Qualcuno ha spento la luce al tennis italiano, subito dopo aver acceso i riflettori sulla cerimonia del Quirinale che ha celebrato i trionfi delle squadre azzurre. A Montpellier però l’unico tricolore che sventola è quello transalpino: Flavio Cobolli e Mattia Bellucci hanno salutato agli ottavi di finale, cedendo entrambi in due set rispettivamente all’olandese de Jong e all’americano Kovacevic. Due occasioni mancate “pesanti”, perché avrebbero potuto offrire prospettive interessanti di ranking tanto all’uno quanto all’altro, ma che testimoniano (specie nel caso di Cobolli) che il 2025 è cominciato davvero sotto una cattiva luce.

Tra blackout e controbreak, Cobolli si butta via Un avvio di 2025 da incubo: Flavio rischia la top 40

Tra blackout e controbreak, Cobolli si butta via

Invero anche le luci dell’impianto che ospita il torneo a Montpellier non è che siano poi tanto migliori. La pioggia torrenziale caduta sul Sud della Francia nelle ultime ore ha prodotto diversi blackout energetici, tanto che la partita tra Cobolli e Jesper de Jong è stata più volte interrotta a causa dello spegnimento dell’impianto di illuminazione. E se nel primo caso l’olandese era già lanciato verso la conquista del primo set (aveva appena confermato il break ottenuto nel sesto gioco), nel secondo lo stop è arrivato sulla terza palla break avuta a disposizione da Cobolli nel corso del quarto gioco, con de Jong certo non agevolato dall’ennesimo stop e costretto a sua volta a inseguire per 3-1.

Ma il contro break ottenuto nel nono gioco, facendosi basta una sola opportunità per riportare la gara in parità, è stato sufficiente per spingere il match fino al tiebreak (pesa un set point sprecato da Cobolli nell’ottavo gioco), dove l’olandese ha indovinato un dritto all’incrocio delle righe per prendersi il primo minibreak sul 3-2 e da quel momento non s’è più voltato, infilando altri quattro punti di fila andando a chiudere un match oggettivamente sempre tenuto sotto controllo.

Un avvio di 2025 da incubo: Flavio rischia la top 40

Per Cobolli la sconfitta contro il numero 131 del mondo (ma ormai prossimo alla top 100: de Jong non aveva mai raggiunto i quarti in un torneo ATP 250) dimostra quanto questo primo scorcio di 2025 sia complicato: in tutti e tre i tornei disputati (Auckland, Melbourne e appunto Montpellier) sono arrivate altrettante sconfitte all’esordio, seguite peraltro a quella ottenuta nei quarti di United Cup contro Machac (in precedenza aveva battuto Stricker e Humbert).

Una crisi abbastanza preoccupante che pone adesso il tennista romano a rischio per quello che era il vero obiettivo di questo mese che precede i primi due Masters 1000 della stagione, cioè l’avanzata fino alla posizione 32 del ranking (adesso è 35) che gli garantirebbe la possibilità di usufruire della testa di serie tanto a Indian Wells, quanto a Miami. Obiettivi che rischiano di naufragare, perché di punti da difendere tra Delray Beach, Los Cabos e Acapulco ce ne saranno 175.