C’eravamo tanto odiati. Non poteva che finire con una maxirissa la gara dei quarti del torneo olimpico di calcio tra Francia e Argentina, che ha visto il successo di misura dei padroni di casa. Troppa pressione e troppa tensione già dalla vigilia per una gara che non era solo una parziale rivincita della finale dei Mondiali in Qatar ma una resa dei conti dopo le polemiche legate al video di Fernandez giudicato razzista e che aveva costretto anche i leader politici delle due nazioni a intervenire. Stanno venendo fuori ora nuovi particolari sulla vicenda.

L’esultanza sotto la curva dei tifosi argentini Il video razzista ha motivato i francesi L’accusa di Beltran

L’esultanza sotto la curva dei tifosi argentini

Uno dei motivi che ha portato al parapiglia finale, con quasi 50 persone a darsele di santa ragione dopo il triplice fischio dell’arbitro, è stata la provocatoria esultanza dei francesi che sono andati a festeggiare sotto lo spicchio di stadio dove c’erano i tifosi argentini. Il più scatenato era Millot. “Volevo festeggiare la vittoria davanti alla loro panchina – ha ammesso – Volevo sbattergliela in faccia la vittoria. Appena abbiamo saputo contro chi avremmo giocato, eravamo contenti“. Millot, espulso a fine partita, salterà la semifinale contro l’Egitto ma non ha rimpianti. “È una bellissima guerra tra due nazioni”.

Il video razzista ha motivato i francesi

Pare che la Francia abbia riascoltato il video della discordia per motivarsi ulteriormente. Millot l’ha detto: “È stato grazie al video che ci ha incoraggiato ”. Il giocatore ha poi calcato la mano anche sui social lanciando un messaggio molto chiaro: “Viva la Francia e la sua bella diversità ”. Il capitano francese Lacazette ha aggiunto: “È emersa una grande rivalità tra due nazioni che sono potenze del calcio. Ma considerando quello che è stato detto nelle ultime settimane, la nostra vittoria è stata sul campo e fuori. Eravamo consapevoli di quanto detto nel video. Dovevamo concentrarci sui Giochi Olimpici, ma forse è servito come motivazione in più per noi e per la Francia”. L’attaccante Jean-Philippe Mateta , autore del gol decisivo, è d’accordo. “Le polemiche? La verità è che sì, ci è servito come motivazione. Sai, gli argentini volevano rovinare la festa. Ma non potevano rovinarla, la hanno reso migliore.”

Da parte argentina si sono sentite tante lamentele, come quella del portiere Gerónimo Rulli: “A volte ci sono giocatori che non sanno vincere e quello che succede succede. Non è una bella immagine per nessuno. Penso che avessero qualcosa da parte da molto tempo”. Nicolas Otamendi voleva andare a cercare Millot per cantargliele di persona: “Mi fa molto arrabbiare… Se hai voglia di festeggiare, vieni dove siamo noi e lì risolveremo la cosa”.

L’accusa di Beltran

Tra i più attivi nella rissa c’era Beltran. L’attaccante della Fiorentina ha parlato a SportCenter, programa di ESPN_ “Quello che è successo con Enzo Fernandez è diventato un caso più grande del dovuto. Non siamo così. Tutta questa storia di Argentina-Francia è stata ingigantita. Se non fosse stato per la canzone, non sarebbe successo altro che il ricordo dei Mondiali. Uno con la frequenza cardiaca elevata impazzisce. Non gli piace vedersi festeggiare i gol in faccia. Sono cose che succedono in campo. Per me è una cosa già passata, non ho problemi con i francesi. Ma è diventato troppo grande, ci hanno dato un’etichetta di razzisti che non ci rispecchia. Vi invito in Argentina per vedere come siamo, gentili con tutti. Questa etichetta è molto sbagliata. Ti insultano, ti chiamano razzista e poi ti surriscaldi”.