La telenovela dell’estate è finalmente chiusa. I Philadelphia 76ers hanno deciso di cedere alle pressione di James Harden che  vola in direzione Los  Angeles dove vestirà la maglia dei Los Angeles Clippers, l’annuncio arrivato soltanto pochi minuti fa dagli Stati Uniti.

Ai Clippers anche Pj Tucker e Filip PetrusevI Fab 4 ai Clippers: Los Angeles ha due squadre da titoloHarden: il braccio di ferro con PhiladelphiaHarden e le parole al veleno contro Morey

Ai Clippers anche Pj Tucker e Filip Petrusev

Si è discusso a lungo della possibilità da parte dei Clippers di riuscire a mettere sul piatto l’offerta giusta per arrivare a Harden. A distanza di qualche ora dalla prima breaking news, arrivano anche i dettagli dell’operazione. In direzione  Los Angeles oltre a James Harden vanno anche PJ Tucker e Filip Petrusev, mentre Phila ottiene Marcus Morris, Nicolas Tatum, Robert Covington, KJ Martin e diverse scelte al draft oltre a uno scambio di scelte. Per liberare posti all’interno del roster, Philadelphia ha deciso di rinunciare al veterano Danny Green. La trade completa: 

Ai Clippers:

James Harden PJ Tucker

Ai Sixers:

Nicolas Batum Marcus Morris Robert Covington KJ Martin Prima scelta al draft 2028 (unprotected) Prima scelta futura al draft da un terzo team 2 Seconde scelte al draft 1 Scambio di scelte al primo giro

I Fab 4 ai Clippers: Los Angeles ha due squadre da titolo

La volontà dei Los Angeles Clippers di lanciarsi “all in” alla ricerca del titolo NBA non sorprende. La franchigia californiana da anni è alla ricerca della mossa giusta che possa metterla nella possibilità di vincere un titolo: l’arrivo della coppia George-Leonard avrebbe dovuto  servire allo scopo ma i due giocatori hanno spesso dovuto fare i conti con tanti problemi di infortuni, come nella scorsa stagione. Ora la scelta di puntare su Harden che si va a unire a una squadra che conta già la presenza oltre che di Leonard e George anche di un altro futuro Hall of Fame, come Russell Westbrook. Starà a Ty Lue, allenatore dei Clippers, riuscire a trovare la quadra in una squadra ricca di talento ma anche di giocatori dal carattere non semplice.

Harden: il braccio di ferro con Philadelphia

I primi scricchioli sono arrivati già alla fine della scorsa stagione con Philadelphia che ha dovuto fare i conti con l’ennesima delusione in post-season. L’eliminazione contro i Boston Celtics in gara 7 ha chiuso la stagione della franchigia con una nota molto amara ma c’era chi era pronto a scommettere che la coppia Harden-Embiid ci avrebbe riprovato in questa stagione.

Invece qualcosa si è rotto, Harden ha cominciato a guardarsi intorno alla ricerca di un contratto più ricco ed ha sorpreso la sua decisione di fare “opt-in”, nel contratto che lo legava ai Sixers.  Per lui si sarebbero dovuto aprire le porte di un clamoroso ritorno agli Houston Rockets, che in piena fase rebuilding vedevano per lui un ruolo di chioccia. I Sixers nel frattempo hanno cominciato a fare marcia indietro rispetto alla possibilità di offrire al giocatore il ricco prolungamento contrattuale che si aspettava e così è nata la tempesta perfetta. 

Harden e le parole al veleno contro Morey

La situazione è precipitata in maniera definitiva quando nel corso di un incontro con i tifosi avvenuto per motivi pubblicitario James Harden si è pubblicamente scagliato contro il gm dei Philadelphia Sixers, Morey definito a più riprese come un “bugiardo” per il quale non avrebbe più giocato. Un momento che ha fatto capire che la frattura tra il giocatore e la franchigia era diventata insanabile e da quel momento tra le due parti è cominciata una guerra fredda che si è trascinata fino all’inizio della stagione.

Nelle ultime settimane la situazione si è andata a fare sempre più complicata con Harden che ha deciso di non partecipare agli allenamenti del training camp con la squadra ora allenata da Nick Nurse. L’episodio che ha fatto capire che il tempo del Barba nella cità dell’amore fraterno fosse davvero concluso è arrivato nel giorno della prima partita della nuova stagione quando Harden si è presentato in aeroporto per partire con la squadra in direzione Milwaukee con la squadra che però ha deciso di lasciarlo a terra