Quelle foto postate sul web hanno richiesto una spiegazione: così magro, Gianmarco Tamberi in vita sua non lo era mai stato. Anzi, lo scorso anno pesava ancora meno: 74 kg contro gli attuali 76,5. Dove però soltanto il 3,3% è composto da massa grassa, quando per gli uomini il minimo sindacale è il 3% (il 10% nelle donne). Ma quel corpo tirato come una corda di violino serve unicamente allo scopo di ripetere quanto fatto a Tokyo, cioè confermarsi sul trono olimpico nella gara di salto in alto. Un obiettivo al quale Gimbo ha dedicato tutto se stesso da un anno a questa parte, arrivando anche a ottenere un corpo che quasi non sembra quello di un atleta. Perché un fisico così asciutto farebbe davvero pensare ad altro.

Un corpo portato al limite: “Dieci mesi di lavoro” Ultime tappe: Ungheria, Monte Carlo e Ancona

Un corpo portato al limite: “Dieci mesi di lavoro”

Tamberi sa quello che fa, e non a caso non ha mancato di sottolineare la cosa. “Non il corpo che speravo di avere, ma decisamente quello di cui avevo bisogno. Perché ho lavorato senza sosta tutti i giorni per 10 mesi per arrivare a giocarmi l’oro olimpico il prossimo 10 agosto. E per questo sto dando il 1000% per quelli che saranno i miei ultimi giochi olimpici”. Alcuni. vedendo la foto, hanno temuto che a qualcuno potesse venire in mente di emulare quel fisico: Gimbo però ha spiegato che soltanto un atleta professionista può permettersi di spingersi verso certi limiti, spiegando a tutti che non c’è da scherzare con il proprio corpo.

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Il marchigiano peraltro a Parigi sarà portabandiera, perché la sua storia d’amore con le olimpiadi prescinde da qualsiasi titolo messo in bacheca. E dove si presenterà con la consapevolezza di dover dare fondo a tutte le proprie risorse: nessuno in stagione ha saltato quanto Gimbo (2.37), ma chiaramente nessuno nel giorno della gara resterà a guardare. E Tamberi, se mai ce ne fossero dubbi, sarà certamente l’uomo da battere. Anche con quel fisico così asciutto e apparentemente senza alcuna “zavorra”.

Ultime tappe: Ungheria, Monte Carlo e Ancona

La marcia d’avvicinamento a Parigi si concluderà il prossimo 18 luglio ad Ancona, quindi a casa di Gimbo: sui social ha annunciato la presenza al meeting che si disputerà sul Campo Italico Conti a poco più di due settimane dalla finale olimpica. “Ho fatto di tutto per poter competere nella mia ultima gara prima dei giochi davanti alla mia gente. Ci tenevo da morire a condividere questo momento unico con tutti coloro che hanno vissuto questo mio percorso sin dall’inizio e so che queste solo le persone che sapranno darmi la giusta carica ed energia per questa una ultima e magnifica olimpiade! Ce vedemo giù al campo ancunetani, me raccomando fe na bolgia!!!!”.

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Prima però ci saranno altri due impegni ad attendere Gimbo: martedì 9 luglio in Ungheria a Székesfehérvár, al Gyulai Istvan Memorial, dove tornerà in pedana a distanza di un mese dal trionfo negli Europei di Roma. E poi ancora a Monte Carlo, tappa della Diamond League, questa in calendario venerdì 12. È la pista dove nel 2016 salì fino a 2.39, primato personale mai più raggiunto, preludio però al tentativo a 2.41 che gli costò l’infortunio alla caviglia che gli precluse la partecipazione a Rio 2016.

Dopo la tappa monegasca, resterà solo il meeting casalingo di Ancona prima della partenza per Parigi, dove nella serata di venerdì 25 Tamberi, assieme ad Arianna Errigo, sfilerà con la bandiera tricolore nella cerimonia d’apertura dei giochi.