Verstappen e l’illusione di un dominio
Il film di inizio stagione ha ripercorso lo stesso copione degli anni precedenti: un dominatore in pista e tutti gli altri dietro. Si è acceso il semaforo verde e tutte le scuderie hanno capito già che si lotterà per il secondo posto. Verstappen ha vinto con distacco sia in Bahrein sia in Arabia Saudita e nel paddock le voci su una stagione “noiosa” sono iniziate subito a girare. La gara in Australia è stato il primo colpo di scena: anche Max può avere problemi. Anzi, la Red Bull per la precisione, surriscaldamento ai freni e team radio d’obbligo: “Box, box” e non per fare un pit stop. Una piccola nota stonata, ma il campione del mondo ha messo subito le cose in chiaro in Giappone e Cina. In Asia è tutto orange. [iol_placeholder type=”social_instagram” id=”DCvvKNVvT-8″ max_width=”540px”/] Quando l’illusione di un nuovo dominio ha iniziato a prendere il sopravvento, qualcosa nella casa regina ha iniziato a scricchiolare: il “caso Horner” ha tenuto tutti con il fiato sospeso, poi gli addii di figure chiave come Adrian Newey e Jonathan Wheatley, ex direttore sportivo della squadra, hanno sicuramente scosso l’ambiente. Da lì è iniziata l’altalena, ma il pilota ha saputo comunque tenere alta l’asticella, lasciando solo due GP a Norris e Leclerc. Poi è arrivata la Spagna, l’ultimo sorriso prima di un lungo buio.La Red Bull “torera” si ferma in Spagna
Il toro di Verstappen è rimasto ferito nella corrida spagnola. Quasi un paradosso visto che in catalogna Max ha conquistato un altro successo. Altri punti messi nel malloppo stagionale e Norris tenuto a debita distanza. Ma dietro questa vittoria si è nascosta una grande nota: la Red Bull in pista non era più la solita dominatrice. La McLaren ha poi saputo colmare anche quei pochi secondi di gap e nel periodo di sviluppo ha messo dietro i rivali, che poi si sono dovuti accodare per un periodo alla Mercedes e poi a un grande rientro della Ferrari. La vettura di Max non è riuscita a stare al passo con le altre. Sono emersi problemi che hanno un’origine remota, addirittura risalendo ad un’evoluzione del fondo introdotta lo scorso anno in Spagna sulla RB19, stando a una forte dichiarazione di Christian Horner rubata nelle voci di corridoio. Verstappen è stato più forte di tutto e tutti e ha dimostrato che si può essere campioni anche senza salire sul podio. Non ha vinto per dieci gare di fila. ma ha saputo limitare i danni, sfruttando anche numerosi errori di gestione da parte delle Papaya e di Lando, che non hanno sfruttato bene le difficoltà degli avversari. E poi è arrivato il graffio del più forte in Brasile.Verstappen e il miracolo a Interlagos
La fotografia della stagione di Verstappen è sicuramente la bandiera a scacchi del GP del Brasile. Una vittoria da leggenda, partendo dalla diciassettesima posizione e risalendo fino alla prima sotto la pioggia battente. Una guida da fuoriclasse, aiutato anche dalla fortuna e dalla bandiera rossa. Ma ha saputo abbracciare la Dea bendata. Ha danzato sotto il diluvio come Muhammad Ali sul ring o Federer in un lungo scambio sull’erba. Spesso nervoso, ma a tratti anche elegante. Un’impresa da campione del mondo, lo ha dimostrato e lo ha ribadito. A Las Vegas ha mostrato un altro lato di se, calcolatore sapendosi accontentare di stare davanti a Norris. Quattro titoli come Prost e Vettel. Max Verstappen a 27 anni è già nell’olimpo dei più grandi piloti di F1 di tutti i tempi. E ora? SuperMax vorrà il pokerissimo nel 2025.Sao Paulo – 03-11-2024, Interlagos Circuit, Max Verstappen at the Formula 1 Brazil Grand Prix 2024 Sunday Formula 1 Brazil Grand Prix 2024 Sunday PUBLICATIONxNOTxINxNED x26661970x Copyright: