Italia batte Turchia: azzurre in finale contro gli Stati Uniti. Il post partita è una diapositiva nitida, esplicita, eloquente: tutte con le tre dita aperte mentre pollice e indice si stringono. Viene fuori il risultato: 3-0. Se i francesi hanno la Senna, noi abbiamo l’Italvolley. Una storia più pulita, senza dubbio: e viverla c’è costato maledettamente meno. Sicuro come l’oro. Sono come Anna Danesi, la capitana (il grado spesso lo assegnano i selezionatori. Ma a quelle come lei l’investitura arriva dalle compagne): non bado alla scaramanzia. La suggestione olimpica che ci ha fatto innamorare come teenager: la pallavolo ai tempi dei Giochi. La pallavoRo.

Velasco costruisce la rivincita La storia di ieri è già vecchia Egonu pallavolista totale Kate ringrazierà Paoletta Moki ubiqua, Orro atelier Ma che avete fatto?

Velasco costruisce la rivincita

Julio Velasco dice tre cose facili: un paio durante il match, la terza davanti ai microfoni.

Facciamo bene le cose semplici, avanti senza pressioni, si fa di tutto per battere anche gli Usa ma esistono pure le avversarie.

Il Ct dice giusto: e poi, a togliere proprio tutti i filtri, chi lo sa se il sogno americano è indigesto oppure indelebile. L’America di Velasco è una ics segnata sulla carta geografica: sta in basso a destra. Georgia, Atlanta, il 1996. Fa male o fa bene un argento alle Olimpiadi? Gli anni in dirigenza, senza spogliatoi e senza allenamenti, sembravano un solco troppo grande: invece no.

La vita è un manuale d’imprevisti e possibilità. Torna l’occasione irrinunciabile: una delle panchine più ambite tra tutte quelle delle nazionali sportive. Scelgono lui: maestro, filosofo, guida. E sa pure come si vince. La rivincita di Velasco, domenica 11 agosto. A quanti capita una seconda possibilità così?

La storia di ieri è già vecchia

Intanto quel pezzo di storia che avevamo già scritto con la vittoria nei quarti contro la Serbia è già vecchio. Il nuovo lo abbiamo aggiornato qualche ora fa: dice che le ragazze terribili si giocano a Parigi la finale più attesa.

Tre match point e a noi basta il primo. Myriam Sylla è piaciuta tantissimo nel terzo set: all’inizio ha fatto una fatica bestia. Non era lei.

Festa grande dopo il 3-0 alla Turchia che vale la finale olimpica: domenica 11 agosto contro gli Stati Uniti si gioca per l’oro

Egonu pallavolista totale

Che potesse finire male? Mai pensato. Paoletta l’hanno vista tutti: devasta e straripa. E non è solo per i 24 punti, la partita della vita, la coda di cavallo che quando libera il braccio diventa una frusta e colpisce l’aria con la stessa potenza delle mani che schiaffeggiano la palla, la tuttocampista che è diventata.

Non è soltanto quello che si vede: l’Egonu che si nota meno è un opposto che ha raggiunto la piena maturità, lavora di testa, si muove in armonia, ragiona di squadra. Totale: la 18 è diventata pallavolista totale.

Kate ringrazierà Paoletta

Kate diventerà un fenomeno: il valore aggiunto è la gavetta all’ombra di Egonu. Ci si accorge spesso dopo delle cose: i numeri si Antropova sono impressionanti già adesso. Quanto impiega a infilare cinque punti? Il tempo di un amen. Entra e benedice.

Ha margini superiori a quelli di Paola? Dovesse essere, ringrazierà soprattutto lei e questi anni di scuola accademica.

Moki ubiqua, Orro atelier

Cosa va a prendere Moki nel corso di una partita non si dice più: De Gennaro la trovi dappertutto, ubiqua. Arriva lei e l’impossibile non è un’opzione, semmai un passato prossimo. Per Alessia Orro, ormai, si stravede: è l’atelier di squadra Italia. Sceglie i tessuti, cuce e ricama, li mette in vetrina.

E poi esalta Fahr: l’esplosione di Sara è quella che colpisce di più in termini assoluti. E chi ha smesso definitivamente di guardare è Cate Bosetti: in partita per la seconda volta di fila. Ma stavolta ancora di più. Due settimane fa sembrava intimidita, ora audace: la miglior difesa è l’attacco, ma per lei vale anche il contrario. A Gaia Giovannini le compagne diranno poche parole: “Una di noi”.

Ma che avete fatto?

Ma che avete fatto? Non ci credo che si smorza una sera così e si prende sonno facilmente. Poi certo, a pensarci e ripensarci si crolla per sfinimento. Allora sogni d’oro, ragazze terribili. Se i francesi hanno la Senna, noi abbiamo l’Italvolley.