È l’allenatore più vincente dello sport italiano. Mancava solo la ciliegina sulla torta. Ed è arrivata ai Giochi di Parigi con lo storico oro conquistato dall’Italvolley femminile. Julio Velasco – il guru – si racconta in una lunga intervista a La Stampa: dal suo futuro a Vannacci.

A tutto Velasco: il trionfo ai Giochi, la politica e il futuro Il rapporto con Paola Egonu e che cosa le ha detto Velasco, il murale di Egonu imbrattato e Vannacci Sul quarto posto di Pilato, la polemica con Di Francisca

A tutto Velasco: il trionfo ai Giochi, la politica e il futuro

L’impresa delle ragazze dell’Italvolley è di quelle destinate a rimanere scolpite nella storia. E, dopo l’oro soltanto sfiorato con la generazione di fenomeni ad Atlanta 1996, Velasco è riuscito a prendersi la sua personale rivincita. “L’oro è importante, ma io ho vinto anche cinque World League e due mondiali, che forse sono anche più difficili da conquistare” sottolinea il guru della pallavolo. Quindi una curiosità: “Se ho mai pensato di fare politica? No. Me l’hanno chiesto in tanti, ma credo molto alla specificità. E poi non c’è spettacolo più grande al mondo dello sport e della musica”. Il futuro, dunque, è ancora a tinte azzurre. “Resto. Almeno per il prossimo anno. Ho ancora il contratto. E poi abbiamo il Mondiale” ha assicurato a La Stampa.

Il rapporto con Paola Egonu e che cosa le ha detto

Sembrava essere calato il sipario sul percorso in nazionale di Egonu, invece è tornata al centro del progetto con Velasco, che ha fatto ricorso a tutta la sua esperienza per superare la crisi dello spogliatoio azzurre. “Le ho parlato a lungo, ma sono cose che rimangono tra noi – spiega -. Ho cercato di partire da lei. Come faccio con ogni atleta. Non partire dalle mie idee ma chiederle della sua vita, quali sono i problemi che affronta. E questo Paola lo ha percepito, ha sentito che la capivo. Per lei non è stato semplice prima di essere famosa e peggio ancora dopo esserlo diventata. Ma quando una persona si sente compresa le cose cambiano. E poi lei è stata molto brava”. Sul gruppo: “Alle ragazze ho detto subito che non me ne fregava niente che fossero amiche. L’aiuto in campo non nasce per questione personale ma perché fa parte del gioco”.

Velasco, il murale di Egonu imbrattato e Vannacci

L’allenatore dell’Italvolley svela la sua reazione in merito alla vicenda Vannacci: “Ho pensato alla persona che ha compiuto quel gesto. Mi piacerebbe conoscerla, parlarle, capirla”. E, alla Gazzetta dello Sport, ha aggiunto che si tratta di “un problema che riguarda la nostra società”. A La Stampa, invece, si sofferma anche sul generale ed eurodeputato della Lega Vannacci. “Prende voti nonostante quello che dice. Significa che molta gente lo ascolta. Il cambiamento nella società è così veloce che c’è una parte della popolazione che non riesce ad accettarlo. E vota per lui”. Quindi sul simbolico scambio di medaglie tra Sylla e Danesi. “Il mondo sta cambiando. E sta cambiando in meglio sui diritti. Donne, omosessuali, migranti. Qualcuno fatica di più ad accettarlo. Ma poi perché mai scegliere di integrare uno alla cultura dell’altro o convivere senza integrarsi? I ragazzi nati qui sono italiani a tutti gli effetti e spesso diventano più nazionalisti degli altri. Ai Mondiali del ’90 le mie figlie detestavano Maradona perché attaccava l’Italia”.

Sul quarto posto di Pilato, la polemica con Di Francisca

Benedetta Pilato ha definito il quarto posto ottenuto nei 100 rana come il giorno più felice della sua vita, subendo le dure critiche da parte dell’ex schermitrice Di Francisca. “Credo che la vittoria per un atleta consiste nel battere il proprio record. Pilato ha gioito per questo. Magari ha esagerato, però io le credo, bisogna entrare nella testa degli atleti”. Su Di Francisca: “Ebbi da ridire con lei a Tokyo. Facevo il commentatore e avemmo uno scontro. Aveva quasi insultato il suo allenatore subito dopo la gara e le dissi che era sgradevole. Poi cercò di raccontarmi, spiegarmi”.