. Sarà la sua ultima competizione prima di dire addio alla marcia e celebrare il suo ritiro dall’atletica.

Schwazer alla sua ultima marcia

A confermare la notizia sono stati i responsabili dell’ASD QA Sports, che in collaborazione con Atletica Alto Garda e Ledro hanno organizzato la QAlex 20k. “A”Alex ha chiesto a noi di organizzare la gara del suo ritorno e contemporaneamente del suo addio, e noi di QA siamo stati ben felici di accogliere la sua richiesta – hanno spiegato i responsabili a Sportmediaset -. Lo abbiamo fatto per l’empatia che proviamo nei confronti dell’uomo e della sua vicenda, dell’amicizia che da sempre ci lega al professor Sandro Donati, colui che per primo aveva deciso di dargli una seconda chance . Lo abbiamo fatto per l’amore che abbiamo per questo sport, l’atletica, e per le emozioni che sa dare”.

Schwazer e il post polemico alla fine della squalifica per doping

Schwazer è già ufficialmente iscritto alla competizione, la procedura di registrazione è stata ultimata stamattina: la gara si svolge in contesto federale Fidal e prevede 20 km di marcia interamente in pista, alla presenza della giuria di marcia.

A giugno Schwazer aveva celebrato la fine della sua squalifica con un post liberatorio su Instagram, professandosi ancora una volta innocente: “Oggi scade il termine della ingiusta squalifica che ho dovuto scontare per intero – aveva scritto il marciatore -. Mi auguro che a nessun atleta venga mai riservato il trattamento che ho dovuto subire in tutti questi otto anni per difendere e tutelare il mio onore e la mia dignità, per provare la mia innocenza, per cercare di ottenere giustizia e per dimostrare la verità“.