È un venerdì nero, anzi nerissimo per l’atletica italiana: la strada che conduce alla conquista dei campionati europei a squadre s’è fatta già impervia, e questo perché dei tanti nodi che la squadra azzurra sperava di portare al pettine, ben pochi ne sono tornati. Tolta la solita Nadia Battocletti e qualche sparuta sorpresa (Biasutti nel triplo, Pernici negli 800 e la coppia dei 400 composta da Anna Polinari ed Edoardo Scotti), la giornata è stata a dir poco sciagurata: l’Olanda ha preso il largo e vede ormai lo striscione del traguardo, ma anche la lotta per un posto sul podio rischia di rivelarsi troppo impervia. E per come si erano messe le cose giovedì, pare davvero di sognare (ma al contrario).

Battocletti senza rivali. Biasutti sfiora una clamorosa impresa Patta choc: stiramento nella finale dei 100. Osuake delude Scotti e Polidori, 400 d’autore. E sabato c’è Furlani

Battocletti senza rivali. Biasutti sfiora una clamorosa impresa

Prima però le note più liete: che Nadia Battocletti sia ormai un punto di riferimento conclamato nel mezzofondo continentale non è un segreto, e lo straordinario assolo mandato a referto sui 5.000 dimostra che la fuoriclasse trentina quest’estate vuol fare davvero le cose per bene. Era la grande favorita, ma l’ha dimostrato con una condotta di gara attenta e parsimoniosa per almeno tre quarti, prima di scatenarsi nel finale con un ultimo giro da 57”60 col quale ha messo in riga tutte le principali rivali, regalando all’Italia il primo hurrà nella rassegna madrilena.

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Resterà anche l’unico per il momento, perché Simone Biasutti nella gara del triplo s’è visto scavalcato all’ultimo tentativo dal francese Seremes: l’atleta delle Fiamme Gialle ha saltato 16.94 ma ha rinunciato all’ultimo tentativo, probabilmente perché gravato di un piccolo problema fisico, e non ha potuto replicare al balzo del transalpino, che ha tolto punti preziosi nella rincorsa almeno a un piazzamento sul podio vincendo con 17.00 metri.

Patta choc: stiramento nella finale dei 100. Osuake delude

Le delusioni più grandi sono arrivate nelle due gare dei 100 metri, dove Lorenzo Patta ha chiuso all’ultimo posto dopo aver avvertito una fitta al bicipite femorale quando era pienamente in corsa per la vittoria. Patta s’è visto costretto a rallentare e l’auspicio è che il problema che ha rimediato non sia tale da pregiudicargli il proseguo della stagione estiva, che culminerà a settembre con i mondiali di Tokyo.

In campo femminile, Zaynab Dosso si presentava senza grosse pretese dopo un periodo condizionato da problemi fisici: ha chiuso quarta la finale A, ma di fatto il tempo complessivo con quelli della finale B l’ha fatta retrocedere in quinta posizione. Lei però aveva messo le mani avanti, e almeno ha saputo stringere i denti per portare a casa qualcosa. Daisy Osakue nel lancio del disco ha invece cannato la gara: ha chiuso addirittura 11esima, quando le premesse erano ben altre.

Scotti e Polidori, 400 d’autore. E sabato c’è Furlani

Nei 400 c’è da registrare due prestazioni di valore realizzate da Edoardo Scotti e Anna Polidori. Nella finale B maschile, Scotti ha firmato con 44”93 il terzo tempo all time nazionale, chiudendo quarto nella somma dei tempi e mandando segnali importanti in vista dei prossimi appuntamenti.

Anche Polidori ha chiuso al quarto posto: nella gara vinta dall’olandese Bol (come da copione) l’azzurra ha abbassato a 50”76 il suo primato sulla distanza, mettendo ormai nel mirino il 50”30 di Libania Grenot che resiste come record italiano. E il quadro di giornata delle note liete l’ha completato Francesco Pernici negli 800, dove ha chiuso al secondo posto firmando il suo personale a 1’44”39.

Al termine della seconda giornata, l’Italia è terza con 133 punti, uno dietro alla Spagna (134) ma soprattutto 32,5 dietro all’Olanda, sin qui vera dominatrice di questa edizione della Coppa Europa. Polonia quarta con 131,5, Francia quinta con 126. Sabato però tocca a Mattia Furlani nel lungo, prima gara di giornata a partire dalle 18: la riscossa dovrà partire in un modo o nell’altro proprio da lì.