Ha portato nelle casse oltre 30 milioni di euro in poche partite, ma ha anche messo a dura prova gambe, cervelli e calendario. Per l’Inter il Mondiale per Club 2025 non è stato solo una vetrina internazionale: è stato un tour de force con ricadute che potrebbero pesare a lungo.

Reduce da una stagione già al limite, chiusa con la finale di Champions e il secondo posto in Serie A, la squadra si è ritrovata catapultata negli Stati Uniti per inseguire un nuovo sogno mondiale. Ne è uscita agli ottavi contro il Fluminense, portandosi dietro una valigia di dollari – ma anche una preparazione estiva stravolta, un gruppo logoro e qualche interrogativo sulla tenuta futura. Quanto ha davvero guadagnato il club? E cosa rischia di perdere per strada?

Inter 2024/25, incassi record Il “tesoretto” extra del Mondiale per Club Vantaggi economici e costi sportivi della partecipazione I rischi dell’Inter per la prossima stagione L’importanza della Champions league per le casse nerazzurre Inter eliminata dal Mondiale: è davvero una cattiva notizia?

Inter 2024/25, incassi record

La stagione 2024/25 ha portato l’Inter a risultati sportivi di alto livello (finale di Champions League e secondo posto in Serie A) e soprattutto a introiti economici record. In Champions League i nerazzurri hanno incassato complessivamente circa 132 milioni di euro di premi UEFA – il valore più alto mai raggiunto dal club in Europa – grazie al bonus partecipazione, al brillante cammino fino alla finale e alle quote di market pool e ranking storico.

A questa cifra va sommato l’enorme contributo del pubblico: le gare casalinghe europee hanno registrato incassi da capogiro (basti pensare che la sola sfida di San Siro contro il Barcellona ha fruttato quasi 15 milioni di euro al botteghino).

In ambito nazionale, pur senza conquistare lo scudetto, l’Inter ha beneficiato fortemente dei diritti TV della Serie A: secondo le stime, tra quota fissa, spettatori, storia, andamento degli ultimi 5 anni e classifica, è il club che ha incassato di più nel 2024/25, oltre 80 milioni di euro, unica squadra sopra questa soglia grazie ai recenti risultati sportivi e alla vasta tifoseria.

A titolo di paragone, il Napoli campione e il Milan si fermano sotto i 70 milioni . Queste voci, unite alle altre entrate commerciali in crescita, hanno portato i ricavi annuali dell’Inter oltre il mezzo miliardo di euro, consegnando addirittura un utile di bilancio storico per il club . In sintesi, l’ultima annata sportiva ha rappresentato per le casse interiste un successo quasi senza precedenti, gettando basi economiche solidissime

Il “tesoretto” extra del Mondiale per Club

Il nuovo Mondiale per Club 2025 offre un montepremi assai ricco: la cifra ufficiale è stata fissata a 1 miliardo di dollari (poco meno di un terzo rispetto al montepremi della Champions League). Di questi, 525 milioni costituiscono le quote fisse di partecipazione per le 32 partecipanti e 475 milioni sono distribuiti in base ai risultati.

Per l’Inter il gettone di ingresso garantito era molto significativo: 24,35 milioni di dollari – pari a circa 21,6 milioni di euro – subito nelle casse solo per la partecipazione. A questa base si sono aggiunti i premi per le prestazioni nel girone: i nerazzurri hanno raccolto 930 mila euro per il pareggio all’esordio contro il Monterrey e 1,8 milioni di euro per ogni vittoria: Urawa Red Diamonds e River Plate, qualificandosi agli ottavi, traguardo che ha ulteriormente aggiunto 6,9 milioni di euro di bonus, col ko col Fluminense.

Sommando tutte le voci, il montepremi totale incassato dall’Inter in questo Mondiale per Club ammonta a circa 31-32 milioni di euro, una cifra niente affatto trascurabile ottenuta nell’arco di pochi incontri. Per fare un confronto, si tratta comunque di un importo di circa un quarto inferiore di quanto i nerazzurri hanno guadagnato nell’intera Champions League 24/25 (anche se in un lasso di tempo decisamente minore), a riprova che il vero tesoro economico per i top club europei resta la Champions.

Detto ciò, l’Inter porta a casa un bonus extra di oltre 30 milioni utile per rafforzare i conti, a cui si aggiungono benefici indiretti come l’aumento di visibilità globale, interessi degli sponsor e crescita del brand sui social, enfatizzati dalla FIFA stessa . In definitiva, il torneo ha rappresentato per il club un piacevole tesoretto estivo aggiuntivo, per quanto proporzionalmente minore rispetto ai ricavi della stagione tradizionale.

Vantaggi economici e costi sportivi della partecipazione

La partecipazione al Mondiale per Club ha dunque comportato benefici finanziari immediati per l’Inter, ma ha anche presentato un rovescio della medaglia in termini sportivi e atletici:

