Il podio olimpico resterà ancora un miraggio per Larissa Iapichino: l’azzurra ha infatti chiuso al quarto posto la finale del salto in lungo femminile. L’azzurra ha ottenuto il migliore risultato al secondo tentativo con la misura di 6.87.

Larissa Iapichino ai piedi del podio Il rimpianto di Larissa “Sono stata bischera” Larissa Iapichino guarda avanti Larissa, un anno da incorniciare

Larissa Iapichino ai piedi del podio

L’oro è andato all’americana Tara Davis-Woodhall (7.10), argento alla tedesca Malaika Mihambo (6.98), bronzo all’americana Jasmine Moore (6.96). Per Larissa un risultato comunque buono, vista soprattutto la statura delle avversarie: era pur sempre la sua prima Olimpiade, visto che fu costretta a saltare Tokyo 2020 per una distrazione del legamento deltoideo del piede di stacco, rimediata nel mese di giugno agli assoluti di Rovereto. Nove centimetri di distacco, dunque, che sono valsi l’ennesima medaglia di legno per l’Italia in questi Giochi di Parigi.

Il rimpianto di Larissa

Larissa aveva fatto registrare la seconda miglior misura nelle qualificazioni, lo stesso 6.87 ottenuto in finale: ha aperto la gara con 6.78, facendo seguire al suo miglior salto un nullo, 6.83, 6.78 r 6.85. Alle sue spalle la nigeriana Brume con 6.70. “Sono arrabbiata con me stesso, sono stata bischera – ha detto l’atleta italiana – sono stata costante ma non ho avuto la punta di rendimento, ho fatto la stessa misura delle qualificazioni di questa mattina, non posso essere contenta. Fisicamente sto bene, ma sono stata scema. Questi errori a un’ Olimpiade li paghi, qui non ti regala niente nessuno. Mi dispiace, è una grande opportunità che ti sfuma, ma sono grata di esserci stata”.

“Sono stata bischera”

“Tensione? No, sono stata scema, bischera – continua Larissa – devo analizzare quanto è successo, non è stato un problema tecnico o di condizione, stavo molto bene. Quindi nulla che riguardi l’allenamento o €l’allenatore, credo che Larissa debba farsi un esamino di coscienza e capire bene come affrontare le prossime gare. Va bene il quarto posto, è comunque un bel piazzamento, ma quando arrivi a questo livello ti vuoi giocare qualcosa di importante, ed è bene essere pronti al 100%. Mi è mancato qualcosa, voglio capire bene cosa e imparare in vista della prossima gara”.

Larissa Iapichino guarda avanti

Quindi, cosa è mancato? “Sono venuta qui sorridente, mi è mancato accendere la miccia, avevo dentro solo una piccola fiamma, ma non mi voglio buttare giù: mi dispiace, non bisogna darsi per vinti ora devo continuare a lavorare dal punto di vista tecnico e dal punto di vista mentale e personale. Queste sono le lezioni più importanti, vedrò di trarre esperienza da questa Olimpiade“.

Larissa, un anno da incorniciare

Eppure, era stato un anno ricco di soddisfazioni, per la figlia di Fiona May e Gianni Iapichino: nel 2023 il primato italiano indoor con 6.97, dopo averlo di nuovo pareggiato per la medaglia d’argento agli Europei indoor di Istanbul. Vinte poi tre tappe della Diamond League: Golden Gala a Firenze, Stoccolma e Montecarlo, con 6.95 dopo aver conquistato il titolo europeo U23 a Espoo con 6.93. Infine, agli Europei di Roma 2024 è arrivata seconda con 6.94 all’ultimo salto prima di un altro successo in Diamond League a Parigi.