Le cronache riportano di un confronto, alquanto acceso, alla Continassa in attesa di un evento quale Real Madrid-Juventus, non una partita come le altre, imparagonabile a quanto sarebbe dovuto essere il match di campionato contro il Como, trascinato da un Nico Paz sempre più al centro di un progetto ambizioso, non in Italia. Igor Tudor c‘è, Damien Comolli anche. E a due mesi e più dall’avvio del campionato c’è da domandarsi se concretamente la Juventus, già nel mirino della Uefa, può permettersi questo e altro a livello finanziario. Può permettersi di accollarsi l’ingaggio di un allenatore senza aver risolto il contratto dopo quanto avvenuto con Thiago Motta? Ha davvero un nome di primissima fascia in grado di imprimere quel cambiamento alla squadra?

Juventus, esoneri troppo costosi Thiago Motta vs Igor Tudor Quanto costano le alternative A conti fatti

Juventus, esoneri troppo costosi

Spalletti, Mancini, Palladino sono gli allenatori liberi, forse disponibili (non è affatto scontato) a subentrare qualora Tudor dovesse rescindere. Perché l’unica strada possibile è quella. Il tecnico, ex Juve e vice Pirlo all’epoca della soluzione interna, percepisce un ingaggio pari a 8 milioni di euro e vanta un contratto in scadenza nel 2027 con opzione per un’altra stagione. Con lui il suo staff, che ovviamente va remunerato per quanto stabilito stando agli accordi.

Thiago Motta vs Igor Tudor

E Thiago Motta? Il mancato ingaggio con le possibili società, interessate in passato al tecnico italobrasiliano ex Bologna, hanno comportato un impatto da non sottovalutare. L’allenatore scelto all’epoca di Cristiano Giuntoli è ancora sotto contratto fino a giugno 2027 – se non si troverà prima un accordo per la rescissione la Juventus continuerà a pagare regolarmente sia lui sia il suo staff e il costo complessivo lordo si aggira intorno ai 12 milioni di euro. Per alleggerire il bilancio finita sotto osservazione e analisi da parte della Uefa, la società dovrebbe evitare anche questo onere con una risoluzione consensuale.

Anche perché, facendo qualche conto, a lordo si arriverebbe a 20 milioni di euro a bilancio. Nella Relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2025, la società aveva ammesso l’indagine Uefa, come la centralità degli anni a venire per quel che verte lo stesso procedimento.

“L’esito di tale procedimento – che terrà conto anche delle prospettive di andamento per l’anno in corso e per gli anni futuri dell’insieme dei parametri economico-finanziari Uefa – è atteso per la primavera del 2026 -si legge sul sito del club bianconero- e potrebbe dare origine ad una possibile sanzione economica (ma di importo presumibilmente non rilevante) oltre che a possibili restrizioni sportive (quali, ad esempio, restrizioni alla registrazione di nuovi calciatori nelle liste delle competizioni Uefa)”.

Quanto costano le alternative

Ma quanto costerebbero, poi, i tecnici in questione? Se ricorriamo, come parametro, agli ultimi contratti di club abbiamo un riferimento concreto:

Spalletti: 2.8 milioni a stagione (Napoli) Mancini: circa 90 milioni in quattro anni (Arabia) Palladino: 1,5 milioni più bonus (Fiorentina)

A conti fatti

Nell’eventualità, ad oggi decisamente possibile ma improbabile, che la società possa procedere a un esonero a così breve distanza dal rinnovo di Tudor, sarebbe un onere enorme per un club sotto la lente per questioni che vertono proprio il bilancio.

L’unica via percorribile rimane la risoluzione consensuale, sia per Thiago Motta (che sembrava vicino al Monaco ma così non è stato) sia peer chiunque altro. Altrimenti sarebbe impensabile risalire. E credere a un gennaio di rinforzi.