Non è il momento migliore dell’anno, ma fare i disfattisti non serve a niente: la vita di un tennista è fatta di alti e bassi e Jannik Sinner è il primo a saperlo. Anche adesso che un po’ tutti cominciano a dargli contro dopo che nell’ultimo mese ha perduto tanto di quel credito (seppur infinito) che si era procurato dopo 10 mesi di straordinaria crescita, in campo e fuori. La sconfitta con Rublev in qualche modo è servita per ridare fuoco alle polveri: i detrattori non aspettavano altro che un nuovo passo falso per provare a colpire il bersaglio. Sebbene Sinner, prossimo a spegnere 23 candeline, sa di avere le spalle belle larghe per parare i colpi.

Jannik taglia corto: “Non sono al top, ma penso a NY” Cincinnati non offre dolci ricordi Sinner e la promo artistica per Los Angeles 2028

Jannik taglia corto: “Non sono al top, ma penso a NY”

Lo stop a Montreal contro Rublev è figlio anche di una condizione di forma che non può essere al top, specie pensando ai problemi fisici accusati negli ultimi tempi. La tonsillite che gli ha impedito di volare a Parigi è stata la punta dell’iceberg (Sinner ha confessato di aver volutamente rifiutato di farsi operare, come più di un medico gli aveva suggerito di fare), ma in Canada è tornata a fare capolino anche l’anca, quella che lo aveva costretto a saltare buona parte della stagione sul rosso (Internazionali d’Italia inclusi).

Jannik ha rassicurato tutti dicendo che non ha senso preoccuparsi delle suo stato di forma e che il vero obiettivo della sua stagione sul cemento nordamericano rimangono gli US Open. Anche perché a sentire il numero 1 del mondo il problema è da ricercare soprattutto sull’aspetto mentale: Giocare due partite in un giorno a questo livello non è una cosa abituale per noi. Ho fatto un po’ più di fatica e a volte ho avuto l’inclinazione a toccarmi l’anca, ma sono cose assolutamente normali. Sento di non essere al 100% della forma e pertanto non ho problemi a dire che non lo sarò nemmeno a Cincinnati. Il vero obiettivo rimangono gli US Open: è lì che voglio farmi trovare pronto”.

Cincinnati non offre dolci ricordi

Sinner tornerà in campo a Cincinnati la prossima settimana, torneo che in passato non gli ha riservato chissà quante gioie. Nelle tre partecipazioni nel tabellone principale, Jannik ha conquistato appena tre vittorie e altrettante sconfitte, battuto nel 2021 da Isner, nel 2022 da Auger-Aliassime e nel 2023 al primo turno da Lajovic. A conti fatti, quella fu l’ultima vera battuta d’arresto di Sinner, che da quel momento in poi avrebbe dato la scalata definitiva alla vetta del ranking (la sconfitta agli US Open contro Zverev fu l’ultimo inciampo prima del meraviglioso autunno culminato con i trionfi di Pechino, Vienna e della Davis Cup).

Il torneo nell’Ohio sarà però soprattutto l’occasione per un test ravvicinato con Alcaraz e Djokovic, che a Montreal erano assenti e che hanno gioito per l’uscita di scena di Sinner ai quarti, tale da provocargli una perdita secca di 800 punti. Addirittura già a fine mese Alcaraz potrebbe scavalcare Jannik nella Race to Turin, diventando cioè il tennista capace di mettere assieme più punti da inizio stagione (pesano in modo indicibile i 4.000 raccolti tra Roland Garros e Wimbledon).

Sinner e la promo artistica per Los Angeles 2028

Certo gli ultimi mesi di stagione in qualche modo hanno finito un po’ per togliere qualche solida certezza al rosso di San Candido. Che tra problemi fisici e battute d’arresto (come appena 5 da inizio anno) ha certamente imparato sulla propria pelle cosa significhi dover essere il numero 1 del mondo, con tutto il fardello di attese e responsabilità.

Intanto però c’è chi già è proiettato oltre: l’artista AleXsandro Palumbo ha realizzato un nuovo murales nel quale ha inserito Sinner con una maglia che pubblicizza le olimpiadi di Los Angeles 2028. Nella versione pensata dall’artista, Jannik è “simpsonizzato”: lancia palline da tennis a Homer Simpson, che le raccogliere e le mangia come se fossero un biscotto. Peraltro la bandiera a cinque cerchi raffigura in realtà 5 ciambelle, rafforzando il legame con la saga dei cartoni animati più famosa al mondo. Chissà che non sia anche un modo per tirare la volata a Sinner, che sinora per motivi differenti ha sempre saltato gli appuntamenti olimpici.