Il nuoto artistico o sincronizzato fece il suo debutto come sport dimostrativo durante i Giochi di Helsinki 1952 per apparire nuovamente ai Giochi di Roma 1960.

È diventato una disciplina olimpica ai Giochi di Los Angeles 1984. Da allora, i regolamenti dello sport sono cambiati più volte. Inizialmente, lo sport consisteva in due eventi: singolo e duo. In seguito il singolo venne accantonato in favore delle competizioni a squadre. Il nuoto artistico a livello olimpico è stato finora solo uno sport femminile.

La competizione prevede:

un esercizio tecnico in cui le nuotatrici devono realizzare una serie di elementi obbligatori, con relativo coefficiente di difficoltà assegnato, entro un determinato limite di tempo un esercizio libero in cui le nuotatrici possono personalizzare la loro esibizione senza la necessità di realizzare alcun elemento obbligatorio. Spesso le atlete iniziano con coreografie fuori dalla piscina, avendo a disposizione 10 secondi per tuffarsi in acqua.

Per entrambi gli esercizi i giudici assegnano un punteggio in base alla qualità tecnica, grazia, delicatezza, alla creazione artistica in sincronia con la musica, verificando la forza, l’altezza di ogni figura e il rispettivo atteggiamento (espressione artistica), avendo a disposizione un massimo di 10 punti. Le atlete possono essere penalizzate se toccano il fondo della piscina, toccano i bordi, o si esibiscono stancamente senza alcuna grazia o sorriso.

Le posizioni principali del nuoto artistico

La posizione supina è quella di base: piedi, gambe, busto e collo sono completamente in estensione.
Dalla posizione supina, una gamba deve rimanere costantemente in superficie, la punta del piede dell’altra gamba scorre lungo la parte interna della gamba in estensione sull’acqua fino ad assumere la posizione di gamba flessa, da qui si distende mantenendo la coscia perpendicolare alla superficie, fino ad assumere la posizione di gamba di balletto. Nella spaccata, le gambe sono divaricate uniformemente in avanti e indietro con i piedi e le cosce in superficie. La parte bassa della schiena è inarcata, con le anche, le spalle e la testa su una linea verticale. Per la verticale, invece, il corpo è in estensione, perpendicolare alla superficie, le gambe unite, la testa rivolta verso il basso. La testa, i fianchi e le caviglie devono essere in linea. Con il corpo flesso all’altezza delle anche a formare un angolo di 90°, le gambe unite e in estensione, il tronco in estensione con il dorso piatto e la testa in linea si ottiene la carpiata. Infine, la raggruppata prevede che il corpo sia in massima raccolta con le gambe unite, il dorso ricurvo. I talloni accostati ai glutei e la testa accostata alle ginocchia.