Questione di secondi ma è di Alessandro Vogliacco il primo gol del nuovo campionato di serie A partito oggi con i primi due anticipi. Il difensore del Genoa ha preceduto di pochissimo il parmense Man, a segno contro la Fiorentina, dopo 20′: carambola su calcio di punizione con Sommer che interviene in maniera non precisissima, la palla sbatte anche sulla traversa e diventa giocabile per Vogliacco che segna a porta vuota siglando il primo gol della Serie A 24/25.

Chi è Alessandro Vogliacco Vogliacco, il Cannavaro del Genoa Il ricordo di Mihajlovic

Chi è Alessandro Vogliacco

Il difensore – che in estate ha rifiutato il Toro per amore del Genoa – ha iniziato la sua carriera nelle giovanili del Bari, per poi passare tra i settori di Roma e Juventus. Da professionista ha invece esordito con la maglia del Padova, trovando un discreto spazio negli ultimi due anni proprio con la maglia del Genoa. Lo si conosce anche per essere il marito di Virginia Mihajlovic, la figlia dell’indimenticato Sinisa. A Verissimo Virginia rivelò il loro primo incontro. “Ci siamo conosciuti a Torino, lui aveva diciannove anni. Ci siamo subito innamorati, io sono molto timida e molto selettiva. Con lui invece ero spigliata e contenta, così ho capito subito che era quello giusto. Ci è bastata una giornata e poi ora c’è una piccolina… Essere mamma è sempre stato un sogno, sono nata e cresciuta in una famiglia super numerosa. Mia figlia ha portato tanta gioia, penso a mamma che sta passando un momento non facile. Papà Sinisa era un nonno che guardava sua nipote e piangeva. E’ arrivata in un momento particolare”.

Vogliacco, il Cannavaro del Genoa

Di Vogliacco l’ex azzurro Criscito disse dopo pochi allenamenti: “Vogliacco arriva in Nazionale…”. A La Repubblica il giocatore confessò: «Ma Mimmo è di parte e poi mi vuole bene. La Nazionale è un sogno, sicuramente è il mio grande obiettivo. Giocando in marcatura attenzione e concentrazione sono qualità da cui non si può prescindere. Per noi difensori è come giocare a scacchi, non solo non ti puoi permettere di sbagliare mossa ma devi anche riuscire a capire prima le intenzioni dell’avversario per anticiparlo».

Con Blessin non giocava mai, Gilardino l’ha fatto rinascere: «Ogni allenatore ha i suoi gusti e fa le sue scelte. Io mi sono sempre allenato bene, per me stesso e per provare a metterlo in difficoltà. Non se l’è sentita di smuoversi dalla sue convinzioni, però prima di ogni partita mi veniva a parlare, mi faceva i complimenti per come mi ero impegnato in settimana e mi diceva che avrei meritato di giocare. Con Gilardino è stato feeling a prima a vista. Oltre a dare un gioco alla squadra, è stato straordinario nella gestione umana del gruppo. Aver lavorato tanto e bene, anche quando non giocavo, ha pagato. Ero pronto e nel nuovo sistema di gioco mi sono guadagnato una maglia da titolare».

Il ricordo di Mihajlovic

Non è un gigante, ma ha un eccellente scelta di tempo nel gioco aereo. Un piccolo Cannavaro… «Non bestemmiamo, lui ha fatto la storia del calcio. Un monumento come lo sono stati Maldini, Sergio Ramos e Chiellini. Noi giovani dobbiamo studiare nel dettaglio al microscopio questi grandi campioni». Vogliacco nell’intervista ricordò anche Sinisa Mihajlovic: «Una lacuna enorme e che non potrà essere colmata. Lui me lo diceva sempre: lavora, cresci e vedrai che un giorno ti prendo a giocare in una delle mie squadre. Sinisa era un uomo straordinario, in famiglia ci ha trasmesso una forza incredibile quando avrebbe dovuto essere il contrario. Mi ha lasciato una grande responsabilità: essere tosto come lui. Ci proverò”.