Il segreto di Carlos Alcaraz ha un nome: Jannik Sinner. O forse due. C’entrano infatti, come ipotizzato dal Corriere della Sera in un articolo firmato da Gaia Piccardi, anche i consigli di Roger Federer. Il rendimento incostante dello spagnolo durante i tre mesi di sospensione del rosso di San Candido, infatti, s’è trasformato in una marcia da rullo compressore, capace di macinare senza soluzione di continuità avversari e trofei. Diciotto le vittorie consecutive di Carlitos da quando in pista è rientrato Jannik. Con tre titoli vinti in un mese, di cui proprio due in finale sull’italiano: Roma, Parigi e il Queen’s.

Alcaraz e il consiglio di Federer Le vacanze rigeneranti di Carlitos Il rientro di Sinner e la svolta di Alcaraz Wimbledon, la convinzione di Carlos su Jannik

Alcaraz e il consiglio di Federer

Le tanto contestate “vacanze” tra un torneo e l’altro (l’ultima, chiacchieratissima, a Ibiza tra discoteche e luci psichedeliche) in realtà sono il modo preferito dal murciano per staccare la spina e rientrare più forte di prima. Una modalità di recupero consigliatagli, forse non proprio in questi termini, da King Roger in persona, che dopo la Laver Cup dell’anno scorso gli diede un suggerimento preciso: “Chiesi a Roger come aveva fatto a rimanere motivato per tanti anni, mi ha risposto di divertirmi ogni volta che posso, ai tornei, ovunque io vada. Attività, amici, cose da fare fuori dal tennis, fosse anche una sera al cinema…”.

Le vacanze rigeneranti di Carlitos

Dopo la sconfitta contro Goffin a Miami, ad esempio, Alcaraz è volato a Cancun con la famiglia. Giorni di relax e spensieratezza per lasciarsi alle spalle la delusione. Dopo di allora 27 vittorie in 28 partite, con la sola “macchia” della sconfitta nella finale di Barcellona contro Holger Rune. Quando Sinner era ancora fermo ai box, bloccato – ancora per qualche giorno – dalla sospensione concordata con la Wada. Poi è tornato Jannik e la marcia di Alcaraz da “quasi perfetta” è diventata “perfetta”. Diciotto vittorie su diciotto, con uno Slam, un Masters 1000 e un ATP 500 conquistati in poche settimane. E la vetta della classifica ATP sempre più vicina.

Il rientro di Sinner e la svolta di Alcaraz

Anche il ritorno del miglior avversario possibile, insomma, sembra aver trasformato Alcaraz. Da quando c’è di nuovo Sinner, Carlos non stecca più. Il fatto di essere sempre vigile, sempre “costretto” a concentrarsi sembra metterlo al riparo dai frequenti e pericolosi blackout che hanno tratteggiato gran parte della sua carriera. Al Queen’s l’ultimo capolavoro: la vittoria in finale su Lehecka. Un trampolino di lancio ideale in vista del prossimo, cruciale appuntamento previsto sempre a Londra: Wimbledon. Carlos è reduce da due trionfi di fila sull’erba inglese, il tris lo farebbe entrare sempre di più nella storia. Più di quanto non lo sia già.

Wimbledon, la convinzione di Carlos su Jannik

Significative, dopo il suo successo su Lehecka, le sue considerazioni proprio su Sinner: “Non credo che il Roland Garros sia stato una svolta nella nostra rivalità, sono sicuro che Jannik abbia imparato da quella partita, che stia facendo i compiti a casa e che si ripresenterà al prossimo incrocio più forte. Anche io posso fare meglio, tatticamente posso provocare danni maggiori”. Con una convinzione: “Vengo da cinque successi ma non batterò Jannik per sempre. Quindi devo continuare a imparare dalle nostre sfide”. Insomma, il duello è già cominciato. Alcaraz è carico a mille. Ma occhio allo Jannik ferito e a caccia di rivincite.