Svantaggi e impatti sportivi: – Calendario sovraccarico e niente riposo: la squadra è rimasta in attività praticamente senza soluzione di continuità. Dopo la finale di Champions di inizio giugno, i giocatori non hanno avuto la classica pausa estiva, dovendo subito volare negli Stati Uniti per preparare il Mondiale per Club. Questo ha comportato un’enorme stanchezza fisica e mentale accumulata. Preparazione estiva compromessa: lo staff tecnico ha dovuto stravolgere la normale programmazione atletica. Invece di svolgere il ritiro precampionato a luglio con carichi graduali, l’Inter ha giocato gare ufficiali fino a fine giugno, rovinando di fatto la preparazione tradizionale. Questo potrebbe avere ripercussioni sulla condizione atletica nell’autunno successivo, quando solitamente si raccolgono i frutti del lavoro estivo. Fatica e calo di brillantezza in campo: durante il Mondiale per Club la squadra non è apparsa brillante come qualche settimana prima. Già nelle partite del girone sono emersi segnali di spossatezza, e nella gara decisiva la squadra è parsa abbastanza spenta e a corto di energie . Le condizioni ambientali difficili – clima torrido e viaggi transoceanici – hanno aggravato la situazione, mettendo a dura prova i nerazzurri. La sconfitta col Fluminense, con un primo tempo nel quale l’Inter ha mostrato evidenti segnali di stanchezza quasi più mentale che fisica, è stato un segnale importante in questo senso. Rischio infortuni e stress fisico: giocare partite ufficiali a fine giugno, dopo una stagione tiratissima, aumenta il rischio di infortuni muscolari o affaticamenti protratti. Alcuni giocatori chiave hanno dovuto tirare la carretta senza sosta, esponendosi a potenziali problemi fisici che possono condizionare l’inizio della nuova stagione. Inoltre, lo stress psico-fisico accumulato può tradursi in una minore lucidità nei momenti decisivi.

I rischi fisici si sono già manifestati al Mondiale per club, dove hanno dato forfait Calhanoglu, Bisseck, Pavard, Zielinski e Frattesi, tutte assenze di peso. Residui di una squadra messa alla prova da una stagione in cui non ha mai potuto veramente staccare la spina. Non solo.

Anche a livello mentale i nerazzurri sono arrivati provati, una situazione acuita anche dal non essere riusciti a portare a casa nessun trofeo. Basti l’esempio del PSG che di partite in questa stagione ne ha disputate un numero simile ai nerazzurri ma che, tra età media decisamente inferiore ai nerazzurri e ali dell’entusiamo per il triplete, ha rifilato 4 reti ad Atletico Madrid e Inter Miami.

I rischi dell’Inter per la prossima stagione

A fronte di questi problemi, oggettivi per qualsiasi squadra partecipante, l’Inter ne ha di specifici. L’anno scorso la rosa nerazzurra era la più anziana in Serie A e in Champions. Un dato che non ha certo contribuito ad aiutare l’Inter in un finale tiratissimo nel quale la squadra, al tempo allenata da Inzaghi, si è trovata a lottare su due fronti, finendo per cedere su entrambi.

Non è mancato chi ha sottolineato come la rete di Acerbi, che ha mandato l‘Inter ai supplementari con il Barcellona (poi battuta con rete di Frattesi all’extra-time) sia stata controproducente (a livello di trofei) per i nerazzurri che forse, con l’eliminazione in Europa almeno avrebbe potuto gestire meglio le forze in campionato, dove giocatori chiave o sono stati tenuti a riposo o hanno dovuto tirare la carretta oltre i limiti.

Certo, coi “se” e coi “ma” è difficile riscrivere una stagione, ma i dati restano: la rosa dell’Inter, già la più anziana in Serie A e in Champions, sarà inevitabilmente più vecchia di un anno e dovrà affrontare una preparazione segnata da incognite, con il rischio infortuni amplificato da una stagione senza soste.

Tutto ciò potrebbe avere ripercussioni anche sul piano economico: perdere anche solo qualche posizione in classifica significherebbe ridurre gli incassi dai diritti TV nazionali. Quest’anno, da prima nella graduatoria dei ricavi televisivi, l’Inter ha superato quota 80 milioni di euro, ma la sola posizione in classifica incide per circa l’11%: il secondo posto è valso 13,2 milioni.

L’importanza della Champions league per le casse nerazzurre

Chiudere tra le prime quattro fa tutta la differenza. Basta guardare il caso della Roma, quinta classificata e quindi fuori dalla Champions: nella scorsa stagione ha incassato circa 61 milioni (di cui circa 9 per la posizione di classifica) dai diritti TV, quasi 20 in meno dell’Inter.

Il gap chiaramente non nasce solo dalla classifica, ma anche dal numero di spettatori e dal rendimento delle ultime cinque stagioni, tuttavia, è evidente che scendere anche solo di qualche gradino potrebbe erodere rapidamente parte del “tesoretto” accumulato grazie alla qualificazione al Mondiale per club.

Senza contare che un eventuale quinto posto cambierebbe radicalmente i ricavi previsti per la stagione successiva: il bonus partecipazione alla Champions ammontava quest’anno a 18,62 milioni, contro i 4,31 dell’Europa League. Una differenza di 14,31 milioni che, sommata a una possibile riduzione dei proventi dal campionato, rischierebbe di annullare l’effetto economico positivo del Mondiale per club.

Inter eliminata dal Mondiale: è davvero una cattiva notizia?

A tutto ciò si aggiunge un fattore puramente tecnico: l’Inter si trova ad affrontare un’estate anomala dal punto di vista della preparazione, con un cambio in panchina significativo. Chivu è subentrato a Simone Inzaghi dopo quattro stagioni, portando con sé tutte le incognite legate a un nuovo ciclo tecnico.

Non manca nemmeno chi ha accolto l’uscita anticipata dal Mondiale per club senza troppi rimpianti: tra un mese e mezzo ricomincia il campionato e arrivare fino in fondo (con finale prevista il 13 luglio) avrebbe rischiato di compromettere ulteriormente la preparazione estiva.