C’ha provato Elisabetta Cocciaretto a tenere in vita le speranze tricolori nel torneo femminile, ma Belinda Bencic non è stata dello stesso avviso. E dopo un match chilometrico, cominciato alle 11 locali e terminato tra interruzioni e varie ed eventuali dopo quasi 5 ore, l’elvetica s’è presa la qualificazione agli ottavi recuperando da una situazione che pareva compromessa (sotto di un break sul 4-3 del terzo), alimentando tanti rimpianti per una Cocciaretto che sa di aver mancato un’occasione davvero ghiotta per avanzare alla seconda settimana. Di quelle che potrebbero non presentarsi più.
Battaglia furente, ma Bencic per un set è ingiocabile La pioggia fa “rifiorire” Elisabetta: secondo set da padrona Lo scatto, il contro break subito e la beffa finale
Battaglia furente, ma Bencic per un set è ingiocabile
Sotto gli occhi di Tathiana Garbin, presente nel box della giocatrice di Fermo, la partita si rivela da subito piena di insidie, al netto del game d’apertura nel quale fa tutto l’italiana tra ace, vincenti e doppi falli.
Bencic però dimostra di avere le idee chiare: nel solo primo set trova l’86% di punti con la prima (servendola nell’88% dei casi) e così facendo impedisce alla marchigiana di procurarsi opportunità di break. Quello che invece l’elvetica fa piuttosto bene nel quinto gioco, quando se ne procura tre consecutive e sulla seconda piazza l’allungo, decisivo proprio in virtù delle percentuali altissime tenute al servizio.
Elisabetta non esce affatto dalla partita, ma ci pensa la pioggia a darle una mano: la sospensione arriva appena dopo il set point (6-4) e dopo due ore la partita può riprendere.
La pioggia fa “rifiorire” Elisabetta: secondo set da padrona
Quando si riparte la sensazione è che nulla sia cambiato: solidissima al servizio l’italiana, un po’ meno la svizzera che rischia grosso nel secondo gioco, costretta a salvare la prima palla break dell’incontro a favore della rivale (Cocciaretto prova a giocarsela, ma la sua risposta sul dritto lungo linea di Bencic si spegne sulla rete).
Nel gioco successivo un paio di errori della marchigiana (grida vendetta un doppio fallo) portano a un’altra palla break, stavolta sventata con una buona prima.
Ma col passare dei minuti si vede chiaramente quanto la giocatrice fermana si senta perfettamente a suo agio sull’erba londinese: Bencic cala le percentuali al servizio e nel sesto gioco arriva inesorabile il break, dopo che l’elvetica aveva annullato con un ace un primo tentativo di ritrovarsi sotto 2-4 (sul secondo è largo il rovescio).
Lo scatto, il contro break subito e la beffa finale
L’inerzia del match è ormai tutta favorevole alla giocatrice italiana, che in apertura di terzo set piazza un altro break pesantissimo, agevolata anche dal ritmo molto più compassato di una Belinda lontana parente di quella ammirata prima della sospensione.
Anche se il quarto gioco diventa chilometrico, portato ai vantaggio dopo che Cocciaretto s’era trovata sotto 0-30, durato oltre una decina di minuti e 8 opportunità per chiudere la questione senza patemi. Sul 3-2 e servizio per l’italiana però è di nuovo la pioggia protagonista: sul Court 18 si aprono gli ombrelli e lo stop è inevitabile, anche se soltanto per una quindicina di minuti.
Stavolta a trarne beneficio è Bencic, che sfrutta un doppio fallo della marchigiana per riacciuffare la parità nell’ottavo gioco. La reazione di Eli è furente: comanda tutto il game successivo, ma Belinda annulla la palla break “camuffata” da match point.
L’epilogo più giusto è al tiebreak, dove però gli errori dell’italiana vengono pagati tutti a caro prezzo: l’elvetica è più costante e sul secondo dei tre match point procurati chiude i conti, sbarrando la strada anche all’ultima italiana rimasta in tabellone.